di Sergio Caserta
Il prossimo 5 settembre ricorre l’ottavo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica in Cilento, ridente località sul mare in Campania. Ridente lo è stata finché nove colpi di pistola posero fine una sera qualsiasi di fine estate, alla vita di un cittadino che aveva fino ad allora onorato il mandato di sindaco, in un luogo del profondo Sud, diventato grazie al suo impegno una meta turistica di qualità e un comune all’avanguardia per la tutela ambientale della costa e del mare, fino a meritarsi la bandiera blu del FEE (Foundation for Environmental Education), le cinque vele Legambiente, il massimo attributo per la qualità delle acque e il riconoscimento Unesco come luogo privilegiato della dieta mediterranea.
Sembrano cose scontate ora che è passato del tempo, ma quanta fatica abbiano comportato per il lavoro di Sindaco e cosa abbiano significato per la comunità pollichese quei fatti, lo vediamo ora che Angelo non c’è più, eppure la sua immagine ha travalicato i confini della regione, diventando in tutto il Paese ed anche internazionalmente un simbolo del buon governo, dell’onestà e della lungimiranza, in un paese che certo non brilla per etica pubblica.
Un paese che ha drammaticamente bisogno non di eroi come Angelo è stato suo malgrado, ma di buoni esempi sì che ne ha bisogno.
Le indagini sul suo assassinio, terribilmente complicate per macroscopici errori (?) degli investigatori subito dopo i fatti ma anche per depistaggi e ostacoli frapposti proprio da chi doveva contribuire a scoprire la verità, hanno condotto nonostante queste difficoltà, ormai ad un passo dalla verità, ci sono delle incriminazioni e riguardano proprio dei rappresentanti delle forze dell’ordine, il che se confermato in sede processuale, dimostrerà se mai ce ne fosse ancora bisogno che i motivi per cui il sindaco pescatore andava eliminato erano tutt’altro che “questioni private” come hanno sussurrato in questi anni per gettare ombre sulla sua figura e nascondere forse fatti inconfessabili.
La verità forse è davvero vicina e quest’anno non a caso con l’avvicinarsi dell’anniversario, le iniziative in sua memoria si stanno moltiplicando, molte persone verranno a Pollica da tutt’Italia per chiedere giustizia e verità, ci saranno due giornate di incontri, il 4 e il 5 settembre promossi dal Comune “dalla memoria alla speranza” con numerosi eventi tra i quali s’ intitolerà ad Angelo Vassallo il porto, da lui fortemente difeso come struttura pubblica e valorizzato come luogo di qualificazione del paese, in omaggio ad un’idea del mare come risorsa da preservare e bene utilizzare.
Interverranno molte associazioni impegnate per la legalità ed in particolare il gemellaggio tra il presidio di Angelo Vassallo di Pollica, il collettivo di Libera del Liceo Minghetti “A. Vassallo” e il presidio di Libera Bologna “M. Rostagno”. Il momento clou sarà l’otto settembre non a caso scelta come data dalla Fondazione Angelo Vassallo, guidata dai fratelli di Angelo, Dario e Massimo che ha chiamato a Pollica, tanti sindaci, amministratori e rappresentanti istituzionali da tutt’Italia tra cui Luigi de Magistris, Michele Emiliano e Kelly Degnan vice ambasciatrice USA, per manifestare la richiesta fortissima che la verità venga finalmente a galla e giustizia sia fatta. Ci saranno nella giornata denominata “Festa della speranza” incontri ed eventi culturali, che culmineranno nel bellissimo spettacolo teatrale “il sindaco pescatore” interpretato magistralmente dall’attore Ettore Bassi, nella splendida cornice del porto di Acciaroli.
L’altra sera ascoltando Pepe Mujica, ex presidente dell’Uruguay, descrivere con saggio vigore senile la sua visione di una diversa società, in cui i consumi sono misurati ed equilibrati con senso di giustizia e uguaglianza, in un’economia che rispetta la natura e non la stravolge in nome del Dio profitto, ho immaginato che Angelo avrebbe detto più o meno le stesse cose, infatti sono persone speciali che lasciano un’impronta autentica del loro passaggio.