Norme e strumenti di incentivazione economica alle attività di prevenzione – gli Avvisi pubblici INAIL
Secondo il programma originario, in questa rubrica oggi avrei dovuto parlare di Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro – Realizzazione di progetti prevenzionali in regime di compartecipazione con altri soggetti pubblici o privati titolati.
Mi sono però reso conto della necessità di esporre sinteticamente altre tre forme di finanziamento tramite bandi, o meglio, Avvisi pubblici, INAIL, in qualche modo assimilabili ai Bandi ISI di cui si parlò due rubriche fa; ciò in quanto il suddetto finanziamento è a esclusivo carico dell’INAIL. Anch’essi trovano la fonte normativa di base nell’articolo 9 del TU 81/2008; e si tratta di iniziative relativamente poco conosciute, anche tra gli addetti ai lavori, e poco o nulla dal pubblico, in quanto l’INAIL non ha ritenuto di procedere a campagne di comunicazione analoghe ad altri progetti, ritenuti di maggior impatto mediatico e d’immagine. Abbiamo dunque:
- L’avviso pubblico 2020 per attività di informazione
- L’ avviso pubblico 2022 per il finanziamento di una campagna di informazione per la prevenzione degli infortuni in ambito domestico
- L’avviso pubblico 2022 per attività di formazione
- Avviso pubblico 2020 per attività di informazione
Con la delibera 270 del 10 dicembre 2020 il C.d.A. INAIL emise un Avviso pubblico per “per il finanziamento di interventi informativi finalizzati allo sviluppo dell’azione prevenzionale in ambito nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro. “Si trattava di una relativa novità, in quanto l’informazione in materia, benché citata a più riprese nella normativa, mai ha ricevuto particolare attenzione, quantomeno a livello di attività produttive (diversa la situazione per le scuole di ogni ordine e grado); e dobbiamo tornare al primissimo bando INAIL ISI del 2001, per vederla finanziata, con progetti di appunto informazione e formazione, mentre In questo Avviso è l’unica destinataria dei finanziamenti. Non emergono, dalla delibera e relativi allegati, le ragioni di tale inconsueta scelta; ed ogni ipotesi è quindi lecita …
Premetto che sulla differenza tra informazione e formazione si è scritto molto; anche intuitivamente, la prima non necessita dei rigidi requisiti della seconda (obbligatorietà in relazione ai ruoli, qualificazione dei docenti, durata, obblighi di frequenza, contenuto, verifica dell’apprendimento, attestazioni dello svolgimento eventualmente con rilascio di crediti, per citare i principali). Qualcuno ha detto che l’informazione è presupposto per la formazione vera e propria, e prendiamolo per buono.
Per le domande, presentate esclusivamente per via telematica attraverso un’apposita applicazione, si aprì una finestra da 30 giugno al 20 luglio 2021, con qualche mese per il completamento della documentazione. Soggetti proponenti erano organizzazioni nazionali datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, organismi paritetici, enti di patronato nazionali, enti di patronato costituiti dalle confederazioni e associazioni operanti esclusivamente nelle province autonome di Trento e di Bolzano; destinatari di fatto tutte le figure previste dal TU 81/2008 (lavoratori, datori di lavoro, dirigenti e preposti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, responsabili e gli addetti del servizio di prevenzione e protezione, medici competenti) ad eccezione delle specifiche figure di gestione dell’emergenza (per la buona ragione che per queste figure l’informazione non solo non è prevista, ma è sostanzialmente inutile).
Furono messi a disposizione 4.000.000 euro, in un unico fondo nazionale, per progetti richiedenti da un minimo di 18.000 ad un massimo di 500.000 euro (con il limite abbassato, senza motivazioni esplicite, – privilegi dell’autonomia speciale – a 3000 euro per le province autonome di Trento e Bolzano), e riguardanti almeno 50 partecipanti. La selezione dei progetti ammissibili era previsto fosse effettuata secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
L’oggetto dei progetti era illustrato in apposito Catalogo, reperibile a questo indirizzo. In sintesi, queste le aree tematiche:
- ORGANIZZAZIONE E PERCEZIONE DEL RISCHIO NEL CONTENIMENTO DEGLI EVENTI AVVERSI (obbligatoria; le altre opzionali)
- AMBIENTI CONFINATI
- MANUTENZIONE
- GESTIONE DELLE INTERFERENZE
- INFORTUNI SU STRADA
- VIOLENZE E MOLESTIE.
Si tratta di tematiche che riguardano la maggior parte degli eventi lesivi, in particolare di quelli più gravi; da osservare come, in maniera abbastanza inusuale ed a garanzia della qualità dei progetti, per i soli moduli 1 e 6 era sufficiente una lezione frontale, gli altri moduli richiedevano anche un caso di studio diciamo realistico.
