di Rassegna.it
“Insufficiente, inadeguato alle sfide e alle emergenze ambientali che siamo costretti a dover affrontare, e le risorse economiche previste sono irrisorie”. È questo il giudizio espresso dalla vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi sul decreto-clima approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Per il sindacato, infatti, “contiene ben poco delle ambizioni annunciate dal nuovo governo”.
“Approvando misure parziali – continua Fracassi – si dimostra poco coraggio nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Tra gli esempi più evidenti di tale limitatezza – spiega la dirigente sindacale – le misure per la qualità dell’aria: si prevedono incentivi per la rottamazione di mezzi altamente inquinanti con bonus per abbonamenti al trasporto pubblico locale, ma non si indicano interventi per il potenziamento del parco mezzi pubblici e la sostituzione di quelli inquinanti. Analoghe limitazioni anche per la gestione sostenibile delle città”.
Sul capitolo risorse, Fracassi aggiunge: “Meno di 400 milioni sono cifre alquanto irrisorie. Non ci sono risorse per la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, indispensabili per la transizione ecologica; nessun finanziamento per le misure di accompagnamento dei lavoratori coinvolti”.
Il sindacato si aspetta quindi “una traduzione più ambiziosa del green new deal, a partire dalla prossima legge di Bilancio e la definizione di un piano strutturato che in uno sviluppo pluriennale possa consentire al Paese di vincere la sfida della transizione ambientale e della riconversione ecologica delle produzioni”.
Infine, la vicesegretaria generale Cgil denuncia “l’assenza di qualsiasi riferimento al tema della partecipazione e del coinvolgimento delle parti sociali. Chiediamo – conclude Fracassi – che venga attivato da subito, prima del varo della legge di bilancio e del decreto-clima, un percorso democratico con le organizzazioni sindacali”.