Michele De Palma: "La Fiom mette Fca sotto inchiesta"
- / 24 Febbraio 2017
- / Economia
di Tommaso Cerusici
Nel 2017 prende avvio la ricerca su Fca e Cnh promossa dalla Fiom nazionale insieme alla Fondazione Claudio Sabattini, con la collaborazione della Cgil nazionale e della Fondazione Di Vittorio. Su ragioni e obiettivi di questa ricerca, alla situazione attuale nel gruppo Fca e Cnh abbiamo intervistato Michele De Palma, Responsabile settore automotive della Fiom nazionale.
Perchรฉ come Fiom avete deciso di dare il via ad una ricerca su Fca e Cnh?
Perchรฉ per guardare al futuro bisogna aver chiara la situazione attraverso un bilancio. L’inchiesta sul mondo Fca e Cnh รจ fondamentale se si vuole davvero decidere con i lavoratori. Dal 2011 – cioรจ dall’entrata in vigore del contratto collettivo specifico di lavoro con la conseguente esclusione della Fiom dagli stabilimenti, alla presentazione del piano industriale e finanziario da parte dell’amministratore delegato Marchionne – tante cose sono cambiate e vogliamo fare il punto della situazione per capire come le lavoratrici e i lavoratori hanno vissuto questi anni e quali sono gli elementi sui quali investire la nostra iniziativa di carattere sindacale e contrattuale per il futuro.
Perchรฉ il 2018 รจ un anno cruciale: c’รจ una precisa coincidenza che รจ data dalla scadenza del piano industriale e occupazionale, dalla scadenza del contratto collettivo specifico di lavoro e dalla scadenza, in alcuni degli stabilimenti piรน importanti, degli ammortizzatori sociali. Infine, anche gli assetti proprietari e finanziari sembrano essere in evoluzione, detta in modo semplice: sarร ancora Marchionne l’amministratore delegato? Fca venderร degli asset o finirร in un processo di fusione? Con quali effetti industriali e occupazionali? L’incrocio di tutti questi fattori e delle incognite determina per noi un’evidente evoluzione nel conflitto di questi anni, per continuare ad avere uno sviluppo industriale ed occupazionale e uno spazio di contrattazione democratico per i lavoratori.
Quali sono i principali aspetti che volete focalizzare con questa ricerca?
Il primo รจ un fattore di carattere proprietario/finanziario da un lato e industriale/occupazionale dall’altro: vogliamo capire le prospettive di Fca e Cnh nel prossimo futuro in un settore attraversato da grandi cambiamenti, a partire dai mercati, passando per l’affermarsi di nuove politiche protezionistiche, fino al prodotto che non รจ piรน semplicemente l’auto ma l’ecosistema complessivo della mobilitร .
Il secondo riguarda la condizione di lavoro dentro agli stabilimenti, sia dal punto di vista contrattuale – cioรจ orari e salario – che dal punto di vista della salute e della sicurezza, e lo spazio della contrattazione. La domanda รจ: alla luce dell’introduzione del Wcm e dell’Ego Uas quali sono le condizioni che vivono oggi i lavoratori? Cosa รจ cambiato nella organizzazione del lavoro? Non vogliamo perรฒ fermarci ad una fotografia della condizione ma abbiamo la necessitร di trarne degli spunti per provare a migliorare la loro situazione.
Il terzo punto รจ di indagare il mondo della filiera e degli appalti. L’indotto e la componentistica di primo livello sono un fattore essenziale della produttivitร e della creazione di valore del prodotto.
La nostra รจ un’inchiesta senza “paracadute”. Il tema non รจ dimostrare quello che noi giร pensiamo ma capire come le azioni dell’azienda hanno cambiato le cose e se e quanto tutto quello che abbiamo cercato di fare come Fiom in questi anni, grazie allo straordinario lavoro dei delegati, รจ vivo tra i lavoratori. Bisogni e desideri in stabilimenti cambiati dalla crisi, dal contratto e dalla nuova organizzazione del lavoro. ร ovvio che questo prevede la nostra disponibilitร ad accettare tutti i risultati che emergeranno e, in base a questi, riorientare le scelte di carattere sindacale. In coerenza col nostro passato, vogliamo mettere al centro le lavoratrici e i lavoratori, i nostri iscritti, i delegati e – insieme a loro – provare a riaprire un confronto con gli altri sindacati e la direzione aziendale di Fca e Cnh. Sapendo bene che, fino a oggi, l’azienda ha perรฒ sempre negato alla Fiom il riconoscimento di soggetto negoziale e ai lavoratori la possibilitร di poter decidere.
