La solita favola, ma c’è il “e vissero felici e contenti”? (seconda parte)

di Silvia R. Lolli /
18 Gennaio 2022 /

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Con la lettura della legge la n. 234 approvata il 30 dicembre 2021 (legge di Bilancio per il 2022) metto a confronto le risorse stabilite nell’ambito dell’educazione fisica e sportiva e del sistema sportivo. Scorrendo i vari commi dell’unico articolo cerco di riassumere ciò che si stabilisce per il sistema sportivo e per la scuola.

Dal c.185 si leggono le risorse assegnate ancora per quest’anno al mondo sportivo, attraverso una sorta di defiscalizzazione dei proventi. E’ almeno dal 2019 che in legge di bilancio infatti vengono scritte agevolazioni per non far pagare le tasse alle Federazioni riconosciute dal Coni.

Ricordo che le attività sportive che chiedono il riconoscimento sono sempre più numerose. Lo stesso Malagò spiega che ci sono 100.000 associazioni e molte attività sportive saranno affiliate alle diverse federazioni. C’è così la crescita di un settore che è riuscito a prorogare leggi di riforma per permettersi ancora sgravi fiscali e lavori non supportati da previdenze e da tasse.

Comunque nella legge di Bilancio si spiega che la scelta è per favorire il diritto allo svolgimento dell’attività sportiva, importante soprattutto per affrontare meglio la fase post pandemica: così gli utili “non concorrono a formare reddito per IRAP e IRES”. Il c.187 subordina comunque l’efficacia di tale misura all’autorizzazione della Commissione europea. Dubito che ci siano ostacoli.

Nei c.188 c’è un’integrazione di 2 milioni di euro per il 2022 e di 3 milioni per il 2023 per il finanziamento delle attività sportive universitarie e dei relativi impianti.

Il c.189 stabilisce anche per gli anni 2022 e 2023 il fondo di sostenibilità per il lavoro sportivo, in attesa della riforma. Si tratta del fondo istituito nello stato di previsione del Mef nel c. 34 della legge di Bilancio 2020 per “finanziare nei predetti limiti l’esonero, anche parziale, del versamento dei contributi previdenziali a carico delle FSN, discipline sportive associate, EPS, associazioni e società sportive dilettantistiche, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL, relativamente ai rapporti di lavoro sportivo instaurati con atleti , allenatori, istruttori, direttori tecnici, preparatori atletici e dirigenti di gara”.

Il mondo sportivo si dice volontario a volte, altre il settore viene indicato come al quinto livello per il PIL italiano! Formalmente oggi sono professionisti soltanto 4 sport e solo per i campionati più elevati e maschili. Dal gennaio 2021 le calciatrici dovrebbero essere ammesse a questo consesso. Le decisioni per il passaggio sono prese a livello di federazione e rispetto ad alcuni anni fa 2 federazioni hanno fatto un passo indietro.

I contributi per il sistema scolastico vengono definiti dal c.326, in particolare dal c.329 si inserisce la riforma, molto parziale, per l’insegnante di educazione fisica alla scuola primaria. Si istituisce la classe di concorso “Scienze motorie e sportive nella scuola primaria”. Avrei sperato in altre parole più vicine al resto del mondo: Education physique o Physical Education! Io continuo a chiamarla così, mi sento più vicina a ciò che ho sempre fatto anche in ambito sportivo e ai miei colleghi insegnanti del mondo.

Sembra che l’educazione non debba entrare mai nell’idea di sport in Italia…o forse si aveva paura di scontentare altre classi concorsuali, visto che nei lavori al Senato si discute anche sulla proposta dell’inserimento nei concorsi per queste cattedre del laureato in scienza del formazione primaria? E’ sempre presente questo rischio, sono memore di ciò che successe con la riforma della scuola elementare nel 1990 quando i sindacati dei maestri elementari erano più forti dello sparuto gruppo di “isefini”, troppo frammentati nel loro percorso professionale.

Il c.330 cita: “l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione motoria è prevista per la classe quinta a decorrere dall’anno scolastico 2022/2023 e per la classe quarta a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024, nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente nonché di quelle di personale definite con il decreto di cui al comma 335”.

