Oltre a Noi: lettere e immagini al mondo

27 Marzo 2020 /

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di Alessandra Serafini
 
Cari amici vi scrivo… Così mi distraggo un po’…
Così avrebbe iniziato Lucio Dalla e da qui mi piace partire con questo discorso diretto ad ognuna/o di voi!
Voi?
Voi che avete incontrato il mio sguardo, le mie parole, le mie fragilità, il mio essere colei che “prova” a vivere questa vita così complessa nei suoi intrecci e nelle sue incredibili Speranze.
La difficoltà maggiore di questi quotidiani, per me, è nello stabilire attraverso le regole, l’equilibrio familiare che deve il suo tracollo, non al virus, ma a ciò che abbiamo scelto di deporre come fondamenta all’inizio delle nostre storie, ai nostri pensieri e alle nostre aspettative!
Oggi più che mai, le parole che circolano, o almeno quelle alle quali do più attenzione, sono relative alla solidarietà, ai racconti che facciamo alle/ai Nostre/i Figlie/i, ai momenti Insieme, ai messaggi di Pace e Tolleranza, a questi coloratissimi Arcobaleni e Cuori che riempiono gli occhi e il Cuore di Speranza, alla Musica che tanti riproducono attraverso i mezzi disponibili e a chi invece suona e canta con qual si voglia strumento, alle luci che si Accendono e Spengono per segnalare la Nostra presenza e il Nostro ESSERCI… Sembrano Cuori che battono all’unisono ma ognuno con il proprio Tempo cardiaco.
E’ da pelle d’oca, quando esco sul balcone e Ascolto, Osservo, mi Muovo… Penso di essere Abbracciata a tutti/e contemporaneamente in un unico scopo… Ritornare alla quotidianità, per dare respiro a questa macchina complessa che si chiama:”Vita di tutti i giorni!”.
In realtà saremo Grati all’aver conosciuto ciò che la privazione ci ha destinato, togliendoci da una parte ma rendendoci Liberi di Essere, dall’altra. Grati ai momenti passati Obbligatoriamente vicini gli uni agli altri, anche solo tramite un Gesto, uno Sguardo ad un metro di distanza, ma che ci hanno trasferito di più di tanti saluti fugaci e sterili che spesso, nella vita frenetica di tutti i giorni, ci diamo.
Fermarsi, paradossalmente, ha cancellato e dimenticato (spero per sempre) quella distanza che ponevamo nei confronti di chi non conoscevamo.
Proviamo, con i mezzi e le conoscenze che abbiamo a scriverci tutti/e una lettera che racconti questi tempi, i Nostri tempi.
Leggiamola a voce Alta alle nostre famiglie, come abbiamo fatto all’inizio della Nostra Conoscenza, in quei momenti in cui ci si sentiva Eroi se in seguito alla lettura sillabata, ricostruivamo tornando da capo, le parole intere… Quanta Emozione e Attenzione provavamo tutte/i Assieme!
Appena tutto riprenderà, e potremo finalmente uscire, ricordiamoci di spedirla con il vecchio e caro sistema della posta ordinaria… Resterà impresso non solo nella memoria, ma condiviso tra la collettività!
Portiamo i più piccini a conoscere buste e francobolli, ad imbucare nella cassetta postale e leggere le famose scritte:
”PER LA CITTA’…PER TUTTE LE ALTRE DESTINAZIONI”
(anche se ora è unico e viene smistato in posta centrale).
Pensiamo con pazienza a ciò che accade andando nella profondità delle nostre corde emotive, ne potrebbe risultare il diario più significativo del XXI Secolo.

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