di Luigi Ambrosio
L’ultimo dossier importante prima della fine della legislatura è la riforma della Giustizia. Le intercettazioni, i tempi della prescrizione e la durata dei processi. Non è un caso che Denis Verdini, al termine dell’incontro con la delegazione del Partito democratico alla Camera, abbia parlato proprio della Giustizia:
“Ha ragione chi vuole la prescrizione lunga e chi vuole un processo breve. Si mettano d’accordo. Non si può essere sotto processo tutta una vita, non si può far cadere reati in prescrizione, ma ci dovrebbe essere una riflessione”.
Il Pd fatica a trovare l’accordo con il Nuovo Centrodestra e, come sempre, il nodo è al Senato dove il gruppo di Verdini, Ala, può dare una mano a Renzi. Ambienti vicini al premier fanno notare che la riforma della Giustizia non si possa fare pensando di sostituire Ncd con Verdini. L’accordo politico con Verdini può dare però a Renzi un margine di manovra decisivo.
L’altro grande tema su cui Verdini ha annuciato la collaborazione è ovviamente il referendum costituzionale che si terrà in autunno, sostenendo i comitati per il Sì.
L’incontro di oggi tra Verdini e il Pd è un passaggio importante perché muta di fatto gli equilibri politici. Ala non entrerà formalmente nella maggioranza né tantomeno nel governo, perché significherebbe dare un ulteriore argomento alla minoranza interna al Pd che pure, fino a oggi, si è dimostrata debole nei confronti di Renzi e non è mai andata oltre la protesta verbale. E poi Renzi dovrebbe informarne il capo dello Stato, con un passaggio al Quirinale che a Palazzo Chigi considerano da evitare. Non a caso, adesso il Movimento 5 Stelle chiede che Renzi e Verdini si presentino da Mattarella. Proprio la trappola politica a cui Renzi cerca di sottrarsi.
Nella sostanza, però, Verdini è in maggioranza.
L’incontro di oggi segna uno spartiacque politico perché è stato deciso che Ala diventerà un interlocutore permamente. La parola chiave è “concertazione”. L’ha usata lo stesso Verdini per spiegare in cosa consista l’accordo politico tra lui e il Pd. I nemici di Renzi avevano parlato nei giorni scorsi di Nazareno 2.0. In effetti, il patto del Nazareno con Berlusconi riguardava le riforme istituzionali. Oggi, l’accordo con Verdini è a tutto campo. In un certo senso, quindi, oltre il Nazareno.
Questo articolo è stato pubblicato da Radio popolare il 29 aprile 2016