“Per la pace e il disarmo è ora di un Europa nuova”. A Bologna un confronto a sinistra

di Insieme a Snistra /
13 Gennaio 2024 /

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È ora di un’Europa nuova, capace di essere protagonista di primo piano nelle politiche di pace e disarmo. Di questo discuteranno sabato 20 gennaio 2024 alle 17.00 personalità di primo piano della sinistra politica e sociale, su invito di “Insieme a Sinistra-Civici, progressisti, ecologisti”, neonata associazione regionale che ha tra i suoi principi fondativi proprio il pacifismo e il ripudio della guerra. 

Luciana Castellina, una delle esponenti più autorevoli della sinistra italiana, Domenico Gallo, del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Luana Zanella, Presidente del Gruppo Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera dei Deputati, Danilo Amadei, Presidente della Casa della Pace di Parma, della Rete Pace e Disarmo, saranno i protagonisti di questo confronto, che sarà condotto da Paolo Trande , Coordinatore regionale di “Insieme a Sinistra”. 

Tante le questioni  in discussione: quale Europa per politiche di pace e disarmo, quali strategie per le crisi climatiche, l’aumento delle diseguaglianze e le migrazioni; come dare una voce condivisa, autonoma e unica all’Unione europea, facendo passi avanti verso una struttura federale; come invertire le politiche di riarmo e di soggezione alla Nato verso politiche di dialogo e disarmo, in accordo con l’Onu riformata e dando verità alle motivazioni per il Premio Nobel per la pace all’Unione Europea; quali politiche servono per accordi paritari con gli altri continenti, per ridurre le diseguaglianze planetarie, superare lo sfruttamento dei Paesi da cui provengono molte materie prime per le nostre imprese, controllare il commercio di armi e gestire in modo collaborativo le migrazioni. 

Temi enormi, che sono urgentissimi per fermare una deriva a cui ci stanno portando guerre, riarmo, crisi climatica e sfruttamento senza regole dei Paesi poveri, impoveriti economicamente ma ricchi di risorse che non possono gestire in autonomia. 

Un tema in discussione sarà anche quello dell’esercito europeo, che può essere un passo avanti nella logica del Manifesto di Ventotene, per superare le frontiere verso gli Stati Uniti d’Europa, ma che non dovrà essere un modo per incoraggiare il riarmo in ambito Nato e delegittimare ulteriormente l’Onu. 

Riflettori anche sull’Onu, dunque, istituzione sovranazionale che va certamente riformata dopo ormai 80 anni dalla fine della guerra, in un mondo completamente diverso, dove i Paesi del Consiglio di sicurezza rappresentano ora una minoranza della popolazione mondiale. 

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