di Antonio Sciotto
Con gli emendamenti alla legge di Stabilità, come ogni anno si scatenano gli appetiti: due emendamenti di Ap e Forza Italia prolungano di 2 anni la sanatoria sui canoni non pagati per gli stabilimenti balneari che hanno in concessione le spiagge. Un intervento del Pd, invece, “salva” i 700 funzionari dell’Agenzia delle Entrate retrocessi a semplici impiegati da una sentenza del Tar, ricostituendo anche il loro, ben più alto, stipendio precedente. Tutto questo mentre ieri mattina i lavoratori e i familiari vittime dell’amianto manifestavano davanti al ministero del Lavoro per protestare contro lo stanziamento «elemosina» previsto dal governo per loro: solo 5600 euro una tantum per chi è malato, e nemmeno per tutti, mentre le associazioni chiedono un sostegno continuativo e strutturale.
Il debito dei concessionari delle spiagge si potrà estinguere pagando il 30% della somma dovuta, se in unica soluzione, o il 60% se in 6 rate annuali. E mentre si favoriscono le imprese balneari (i cui canoni tra l’altro sono tradizionalmente piuttosto bassi), intanto si penalizzano i semplici cittadini: un emendamento dell’Anci (associazione dei Comuni) chiede di “cassare” lo sconto del 30% previsto oggi per chi paga entro 5 giorni dalla contestazione di una multa. La sentenza del Tar sui dirigenti del fisco viene aggirata affermando invece che questi ultimi potranno mantenere il proprio trattamento economico «a titolo individuale e in via provvisoria». Bene che l’Agenzia delle Entrate possa tornare a lavorare a pieno regime – la direttrice Rossella Orlandi, qualche settimana fa, aveva affermato che non riusciva a fare più nulla – ma certo si apre un altro nodo: un’anomalia concorsuale, sanzionata da un tribunale, viene adesso sanata dall’intervento della politica.
E intanto i lavoratori e le famiglie vittime dell’amianto? Secondo un decreto firmato dal ministro Giuliano Poletti lo scorso settembre, dovranno accontentarsi di una sorta di “indennizzo” tombale, pari a 5600 euro, erogato una tantum dall’Inail attingendo al Fondo vittime dell’amianto, e poi non farsi vedere più. Ma le associazioni non ci stanno, e ieri da tutta Italia, affiancate da Cgil, Cisl e Uil, sono andate a manifestare davanti al ministero. Il capo gabinetto di Poletti li ha ricevuti.
«Verrà aperto un tavolo tecnico per discutere le nostre richieste – spiega Luca Carlino, Voci della memoria di Casale Monferrato – Noi abbiamo spiegato che concordiamo con il principio generale del decreto, ovvero il fatto che finalmente e per la prima volta non vengono sostenuti solo i lavoratori, ma anche i cittadini che si sono ammalati per la contaminazione ambientale. Il problema sono gli stanziamenti: chi è colpito da mesotelioma deve ritirarsi dal lavoro, curarsi, deve vivere. Serve un sostegno serio, continuato e strutturale. Spero che il governo ci ascolti».
Sul tema è intervenuto anche il blog di Beppe Grillo: «Le vittime dell’amianto sono ogni anno 5000 – spiega – ma Poletti ha pensato bene di risarcire solo i malati di mesotelioma che ne facciano richiesta: le famiglie di chi quest’anno è deceduto non potranno attingere al fondo. Inoltre, gli aventi diritto che non ne sono informati, ovvero coloro che non ne faranno richiesta, non otterranno il dovuto». L’M5S chiede poi di inserire in legge di Stabilità degli incentivi alle bonifiche.
Contro l’asse minoranza Pd-Sel-M5S sul mantenimento del tetto al contante a 1000 euro si scatena Angelino Alfano, di Ap, che rimarca il proprio «segno»: «Ci rendiamo conto che nella Stabilità si sono abbattuti alcuni tabù del centro sinistra – dice – Se ne facciamo una ragione: sull’Imu e il contante non si torna indietro». «Sud, famiglia e casa» la strategia di Ap, spiega il ministro dell’Interno, che chiede credito di imposta per gli investimenti produttivi nel Sud, zero tasse per i nuovi assunti in 4 regioni, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, e no Imu/no Tasi a chi dà in comodato la seconda casa ai figli.
E sembra in effetti che la maggioranza voglia varare misure speciali per il Sud: negli emendamenti del relatore alla manovra, annuncia Giorgio Santini (Pd), saranno inseriti una decontribuzione “rafforzata” per i nuovi assunti e un credito d’imposta per gli investimenti. Salterebbe però la proposta di maxi-ammortamento al 160%.
Sulla casa, infine, dice sempre Santini, si sta lavorando per estendere la platea no Imu/no Tasi alle case date in comodato ai figli o di genitori separati.
Questo articolo è stato pubblicato su Il manifesto il 12 novembre 2015