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Profughi e guerra: una storia che si ripete

di Claudio Cossu
Come un tempo aleggiava sovrana una volontà di conquista, da parte degli europei, per depredare le popolazioni del cosiddetto “terzo mondo” (in particolare dell’Africa e così pure de Medio oriente), sussiste ancor oggi, insistente e molesta, una volontà di comando e di asservimento verso gli stessi – da parte di noi occidentali – che ci consideriamo superiori per cultura e tout court per l’asserita e sbandierata nostra alta “civiltà”.
Mentre, al contrario, non siamo certo disponibili e benevolmente propensi a dare un aiuto o addirittura una dignitosa accoglienza a quell’umanità, in quest’epoca di crisi economica, derelitta e bisognevole di tutto, in presenza di guerre devastanti e carestie, fame e malattie che inducono quelle sfortunate popolazioni a fuggire dalle loro terre arse e desertificate, nonché dalle case, abbandonate e date ormai alle fiamme da soldati perfidi e capaci solo di depredare i più deboli e gli inermi, servi di tiranni crudeli e rapaci.
Ci accorgiamo tardi, e talvolta distrattamente, di queste tragedie immani quando ci troviamo ormai di fronte a barconi pieni di donne e bambini, nel mare Mediterraneo, i cui corpi sono resi rigidi dagli stenti e spesso dalla morte. Non ci induce certamente a questa malevola ed oscura indifferenza il Vangelo, se non altro per i suoi orientamenti umani e caritatevoli, lasciando da parte ogni fattore religioso.


La pìetas della filosofia greca, inoltre, dovrebbe indurci a ben diversi comportamenti, ad abbattere reticolati o demolire mura fredde ed oscure, che ricordano i campi di vecchi, antistorici e crudeli regimi. Lager che hanno lasciato a noi solo la concezione ed il senso disumano della banalità del male, il male più profondo e perverso: il male dell’uomo verso i suoi simili.
Non parliamo, infine, per pudore, di quelle autorità che – di fronte a tali genti lacere e senza neppure un tetto sopra la testa – emettono, in virtù del relativo potere oppressivo loro attribuito, ma vacuo e senz’anima, emettono dunque, ordini di sequestri di povere cose e stracci utili agli stessi o infliggono, infine, sanzioni assurde per la sola presenza di quegli uomini profughi ma stranieri, ritenuti a torto ostili e pericolosi per la sicurezza ed un pretestuoso “ordine pubblico”.
Senza dubbio opera di strumentalizzazione e di una bassa politica densa di pura ed astiosa demagogia. Che dire dinanzi a tanta malvagia indifferenza e iniquità? Intanto la Borsa di Shanghai registra oggi un calo dello 0,15% . Unica notizia che interessi e smuova i sordi ed algidi “uomini di affari “, europei gelosi della relativa opulenza e benessere accummulati.

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