“C’e puzza di gas”. La campagna di Legambiente a bologna

di Alessandro Canella /
23 Febbraio 2023 /

Condividi su

“C’è puzza di gas”, la campagna di Legambiente per sensibilizzare sulle conseguenze di una politica fatta di massicci investimenti sul gas fossile, fa tappa in Emilia-Romagna, a cominciare da Bologna. Venerdì 24 e sabato 25 febbraio, infatti, gli attivisti dell’associazione ambientalista daranno vita a due iniziative: un confronto con la politica nel capoluogo e un flashmob a Minerbio, davanti all’impianto di stoccaggio di metano di Snam.

Nonostante la crisi climatica, “C’è puzza di gas” anche a Bologna

In risposta alla crisi energetica nata dalla speculazione e dalla guerra in Ucraina, l’Italia ha schiacciato l’acceleratore sul gas. La politica, anche locale, si è affrettata a dire che si tratta di una fonte provvisoria per accompagnare la transizione energetica, ma gli investimenti che vengono compiuti, come il rigassificatore di Ravenna, avranno una durata di almeno vent’anni.
Anche sulla “bontà” del gas metano gli ambientalisti hanno qualcosa da dire. «Il clima ha un nemico silenzioso, di cui poco si parla ma che è il secondo responsabile del surriscaldamento globale dopo l’anidride carbonica: il metano – scrive Legambiente – Il suo effetto climalterante quando immesso direttamente in atmosfera, infatti, può essere fino a 86 volte più potente di quello della CO2».

In particolare, l’associazione ambientalista sottolinea che le dispersioni dirette di metano nell’atmosfera hanno luogo in diversi settori, tra cui quello energetico. «Lungo l’intera filiera del gas fossile si hanno perdite strutturali, tra l’1 e il 3% del totale – si legge ancora nel comunicato della campagna – Queste si verificano per esempio nei pozzi, nelle raffinerie, nei gasdotti, nelle centrali di compressione, negli impianti di stoccaggio e rigassificazione».
E proprio l’impianto di stoccaggio di Minerbio è al centro dell’attenzione per quello che sembra essere un progetto nazionale di hub del gas, predisposto nonostante la crisi climatica.

«Sono stati fatti dei monitoraggi su alcuni degli impianti della nostra regione sul tema delle fuoriuscite di gas e l’impianto di Minerbio è risultato uno dei più attivi in termini di emissioni volontarie di metano – spiega ai nostri microfoni Paola Fagioli, direttrice di Legambiente Emilia-Romagna – Significa che viene rilasciato volontariamente gas metano in atmosfera, con ragioni che possono essere varie, ma noi chiediamo più controlli».
Allargando lo sguardo oltre i nostri territori e il nostro Paese, quella che punta sul gas sembra essere una strategia che coinvolge tutto il Mediterraneo e non solo, come aveva già denunciato ReCommon.

Nella tappa bolognese di “C’è puzza di gas”, Legambiente incontrerà gli esponenti della politica locale nella giornata di venerdì 24 febbraio. Finora ad aver confermato la propria partecipazione al confronto sono solo due consigliere regionali sensibili ai temi ambientali, Silvia Zamboni di Europa Verde e Silvia Piccinini del M5S.
Il giorno successivo, invece, la campagna si sposterà proprio a Minerbio dove, davanti all’impianto di stoccaggio del gas, si terrà un flashmob dell’associazione.

ASCOLTA L’INTERVISTA A PAOLA FAGIOLI

Questo articolo è stato pubblicato su Radio Città Fujiko il 22 febbraio 2023

Aiutaci a diffondere il giornalismo libero e indipendente.

Articoli correlati