Come è andata? L’Avviso non prevedeva per l’istruttoria INAIL, ovviamente, tempistiche tassative, per i proponenti realizzazione dei progetti entro 12 mesi dalla concessione del finanziamento, con rendicontazione nei successivi 60 giorni. In ogni caso, al 20 maggio 2022, risultavano presentati 19 progetti, di cui 3 non ammessi perché presentati a risorse già esaurite; il totale delle richieste ammontava infatti a 5.043.680 euro, cioè circa un 20% in più delle risorse. Non sono pubblicamente disponibili dati su quanto effettivamente erogato; in ogni caso, si può dire che l’iniziativa ha avuto successo. Peraltro, per la problematica, anzi impossibile, valutazione della sua efficacia valgono le considerazioni già fatte per i Bandi ISI. l’importo dei singoli progetti varia da 21.000 a 492.000 euro; (QUI per il dettaglio)
- L’ avviso pubblico per il finanziamento di una campagna di informazione per la prevenzione degli infortuni in ambito domestico
Si ricorderà che con la legge 493 del 1999 era stata istituita una specifica assicurazione contro gli infortuni domestici, destinata sostanzialmente a coloro, di età compresa tra i 18 e i 67 anni, impegnati in attività di cura della dimora e/o della persona “gratuite e senza vincolo di subordinazione”, in modo abituale ed esclusivo, come tali non soggetti ad altre forme di assicurazione sociale obbligatoria; l’INAIL gestisce un apposito Fondo, diciamo “governato” da un organismo rappresentativo delle parti sociali ed in particolare delle associazioni delle casalinghe. Non ripeteremo qui le perplessità di molti sulla congruità, pur nel suo valore sociale, di tale assicurazione teoricamente obbligatoria, in sostanza una polizza grandi rischi: e i numeri degli eventi (necessariamente gravi) indennizzati sono limitati, e in percentuali irrilevanti rispetto ai soggetti assicurati, potenziali e/o effettivi.
Tuttavia, sempre nell’ottica di una promozione della sicurezza, l’INAIL con la delibera del C.d.A. numero 76 del 12 aprile 2022, stanziò 500.000 euro, quindi una somma decisamente limitata, per “per la realizzazione di interventi informativi finalizzati alla sensibilizzazione sui rischi infortunistici presenti in ambito domestico con evidenza delle relative misure di prevenzione nonché di elementi di tutela assicurativa”.
I curiosi potranno leggere i dettagli nel relativo allegato (QUI). Ci limitiamo ad osservare che i soggetti proponenti possono essere esclusivamente “organizzazioni espressamente riportate nel decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 204 del 15 ottobre 2021, anche per il tramite delle società di servizi controllate o di diretta ed esclusiva emanazione delle predette organizzazioni, con esclusione delle associazioni e federazioni ad esse aderenti”. La procedura di presentazione è ovviamente semplificata e i progetti era previsto fossero finanziati, se in possesso dei requisiti minimi, secondo l’ordine temporale di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi; per ulteriori dettagli Avviso pubblico infortuni in ambito domestico – INAIL
L’Avviso pubblico prevedeva il completamento della procedura di inoltro per l’agosto 2022; osserviamo che al momento (ALLEGATO QUI) c’è un unico progetto collocato in posizione utile, presentato da Obiettivo famiglia/Federcasalinghe APS, per 131.400 euro.
Che dire? Credo sia evidente che l’iniziativa era nata per motivi politici e d’immagine, più che per reali necessità di sostegno alla prevenzione e relativa formazione, visti i numeri; e che se l’INAIL ritenne che esistesse una domanda di tali attività formative insoddisfatta, i risultati del bando dicono che si trattò di una valutazione errata; e non si è trattato dell’unico caso. In ogni caso, l’avviso non è stato replicato; è da ritenere che i relativi fondi non assegnati saranno dirottati su altre iniziative, mi permetto di dire, oggettivamente più meritevoli.
- Avviso pubblico 2022 per l’attività di formazione
Esaminiamo ora l’Avviso pubblico formazione 2022 (QUI), unico ancora aperto/attivo (Avviso: Prorogato al 19 giugno 2023 il termine di scadenza per la fase di registrazione e posticipato dal 3 al 7 luglio 2023 il termine per l’invio della domanda) –
La finalità dichiarata è diffondere e implementare cultura della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro nell’intero territorio nazionale, attraverso progetti di su aggiornamenti tematici a contenuto prevenzionale (ulteriore e non sostitutiva, quindi, a quella obbligatoria già prevista); destinatari una platea più ristretta di quella dell’Avviso 2020 per informazione, cioè rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, (anche territoriali e/o di sito produttivo), responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, lavoratori.
Sono finanziabili i progetti articolati come da catalogo delle offerte formative (cfr. infra), alle condizioni e i requisiti indicati negli avvisi pubblici regionali/provinciali; l’entità delle risorse previste è pari a euro 13.957.710,00, con l’importo complessivo ripartito in budget regionali/provinciali.
