Amianto: il Sin Org Bologna per la bonifica, conquistato da Afeva Er, Cgil e Rsu Ogr

7 Febbraio 2019 /

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di Andrea Caselli, presidente Afeva Er
Nei giorni scorsi, è stato ripreso sul sito dell’Associazione il manifesto in rete un articolo scritto da Vito Totire che si occupa principalmente delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna. Naturalmente ringraziamo Vito Totire per essersi associato ai lutti vissuti dai lavoratori Ogr e naturalmente condividiamo alcuni passi delle sue considerazioni relative ai diritti delle vittime e degli ex-esposti amianto e della necessità di un loro riconoscimento.
Vorremmo altresì chiarire alcuni quesiti ed alcune inesattezze riportate nella parte che riguarda la vicenda del Sin Ogr Bologna. Scrive Vito Totire:

Il sito Ogr è stato incluso tra i SIN – siti di interesse nazionale – nel dicembre 2017; non siamo affatto contrari ma vi sono alcune questioni: a) come mai non è stata convocata una conferenza dei servizi per discuterne b) come mai vengono destinate risorse pubbliche per caratterizzare un sito che è stato inquinato da un’azienda che deve invece risponderne economicamente in proprio secondo il principio “chi inquina paga”? Non che siamo sorpresi da questa ennesima grave amnesia…) come mai si scopre solo adesso che il sito va inserito nei SIN se le Ferrovie hanno sempre dichiarato che l’amianto era sparito da decenni?

La richiesta di inserire l’Ogr Bo fra i Siti di Interesse Nazionale, in considerazione delle previsioni di delocalizzazione delle attività produttive, parte a metà del 2017 per una richiesta in tal senso al Presidente della giunta regionale Emilia Romagna Stefano Bonaccini, da parte della Rsu Ogr congiuntamente alla Cgil Er, alla Cdlm-Cgil Bo, ad Afeva Er.

La richiesta condivisa anche dall’Assessore Gazzolo, viene trasmessa all’allora Ministro dell’Ambiente Galletti e nei mesi successivi si svolgono alcuni incontri con la Presidenza del Consiglio. Incontri che portano alla scrittura del comma 245 della Legge di Stabilità 205/2018, che dichiara il Sito delle Officine Grandi riparazioni di Bologna Sito di Interesse Nazionale a causa delle lavorazioni di Amianto che lì si erano svolte.
Nei mesi successivi Afeva Er, la Rsu Ogr, la Cgil Er e la Cdlm-Cgil Bo con un atto formale chiedono di partecipare alla conferenza dei servizi promossa dal Ministero dell’Ambiente per l’emissione del decreto di perimetrazione del sito. Conferenza che si svolge in data 21 giugno 2018 presso il Ministero con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, comprese le organizzazioni sindacali, Afeva Er e la Rsu e con la presenza delle Ferrovie dello Stato.
Al tavolo le Ferrovie dello Stato manifestano esplicitamente il loro fastidio rispetto al percorso, ma purtuttavia alla fine sono costrette ad accettarlo, ciò che risulta chiaro è che non c’è mai stato un ripensamento di FF.SS. sulla condizione di inquinamento dell’area Ogr. Alla conferenza, la rappresentanza sindacale evidenzia, come risulta dalla mappatura interna la presenza di amianto in alcuni luoghi confinati e, sotto forma di polveri con evidente superamento dei limiti, in alcuni magazzini monitorati su richiesta degli Rls in previsione dei lavori di sgombero previsti dalla delocalizzazione degli impianti. Inoltre è stata segnalata la probabile presenza di amianto e di altri inquinanti nell’area Ogr dovuti al seppellimento dei fanghi risultanti dalla lavorazione negli anni ’70 della cromatura, zincatura ed altri processi produttivi.
Ovviamente anche noi pensiamo che i costi della caratterizzazione e della bonifica debbano ricadere su chi ha causato l’inquinamento, e del resto non pensiamo che siano possibili altre soluzioni. Sul sito del Ministero dell’ambiente si può recuperare la delibera che dichiara concluso positivamente il percorso di perimetrazione del sito (24 settembre 2018) e il 31 gennaio 2019 il Ministro Costa ha Firmato il decreto di perimetrazione che sarà pubblicato a giorni sulla Gazzetta Ufficiale.
Quindi si apre la seconda fase, quella della caratterizzazione, percorso che andrà presidiato dalle forze sociali, tenendo conto della palese resistenza dimostrata dalle Ferrovie dello Stato, che continuano a svicolare da una compiuta assunzione di responsabilità. Parallelamente, abbiamo avviato un percorso relativo alla salvaguardia dello stabilimento e la sua restituzione alla città di Bologna, alla riqualificazione dell’area finalizzata al riuso sociale e culturale, alla creazione di un Museo della memoria del lavoro e dell’amianto, anche attraverso una petizione che ad oggi ha raccolto oltre 5000 firme di cittadini Bolognesi.
Questo è stato fino ad oggi l’impegno della Cgil, delle rappresentanze sindacali e di Afeva Er, impegno che continuerà nei prossimi mesi, con costanza e perseveranza.
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