Un anno fa anche la Fim-Cisl ha presentato una ricerca su Fca e, in particolare, sull’adozione del Wcm negli stabilimenti. In cosa differirร la vostra a livello d’impostazione?
Beh, non รจ certamente il tipo di ricerca che abbiamo in testa noi. Innanzi tutto perchรฉ – come dicevo – la vogliamo far vivere davvero dai lavoratori e dai delegati. Non voglio fare polemica con la Fim ma posso dire tranquillamente che, pur girando tutti gli stabilimenti, non ho mai incontrato un solo lavoratore che alla mia domanda se avesse partecipato a quella ricerca abbia alzato la mano.
Il punto fondamentale della ricerca fatta dalla Fim era dimostrare che l’introduzione del Wcm e dell’Ergo Uas modificassero positivamente la prestazione e la condizione della manodopera. Ma, nonostante questa “buona” intenzione, il risultato che emerge รจ che i lavoratori segnalano un aumento dello stress da lavoro, causato da una riduzione delle pause, un’assoluta flessibilitร di gestione dell’orario di lavoro imposto in maniera unilaterale dall’azienda, un’intensificazione della produzione e l’introduzione di una partecipazione molto piรน cognitiva (cioรจ la famosa qualitร just in time).
Del resto questi elementi erano giร emersi nell’inchiesta fatta alcuni anni fa da Industry All Europe con degli ergonomi (chiaramente quello indicato dalla Fiom non fu fatto entrare nello stabilimento italiano preso in esame). Da quella ricerca risultรฒ evidente che, nonostante le condizioni di lavoro fossero in alcuni casi migliorate – penso all’introduzione del sistema “butterfly” a Pomigliano, dove รจ l’auto a rigirarsi sulla catena e questo permette di non lavorare sempre con le braccia alzate – tutti gli intervistati sottolineavano problemi dal punto di vista della saturazione, delle pause, della gestione del rapporto tra vita e lavoro. A Pomigliano la produzione per turno รจ passata in pochi anni da 360 vetture per turno a 420.
Nella vostra ricerca, oltre a concentrarvi sulle condizioni di lavoro e sugli aspetti produttivi, volete analizzare anche gli aspetti societari?
Esattamente. Quando abbiamo immaginato l’avvio di questa ricerca non avremmo mai potuto prevedere almeno tre novitร di questi giorni: la vittoria di un protezionista negli Usa, un’inchiesta dell’Epa con un rischio per Fca di una sanzione che girerebbe intorno ai 4,6mld e l’apertura di un conflitto nell’Unione Europea su iniziativa del governo tedesco sulle emissioni di alcuni modelli Jeep, 500X e Doblรฒ. E ancora non potevamo prevedere che, nonostante il dieselgate, la Volkswagen diventasse il primo produttore mondiale scavalcando la Toyota. Per Fca, anche alla luce dei dati forniti nell’ultima conference call con analisti e azionisti dell’ad, vogliamo analizzare gli assetti proprietari, finanziari e industriali del gruppo e le loro prospettive anche in relazione alle altre case produttrici.
In Europa stiamo assistendo a cambiamenti di una certa importanza, sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro che dal punto di vista del prodotto che si dovrร realizzare. Audi ha scelto di sperimentare delle isole produttive che tentino di superare la catena di montaggio fordista. Senza voler esprimere un giudizio di merito perรฒ รจ evidente che in questo caso stiamo assistendo ad una sperimentazione. Volkswagen sta andando verso una fase di ristrutturazione, con la dichiarazione di 30mila esuberi gestiti perรฒ attraverso il prepensionamento e l’assunzione di 10mila unitร – in base agli accordi sottoscritti con l’IG Metall – che saranno impiegate esclusivamente in Germania nella costruzione dell’auto elettrica. Sempre sull’auto elettrica anche in Francia ci si sta muovendo su questo terreno.