Infatti più sotto leggiamo:

“335. Con decreto annuale del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il mese di gennaio precedente all’anno scolastico di riferimento, e, in sede di prima attuazione, entro il mese di febbraio 2022:

a) è rilevato il personale cessato o che abbia chiesto di cessare a qualsiasi titolo, nonché quello in servizio a tempo indeterminato, per ciascun ordine e grado di istruzione, distintamente per regione e classe di concorso, tipologia di insegnamento, classe di laurea, posti comuni, posti di sostegno e posti di potenziamento, sulla base del quale, a invarianza di dotazione organica complessiva vigente, è rimodulato fabbisogno di personale derivante dall’applicazione della normativa vigente, con indicazione di quello da destinare all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, tenendo conto delle esigenze di personale connesse all’attuazione a regime del PNRR e di quanto disposto dall’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

b) sono definiti il numero delle classi quarte e quinte della scuola primaria presso le quali è attivato l’insegnamento di educazione motoria e il relativo numero dei posti di insegnamento”.

Il c. 331 spiega i titoli per accedere ai concorsi abilitanti: laurea magistrale nelle classi LM-67, LM-68 ed LM-47 (sono le specialistiche dei corsi di laurea magistrale nei tre indirizzi di scienze motorie), oppure titoli equiparati “che abbiano, altresì, conseguito 24 crediti formativi universitari o accademici – CFU/ CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”.

Titoli equipollenti dovrebbero essere soltanto: laurea 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie; 75/S Scienze e tecnica dello sport; 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative.

Un altro aspetto da comprendere bene, che dovrà essere messo a punto nell’attuazione dell’orario scolastico (con l’autonomia c’è frammentazione scolastica) è l’implementazione del “c. 333. Il contingente dei docenti di educazione motoria di cui al comma 329 è determinato in ragione di non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive, per le classi che non adottano il modello del tempo pieno nelle quali sia introdotto l’insegnamento, rispetto all’orario di cui all’articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. Le classi che adottano il tempo pieno mantengono l’orario in essere anche quando interessate dal nuovo insegnamento. In tale ultimo caso le ore di educazione motoria possono essere assicurate in compresenza, ferma restando la responsabilità dei docenti coinvolti. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare situazioni di esubero di personale”.

Qui per inciso si prevedono due ore aggiuntive solo per le classi che non fanno il tempo pieno. Non so ma mi pare un’aggiunta come se si volesse pensare ad una materia posticcia, più di gruppo sportivo e non di attività curricolare. Mi sembra alquanto strano, ma non se si ragiona in termini di progettualità come ora ci propone Sport e Salute!

Rispetto al numero reale del fabbisogno degli organici (per il c. 336 i decreti dovranno comunque stabilire i posti comuni, di sostegno e di potenziato) c’è da chiarire cosa vorrà dire il punto d) del successivo c. 345: “d) è individuata, nell’ambito del fabbisogno di personale come rimodulato ai sensi del comma 335, la quota massima dell’organico del personale docente da destinare alle classi costituite in deroga ed è individuato conseguentemente il numero delle predette classi”.

Una prima riflessione deriva dalle informazioni ricevute dal ministro Bianchi in conferenza stampa del 17 novembre 2021, quando ha spiegato che si sono già determinati i posti per gli organici fino al 2026 e con l’andamento demografico gli insegnanti ci saranno per coprire i nuovi fabbisogni della scuola primaria.

Probabilmente non sarà così in tutta Italia. Per esempio in Emilia-Romagna da anni si soffre per il numero di organici sotto stimato a livello nazionale, inoltre il calo demografico non è ancora arrivato nelle scuole superiori di secondo grado, così l’organico di educazione fisica non può qui essere recuperato nella primaria, almeno per alcuni anni. Delle informazioni sindacali ricevute quest’anno in questa regione si sono potuti portare a termine i corsi serali già istituiti negli anni precedenti solo grazie all’organico Covid; molte classi sono oltre i trenta studenti per impossibilità di fare sdoppiamenti; alcune dell’infanzia hanno numeri impossibili da sostenere per realizzare realmente un intervento educativo serio; e succede ciò nonostante alcuni organici in più dati per Covid!

