La prevalsa dell’odio su solidarietà e coesione sociale è il sale della ricetta neoliberista

di Paolo Maddalena /
26 Maggio 2022 /

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È noto che il fine fondamentale e primario del pensiero neoliberista è quello di eliminare la solidarietà delle persone e dei Popoli, rendere gli individui egoisti e fare in modo che essi siano facilmente oggetto dell’accaparramento, anche mentale, da parte delle multinazionali e della finanza. Dopo oltre 60 anni di dominio di questo principio malefico sembra proprio che l’odio ispira ormai tutti a combattersi l’un l’altro e a far sparire il concetto stesso di Popolo, e cioè di civiltà.

Ieri a Uvalde, nei pressi di San Antonio, Texas, il 18enne Salvador Ramos ha sparato contro i bimbi di una scuola uccidendone 19 insieme a due insegnanti. In tal modo egli ha continuato purtroppo un’antica tradizione di violenza, seguita anche da molti poliziotti americani nei confronti di uomini di colore.

Anche a livello internazionale sembra che la guerra in Ucraina debba continuare a lungo, dando via libera all’odio di taluni combattenti, che non esitano a compiere stragi impressionanti contro i civili, come accaduto a Bucha, solo per dirne una. In questa situazione colpisce l’atteggiamento di Zelensky che si è opposto alla proposta italiana, rivolta ai russi e agli ucraini, di un cessate il fuoco sulla base della cessione alla Russia di parte dei territori già occupati. Di fronte a tale atteggiamento Putin ha risposto che egli non ha neppure aperto la lettera contenente la proposta di Draghi.

In Italia cresce il timore di una guerra nucleare e i contrari all’invio di armi all’Ucraina è salito dal 40 al 68%, anche perché non si sa bene a chi finiscano le armi inviate. In tutto questo Draghi non modifica la nostra, divenuta invero insignificante, politica di invio di armi all’Ucraina. Soffia sul fuoco, per l’ennesima volta, anche Biden, il quale ha intimato alla Cina di non interferire sugli affari interni di Taiwan. La risposta cinese è stata quella di far sorvolare il Giappone, dove si trovava Biden, forse per stipulare accordi militari, da quattro caccia bombardieri a gittata nucleare, due cinesi e due russi.

Sembra proprio che si stiano delineando i due fronti delle terza guerra mondiale.

In Italia, dove i politici sembrano disinteressati a queste problematiche di carattere geopolitico, si accende la battaglia per le concessioni balneari, nella quale è fatto fuori l’interesse del Popolo, cioè del reale proprietario pubblico dei litorali e delle spiagge, e tutto si risolve, come vuole lo stesso Matteo Salvini, in una lotta tra i vecchi concessionari, che quanto meno vogliono un indennizzo prima di lasciare la concessione, e il governo che mira all’emissione di un bando di gara a carattere europeo, in modo che vengano ad accaparrarsi i profitti del nostro demanio le multinazionali straniere, di modo ché, nell’uno e nell’altro caso, il soccombente sia il l’intero Popolo italiano.

Nessuno tiene conto che, in base all’articolo 42 della Costituzione, il demanio costituzionale del Popolo costituisce una proprietà pubblica illimitata e incomprimibile, per cui non è possibile concedere a privati la gestione e i profitti di tali beni, rendendo la proprietà pubblica del Popolo una nuda proprietà, alla pari della proprietà privata, allorché il proprietario privato costituisca su di essa un diritto di usufrutto.

Sia ben chiaro che la proprietà pubblica non ha nulla a che vedere con la proprietà privata. La proprietà pubblica appartiene al Popolo, che è un soggetto plurimo, per cui ciò che è di tutti non può essere di un singolo.

Intanto, agendo sempre contro gli interessi generali del Popolo, la cui tutela sembra sparita dall’orizzonte politico, il solito Renzi se ne esce con la proposta di cancellare il reddito di cittadinanza, che costituisce, nella maggioranza dei casi, l’unica possibilità di dare un minimo di sussistenza a chi ne è privo, ai sensi dell’articolo 38 della Costituzione.

Conclude il quadro odierno l’offerta di Lufthansa e MSC per l’acquisto di ITA Airways con l’esigua somma di un miliardo e quella di Delta che offre 800 milioni, dopo che lo Stato italiano, per ottenere questi splendidi risultati, ha impiegato già un miliardo e seicento milioni. In tutto questo l’affossatore di Alitalia, Altavilla, chiede un aumento di stipendio per l’eccellente azione che egli ha finora svolto.

Insomma, se il neoliberismo voleva distruggere il principio della coesione sociale, dobbiamo dire che ciò gli è perfettamente riuscito.

Questo articolo è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 25 maggio 2022

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