In Italia, invece, nulla di tutto ciรฒ. Stiamo provando ad aprire un confronto pubblico e con il Governo perchรฉ senza politiche industriali che finanzino investimenti su auto ecologiche e di nuova generazione – visto il salto tecnologico su connessione e dispositivi di sicurezza – รจ difficile immaginare un futuro di crescita dell’occupazione nel nostro Paese. Oggi, abbiamo un evidente problema di prospettiva sul prodotto visto che in Europa รจ iniziata la corsa all’auto elettrica. Fca รจ cresciuta sia in termini di mercato in Ue che in Italia, ciรฒ รจ dovuto al lancio di nuovi modelli (Giulia, Levante, Renegade) ma anche al risultato straordinario del Ducato. Il problema รจ che a questo non coincide un ritorno alla completa occupazione dei lavoratori e alla mancanza di redistribuzione della ricchezza prodotta. Inoltre, la crescita di Fca in Europa รจ dovuta anche a prodotti che sono assemblati in paesi come la Turchia, la Polonia o la Serbia. Per esempio la Tipo, che รจ venduta in Italia e che ha scalato le classifiche, รจ un auto che viene prodotta con un costo del lavoro bassissimo e la negazione dei diritti sindacali e con un’organizzazione del lavoro che ci piacerebbe veder superata.
Un elemento di notevole interesse mi pare l’introduzione del team leader. La ricerca analizzerร anche il ruolo di queste figure all’interno degli stabilimenti?
La riorganizzazione che รจ avvenuta negli ultimi anni in Fca – in corso in Cnh – ha visto l’introduzione di questa nuova figura, che รจ interessante inchiestare per varie ragioni. Sicuramente perchรฉ assume sempre piรน centralitร dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, nel senso di organizzazione complessiva anche dal punto di vista delle questioni sindacali. Spesso l’azienda utilizza i team leader per spiegare gli accordi sindacali siglati con le organizzazioni firmatarie del Contratto specifico. Sono figure diffuse nello stabilimento, perchรฉ il loro rapporto รจ di 1 ogni 6 lavoratori, sono figure “di prossimitร ” dell’azienda con i lavoratori.
Questo sistema ha moltissimo a che fare col Wcm, perchรฉ entrambi utilizzano la partecipazione senza democrazia. E questo รจ un elemento di forte frizione con noi. Perchรฉ i team leader sono concepiti come la punta piรน avanzata della garanzia di partecipazione agli obiettivi aziendali che non sono negoziati e negoziabili, mentre noi pensiamo che partecipazione e democrazia non vadano disgiunte. I lavoratori, attraverso i propri delegati, devono poter avanzare le loro proposte e devono avere la possibilitร di far sentire la propria voce. La figura del team leader, invece, piรน che essere una figura con una professionalitร a trecentosessanta gradi rappresenta solo una leadership imposta dall’azienda. E bada che questo non avviene in tutti grandi gruppi dell’automotive ma rappresenta una precisa scelta aziendale. Ad esempio, in Volkswagen e in Audi i team leader vengono eletti tra i lavoratori e, quindi, rappresentano una leadership conquistata attraverso l’autorevolezza e non con l’autoritarismo imposto dalla catena di comando aziendale. Questo – a mio avviso – rappresenta bene l’interpretazione che Fca dร del Wcm.
Quali sono i partner che assieme alla Fiom collaboreranno alla costruzione e allo svolgimento di questa inchiesta?
Come Fiom abbiamo preso la decisione di svolgere la ricerca in un costante confronto con la struttura dei delegati e con la Fondazione Claudio Sabattini che, assieme alla Fondazione Di Vittorio e alla Cgil, hanno definito con noi il percorso da mettere in campo. Il primo momento รจ stato sicuramente il coordinamento nazionale dei delegati della Fiom in Fca che ha discusso l’impianto e l’ha sottoposto ai lavoratori. Inizialmente faremo una sperimentazione su tre stabilimenti, chiedendo fin da subito una partecipazione attiva da parte dei delegati, che non saranno solo i somministratori dei questionari ma i protagonisti, insieme ai lavoratori coinvolti, di questa esperienza che – come si sarebbe detto un tempo – voglio definire di conricerca.
Quindi un’inchiesta di fabbrica che vede il coinvolgimento non solo della Fiom ma della Cgil nel suo insieme?
Certo. Il ruolo della Cgil รจ molto importante da questo punto di vista, perchรฉ riteniamo che il piรน grande gruppo privato presente sul territorio italiano debba essere oggetto di un’inchiesta per capire i lavoratori che cosa pensano. Sono loro che devono essere messi al centro. Fca e Cnh sono le aziende piรน avanzate – nel bene o nel male – dal punto di vista della gestione degli stabilimenti ed รจ quindi significativo che la confederazione se ne interessi. I risultati di questo lavoro saranno utili a tutto il sindacato, non solo alla Fiom.