Un’altra riflessione la vorrei fare per i posti di sostegno. Le graduatorie, uniche per qualsiasi area sia nella primaria sia nella secondaria di primo grado, sono oggi piene di docenti per lo più senza titolo specifico per questo insegnamento. Sono pochissimi ovviamente i docenti provenienti da scienze motorie. Oggi soltanto nella scuola di secondo grado le graduatorie per insegnanti di sostegno sono 4, fra queste dovrebbe essere ancora prevista l’area psico-motoria. Sarebbe importante che quest’area specifica fosse inserita invece in tutti gli ordini di scuola, in particolare nelle primarie e con il docente di educazione fisica; oggi infatti è lui che può spendere subito sue competenze se è in possesso di una laurea in 76/S o LM-67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative. Ha titoli precisi e specialistici per poter insegnare bene ed aiutare gli insegnanti curricolari, quindi dovrebbe avere la priorità e potrebbe essere molto utile fin dalla primaria e anche dalla pre-primary. Ci sarebbe finalmente un po’ di sinergia fra gli studi e gli sbocchi lavorativi! Chissà se i decreti attuativi miglioreranno questo orizzonte?

Nella legislazione finalizzata al Bilancio c’è poca chiarezza, perché si è in attesa di parecchi decreti e di conoscenze più precise sui numeri della scuola; comunque già si prevedono i soliti ritardi nella scrittura dei decreti di attuazione per arrivare all’inizio dell’a.s. 2022/23 nel modo migliore.

Poca è la certezza di essere di fronte ad una vera riforma; infatti la novità si inserisce soltanto per le classi quinte della primaria in questo anno scolastico. Intanto il c. 337 prevede che se le graduatorie di concorso non ci saranno, i contratti a tempo determinato necessari possono essere attivati anche con i soggetti collocati nelle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124, per le classi di concorso A-48 « Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado » e A-49 « Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado ». L’attivazione dei predetti contratti a tempo determinato è subordinata all’adozione del decreto di cui al comma 335”.

Non credo che l’attualità politica, e non è solo colpa del virus, sia capace di arrivare a febbraio a determinare i bisogni. Così con i docenti supplenti ci sarà un’altra economia di spesa!

Anche per queste graduatorie noto purtroppo il cambiamento di denominazione…

Infine (c. 338) il ministero dovrà comunicare entro gennaio di ciascun anno al Mef-Ragioneria dello Stato le risultanze dei monitoraggi relativi ai commi sopra descritti. E dopo questi primi due anni che cosa c’è da aspettarsi?

Il c. 334 stabilisce le linee guida per il concorso che il Ministro dell’istruzione dovrà istituire entro 60 giorni dalla data in vigore della legge, e: “L’entità del contributo di cui al secondo periodo è determinata in misura tale da consentire, unitamente alle risorse a tal fine iscritte nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, la copertura integrale degli oneri per lo svolgimento delle procedure concorsuali. Le relative graduatorie hanno validità annuale e in ogni caso perdono efficacia con l’approvazione delle graduatorie riferite al successivo concorso”.

Anche quest’ultima dicitura dovrebbe essere spiegata meglio, ma soprattutto pensata per evitare dispersione di danaro pubblico: validità di un anno e successivo concorso? A meno che non si voglia limitare la portata di questa riformina…

I monitoraggi dovrebbero essere annuali per ogni attività scolastica, ma a questo punto vorrei che la Ragioneria dello Stato comparasse questi bisogni anche con le risorse date al sistema sportivo e al suo modo di spendere le risorse: esempio lo sgravio fiscale per i vari enti sportivi, per il 20% da indirizzare agli impianti e alla formazione dei giovani; gli eterni sgravi fiscali e previdenziali per il lavoratori, presenti fin dalla finanziaria del 2002.

Altre risorse pubbliche sono poi quelle ora in capo anche allo Sporte Salute SpA, vedi ultimi progetti: “Scuole aperte” e, per l’anno 2021/22 Scuola attiva con i progetti Kids dedicato alle scuole primarie ed junior per la scuola secondaria di primo grado.

Finanziamenti dati da Sport e Salute alle scuole con l’intermediazione delle società sportive appartenenti alle tante federazioni odierne. Sono progetti da svolgere in orario extracurricolare (diventa solo extrascolastico anche durante le ore che si dedicavano ai gruppi sportivi?), ma che possono non prevedere la contemporanea presenza del docente di educazione fisica con il tecnico della società.

In caso di infortunio però sembra che gli studenti si debbano considerare ancora a scuola. Perché se il docente può non esserci? Del resto che cosa ci starebbe a fare in un gruppo sportivo scolastico? In quale paese al mondo troviamo questa situazione, che porta all’estinzione della materia?

Poi mi chiedo i controlli sui rendiconti di bilancio li farà ancora la Corte dei Conti? Essendo una SpA ha revisori dei conti, ma spende risorse da bilancio statale…

Da noi si continuano a raccontare le favole…tanto c’è chi continua a crederci; o solo vuole continuare a sognare?

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