A conclusione della manifesta abbiamo chiesto a Nadia Urbinati, politologa docente della Columbia University, una riflessione sulla drammatica guerra in Ucraina e come si dovrebbero affrontare i rapporti internazionali, a cominciare dall’evocazione dell’insegnamento di Kant e la ricerca di una nuova cooperazione tra diversi. La definizione di Occidente cioè Nato, Stati Uniti e Unione Europea nei rapporti con le altre culture, le fasi diverse di relazioni tra Nato e Russia non solo da ora tornati molto conflittuali.
Le tensioni attuali superano le nozioni tradizionali di conflitti Est-Ovest Nord-Sud, ineriscono le strategie interne ai diversi imperi e determinano la maggiori conseguenze proprio sull’Europa. Si tratta di guerre per controllare energia e materie prime da ciò la necessità per l’Europa di trovare fonti energetiche alternative anche per combattere i cambiamenti climatici.
Infine questi sconvolgimenti pongono anche la domanda di una funzione nuova per la sinistra, oggi drammaticamente assente in Italia ma non in tutto il mondo come ci dicono le novità importanti di Cile e Colombia in parte anche in Spagna e ora in Francia con Melenchon, che pongono al centro del loro progetto la Costituzione e il lavoro, la lotta alla povertà. Da noi se non si torna a pensare alla centralità del lavoro, si resta sinistre della ZTL people. Il popolo sofferente se non trova la sinistra si rivolge alle destre populiste e razziste.