Come si inserisce l’inchiesta di cui mi stai parlando con il percorso sindacale che state intraprendendo in Fca e Cnh?
Questo non vuole essere un lavoro di carattere accademico bensรฌ puramente sindacale, perchรฉ รจ del tutto evidente che ci sarร utile anche nel percorso di avvicinamento alla scadenza del contratto collettivo specifico di lavoro e per meglio comprendere le prospettive future del gruppo. Un obiettivo รจ di far tornare all’interesse dell’opinione pubblica i risultati di questa inchiesta e le valutazioni sindacali che da essa emergeranno. Siamo stati troppo abituati alla rappresentazione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Perchรฉ dobbiamo dirci che la rappresentazione giornalistica – che รจ stata cucita addosso anche a noi – รจ sempre stata questa: c’era chi (molti) diceva che andava tutto bene e poi c’era la Fiom che diceva che andava tutto male. Ma il problema รจ che il bicchiere resta sempre a metร , nella migliore delle ipotesi. Una parte consistente dei lavoratori รจ ancora in contratto di solidarietร e, dal punto di vista contrattuale, la metร dei lavoratori รจ fuori dalla contrattazione, perchรฉ gli iscritti alla Fiom non sono messi nelle stesse condizioni degli altri. C’รจ stato perรฒ un elemento significativo negli scorsi mesi: nella votazione per il rinnovo dei rappresentanti per la salute e la sicurezza (Rls), la Fiom รจ stata riconosciuta come prima organizzazione sindacale. Quindi, i delegati della Fiom sono la maggioranza degli Rls eletti dentro agli stabilimenti Fca e Cnh. Con questa novitร , sia gli altri sindacati, che l’azienda, che noi stessi dobbiamo fare i conti, perchรฉ si tratta di una volontร esplicita da parte dei lavoratori, che non hanno detto un no per conservare ma un no per cambiare.
Recentemente รจ stato rinnovato unitariamente il contratto nazionale dei metalmeccanici e sappiamo bene che Fca รจ fuori da Federmeccanica e, quindi, non riconosce quell’accordo. Pensi che si apriranno delle contraddizioni in tal senso? E quali sono oggi le differenze contrattuali tra i lavoratori del gruppo Fca Cnh e quelli di aziende aderenti a Federmeccanica?
Questo ragionamento รจ giร oggetto di un confronto con tutti i delegati. La prima differenza รจ che sul contratto nazionale hanno deciso i metalmeccanici con un voto. In Fca e Cnh non abbiamo un riconoscimento contrattuale da parte dell’azienda, quindi il primo problema รจ che non c’รจ un tavolo unico di negoziazione. Nel corso del prossimo anno potrebbe rideterminarsi uno scenario che abbiamo giร conosciuto nel corso dello scorso rinnovo del Contratto specifico: facciamo le assemblee, presentiamo un’ipotesi di carta rivendicativa, che viene votata dai lavoratori, ma questa poi finisce sul binario morto del primo incontro con l’azienda, che procede a costruire l’intesa solo con le altre organizzazioni sindacali. Il primo tema, allora, รจ di impedire che ci mettano su un binario morto, che tra l’altro alimenta un’idea pericolosissima: quella per cui continuiamo ad avere ragione, abbiamo un grande consenso di applausi nelle assemblee ma ciรฒ, di per sรฉ, non cambia la condizione dei lavoratori dentro agli stabilimenti. Il nostro obiettivo deve essere quello di non accontentarci degli applausi in assemblea ma fare piรน contrattazione, sentirci piรน corresponsabili e desiderosi di metterci in gioco.
La seconda questione รจ quella della chiave democratica. Il tema vero non รจ tanto l’esclusione della Fiom, ma l’esclusione dei lavoratori da qualsiasi decisione, sia nella fase di preparazione della piattaforma sia nella fase di conclusione del tavolo negoziale. In Federmeccanica siamo arrivati con due piattaforme diverse ma oggi i lavoratori hanno votato su un’ipotesi di accordo unitaria e riconosciuta sia dall’impresa che da tutte le organizzazioni sindacali. In Fca e Cnh non c’รจ nessun riconoscimento del testo unico sulla rappresentanza – comunque lo si giudichi – perchรฉ il sistema di relazioni sindacali รจ improntato su un altro meccanismo: non รจ prevista la partecipazione democratica dei lavoratori ed รจ, nei fatti, l’azienda che decide unilateralmente sui contratti.