Possono partecipare soggetti proponenti, singoli o aggregati, ubicati nel territorio regionale/provinciale (enti di formazione, organizzazioni datoriali e sindacali, ordii e collegi professionali per i soli propri iscritti, organismi paritetici).
Fortunatamente, rispetto ai bandi ISI, la procedura è stata semplificata, pur restando basicamente la medesima, ma mai quanto auspicato dai proponenti: restano i rigidi paletti che dal 2016 pone tutta la normativa sulla trasparenza della PA.
Si nota, immediatamente, come l’entità complessiva degli stanziamenti è relativamente modesta rispetto ai Bandi ISI, poco meno del 4% rispetto all’ultimo; i singoli progetti sono finanziabili da un minimo di 20.000 ad un massimo di 140.000 euro, con l’importo finanziabile stabilito in base al numero di ore erogate ed al numero dei partecipanti; le attività devono concludersi entro 12 mesi dall’ammissione. La ripartizione dei fondi tra le regioni è indicata nell’allegato. Gli Avvisi hanno avuto una gestazione complessa; la prima delibera del C.d.A. INAIL risale infatti al 22 dicembre 2020 (numero 298), ed è stata integrata nel luglio 2022, allargando i possibili soggetti partecipanti, a fondi invariati; non si rivengono, sul sito dell’INAIL, motivazioni su quel che possiamo ben definire ritardo, se passano due anni e mezzo dalla decisione alla sua attuazione (difficoltà organizzativo procedurali, carenza di risorse umane, altro?). Quel che però non sono trasparenti, nelle delibere e nell’allegato, sono i criteri di ripartizione dei fondi, che a prima vista non appaiono direttamente legati né al numero delle aziende assicurate, né agli eventi infortunistici; è esplicitata solo la previsione di travasi di residui da una regione ad un’altra, come pure di future eventuali integrazioni
Di maggior interesse è però il catalogo delle attività formative, che si riporta sinteticamente di seguito; per maggiori dettagli rinvio all’allegato della suddetta delibera (QUI)
1. Ambito delle relazioni – Costruzione e promozione delle relazioni con tutti i soggetti interni ed esterni all’organizzazione (reti, flussi comunicativi, modalità per proposte e partecipazione)
2. Ambito gestionale – Analisi delle problematiche degli ambienti di lavoro e delle situazioni lavorative (analisi di processo, analisi degli infortuni e dei quasi incidenti)
3. Ambito valutativo e documentale – Raccolta, elaborazione e registrazione di informazioni relative a tutti i rischi presenti in azienda (analisi del DVR, rischi tradizionali e rischi emergenti)
4. Ambito delle attività legate al ruolo – Formulazione di proposte e partecipazione alle attività di pianificazione e gestione della salute e sicurezza del lavoro in azienda
5. Ambito tecnologie digitali – Dispositivi e sistemi di nuova generazione; conoscenza e gestione di tecnologie digitali abilitanti
6. Ambito innovazione organizzativa – La trasformazione digitale: la riorganizzazione dei processi produttivi e le modalità di lavoro a distanza
7. Ambito rischi psicosociali (stress e mobbing) violenze e molestie – Analisi del fenomeno delle violenze e molestie sul luogo di lavoro e strategie di prevenzione
8. Ambito comportamentale – La percezione del rischio e le tecniche di gestione dell’errore umano
Anche da una sommaria lettura del catalogo, ed in particolare da parte di coloro che a vario titolo per la propria attività lavorativa hanno ricevuto una formazione obbligatoria, quale stabilita dal TU 81/2008, emergono chiaramente l’innovatività, la vastità e diciamo pure l’ambiziosità degli obiettivi dell’Avviso, per quanto temperata dalla relativa modestia degli stanziamenti. Sottolineo, in particolare, gli ambiti 4, 6 e 7, normalmente poco o punto oggetto di attività di formazione strutturate e dedicate.
Per un giudizio sul successo dell’iniziativa occorrerà attendere prima la scadenza dei termini di presentazione, poi l’elenco dei progetti finanziati, e compiere inoltre una valutazione per ogni Avviso territoriale; certo, la proroga dei termini per registrazione e invio della domanda non è buon segno. Sull’argomento di dovrà quindi tornare.
Un giudizio complessivo? Le iniziative illustrate appaiono piuttosto come sperimentazioni, in cui prevale l’aspetto comunicativo e d’immagine, e/o “marcature del territorio”, piuttosto che inizi di un programma organico di sostegno. Certo, esistono vincoli normativi, disincentivi (tutte le erogazioni di cui sopra costituiscono aiuti di stato, da segnalare all’UE attraverso l’apposita piattaforma), limiti dovuti non tanto alla disponibilità di fondi, certo incrementabili viste le dimensioni dell’avanzo INAIL, ma alla oggettiva scarsità di figure professionali qualificate alla valutazione tecnica dei progetti. Se però, poi, questa lettura si rivelerà errata, si farà (con soddisfazione, aggiungo) ammenda.