In merito al salario c’รจ oggi una differenza sostanziale, perchรฉ in paga base i lavoratori Fca – dal 2013 – non ricevono aumenti contrattuali, a differenza dei loro colleghi metalmeccanici. Quindi c’รจ un tema che riguarda proprio l’istituto contrattuale della paga base. Nel concreto: un lavoratore Fiat se gli si applicasse ancora il contratto nazionale avrebbe mensilmente circa 70 euro lordi al mese in piรน. Questa distanza รจ destinata ad aumentare con il nuovo contratto. Questo perchรฉ in Fca e Cnh non esiste piรน la distinzione tra gli elementi della retribuzione complessiva, che sono invece ben distinti nel contratto nazionale dei meccanici. Con il Contratto Fiat abbiamo assistito alla trasformazione della paga base e degli elementi fissi, anche premiali, in elementi completamente variabili che, con la legge di stabilitร , sono diventati detassabili e, quindi, si sono “magicamente” trasformati in buoni benzina o simili. Il nostro obiettivo deve essere invece quello di ricostruire gli istituti contrattuali separati tra loro, per poter finalmente tornare a negoziare nei confronti dell’azienda.
C’รจ poi la questione degli orari di lavoro. Nel nuovo contratto nazionale si ribadisce che le Rsu hanno una funzione fondamentale nella contrattazione degli orari di lavoro mentre in Fca non avviene nulla di simile. Le Rsa sono al massimo informate di quanto deciso dall’azienda, che puรฒ davvero fare tutto quello che vuole: dal cambiare la turistica, all’utilizzare i Par per coprire il 19esimo o 20esimo turno e cosรฌ via. Abbiamo un utilizzo unilaterale della prestazione lavorativa e ciรฒ impedisce qualsiasi possibilitร di contrattare.
Altra differenza sostanziale riguarda il welfare. Mentre nel contratto nazionale dei metalmeccanici andiamo verso un’estensione della sanitร integrativa anche a familiari e lavoratori a tempo determinato, in Fca e Cnh bisogna pagare 65 euro a testa all’anno per accedere al fondo sanitario, 50 euro i familiari. Per quanto riguarda Cometa c’รจ stato un aumento di contribuzione del 2% da parte dell’impresa e invece in Fca รจ rimasto tutto a livello precedente.
Mi pare di capire che i risultati raggiunti col rinnovo unitario del contratto nazionale e i contenuti di quell’accordo posso essere utili anche in Fca, possono far esplodere delle contraddizioni…
Certamente. Dobbiamo mettere in parallelo la situazione che c’รจ in Federmeccanica con quella in Fca e Cnh, per informare i lavoratori delle discrepanze e per aprire una campagna rivendicativa.
Noi in questi anni abbiamo maturato un consenso importante, abbiamo aumentato il numero dei voti e degli iscritti. Ovviamente la situazione non รจ omogenea, perchรฉ c’รจ stata una riduzione complessiva delle ore lavorabili e molti sono in contratto di solidarietร o cassa integrazione. Noi abbiamo contestato a Fca e Cnh di essere uscita dal contratto dei meccanici, perchรฉ ha diviso i lavoratori tra loro, cioรจ quelli del gruppo da tutti gli altri. ร del tutto evidente che questa decisione di uscire da Federmeccanica รจ nelle mani dell’impresa, che ha deciso con la complicitร delle altre organizzazioni sindacali. Ma oggi con la firma unitaria del contratto nazionale, col voto dei lavoratori che ne certifica la democrazia, bisogna che anche in Fca e Cnh si apra un percorso perchรฉ non ci siano piรน disparitร di trattamento. Per la Fiom il primo tema รจ di ricostruire un elemento comune, di riunificare tutti i lavoratori metalmeccanici. A essere divisi l’unica che ci guadagna รจ la controparte: l’aver firmato un contratto nazionale di categoria con quelle caratteristiche puรฒ essere di grande aiuto anche a noi che operiamo in Fca e Cnh.
Questo articolo รจ stato pubblicato da Inchiesta online il 17 febbraio 2017. L’intervista รจ in uscita su CS.info n.3, newsletter della Fondazione Claudio Sabattini