di Vanni Pancaldi
L’eterna saga dell’inutile People Mover scaturisce insensatamente da un ottimo progetto: il Servizio ferroviario metropolitano (SFM). Bologna ha una fantastica rete ferroviaria, figlia di tempi in cui il treno era mito di progresso, per dirla alla Guccini.
Nel 1994 quel mito e le sue tante linee costruite da quattro generazioni di bolognesi diventano l’asse portante del sistema di mobilità a Bologna e nell’area vasta, oggi città metropolitana. Ministero dei Trasporti, Comune, Provincia, Regione e ferrovie dello Stato, concordano linee guida e interventi per la realizzazione del nuovo sistema della mobilità, incentrato sul ferro. Da subito si pensa ad un nodo primario: l’aeroporto. Lo scalo Marconi, abbracciato a pochi metri da 4 linee ed un quinto braccio, che verrà poi interrato in galleria proprio sotto la pista ampliata, è in una culla di opportunità ferroviarie: treni nazionali, regionali, locali, alta velocità.
Nel 2004 il piano provinciale PTCP lo inserisce come progetto primario per la mobilità indicando dove dovranno sorgere le stazioni a cominciare dalla SFM Aeroporto su due binari (BO-MI e BO-VR) e poi Sant’Orsola, Ospedale Maggiore, Fiera, CAAB, CNR, Tecnopolo, Aldini Valeriani, Nuovo Comune…e in tutti i comuni collegati dalla rete ferroviaria. Partono i lavori e nel 2009 gli altri comuni hanno le stazioni. Bologna no. In ritardo abissale perché continuamente distratta in angusti progetti” campanilistici”. Roba inutile e dispendiosa, rinchiusa entro le mura: Civis, Metro e People Mover. Altro che grande visione da città metropolitana! Ci vuole coraggio e…fisico bestiale, nonché faccia opportuna per sostenerlo.
La stazione Aeroporto è in costruzione e già pronta al grezzo su uno dei due binari. Ma avanza l’idea di una monorotaia che colleghi la stazione centrale all’aeroporto. Perché? 4 linee ferroviarie che ci collegano con tutta la provincia, la regione ed oltre con cadenze possibili fino a 7 min e costi di biglietto da poco più di 1 euro dalla stazione centrale non bastano? Qualcuno, Prodi, pensa di fare concorrenza allo scalo di Firenze e portare passeggeri a Bologna con la TAV e poi trasferirli all’aeroporto con un impianto da sciatori.
Idea forse fantasiosa ma economicamente e organizzativamente insostenibile che poi tramonta con la decisione di FI e dell’eterna rivale Pisa di ampliare e utilizzare i loro scali internazionali. Ma una volta che la politica ha deciso e gli appetiti lobbistici privati si sono attivati si va avanti. Si ferma e si dimezza la stazione Aeroporto che cambia persino nome (Borgo Panigale Scala), perché della precedente si perda anche il ricordo, e si dà il via al bando di “project financing” del People Mover. Quello che recita la favola che pagano tutto i privati che assumeranno poi il rischio d’impresa della gestione ed alla fine della concessione, fra quasi due generazioni, consegneranno l’opera alla comunità.
La prima gara è deserta. I privati non vedono convenienze. Alcuni dicono, ma non avete già le linee ferroviarie a fianco? Il Comune rilancia. Mette sul piatto la chiusura del BUS BLQ, patto di non concorrenza col Trasporto Pubblico Locale e persino un rimborso di 1,4 milioni all’anno (non iscritti a bilancio) nel caso il numero passeggeri non superi soglie predeterminate e un generoso finanziamento della regione per 27 milioni ed altri 2,7 dalla SAB, società partecipata dagli enti pubblici (a fronte di dichiarazioni roboanti “non useremo soldi dei cittadini”).
Seconda gara e due soli concorrenti: GHELLA-ACCIONA con un mezzo della Bombardier (leader mondiale di treni ed aerei) con portata di 1.400 persone ora, e CCC con un mezzo della INTAMIN (che costruisce prevalentemente parchi giochi e impianti sciistici) con un mezzo da 560 persone ora. Insomma due progetti con differenze incredibili: uno con due volte e mezza la portata dell’altro. Forse Ghella-Acciona ha le traveggole? Vuole perdere la gara o non ha competenze?
Vince CCC. Si dimostrerà poi dati alla mano che un mezzo simile (stimato a 32 persone per convoglio) non è assolutamente adatto per i momenti di punta e per gestire gli arrivi ed i passeggeri anche di un solo volo, viste le capienze odierne degli aerei. Tanto che nel via definitivo, anni dopo, si parla in caso di necessità di ulteriori mezzi e persino del raddoppio della linea, con costi a carico di chi? Ma il futuro e le domande e approfondimenti sono categorie che di solito non interessano a politici e sperabilmente, nelle loro strategie, nemmeno ai cittadini elettori.
Poi il colpo di scena: la società di gestione (Marconi Express) costituita ad hoc non è privata ma mista pubblico privata, fra CCC e l’allora ATC di proprietà di Comune e Provincia. Anzi i patti parasociali prevedono che ATC diventi l’unico azionista e gestore. Senza tanti giri di parole e tecnicismi finanziari, il rischio di impresa passerebbe ad una azienda pubblica dello stesso Comune di Bologna che così diventerebbe concessore e concessionario allo stesso tempo.
Un capolavoro di finanza talmente creativa che finisce con una stroncatura in 9 punti dell’Autorità di Vigilanza sui Concorsi AVCP (oggi Anticorruzione) contro cui fa ricorso CCC e TPER, mentre Avvocatura dello Stato e comitato NO People Mover si oppongono alla loro richiesta. Il ricorso è rigettato dal TAR del Lazio ma per la stampa locale il TAR ha dato via libera …perché è stato in parte risolto uno dei 9 punti contestati…incredibile vero? Poi a ruota un processo, in corso, partito da una denuncia del consigliere comunale Corticelli, in cui il comitato NO People Mover è parte civile in rappresentanza degli interessi cittadini, visto che il Comune si è defilato.
L’ex sindaco PD del Bono, Assessori, dirigenti del comune, ex presidenti di ATC e CCC processati chi per turbativa d’asta e chi per abuso d’atti di ufficio e la Corte dei Conti che quantifica in 14 milioni il danno erariale. Ma come in tutte le soap opera che si rispettino non ci si ferma mai. La giunta regionale, votata da una minoranza del 18% degli elettori aventi diritto, ha imprudentemente disposto ulteriori 20 milioni di finanziamenti per il People Mover (i precedenti sono sfumati perché erano erogati dall’Europa e i tempi sono scaduti).
Il Presidente Bonaccini in mancanza dei privati mai apparsi, si mette alla caccia di Banche, che dovrebbero erogare il prestito mancante, ma IMI dice no, Emilbanca non risulta interessata, BPER forse sì e forse no anche se i giornali al solito plaudono a corrente alterna alla missione compiuta, che non si compie mai. E, comica finale, intanto l’aeroporto si espande (con la nuova aerostazione a quasi un km dalla attuale, che sarà irraggiungibile dal People Mover a causa di una servitù militare ineliminabile ribadita in tutti i documenti) ma “in attesa del People Mover”, farà una uscita autostradale, il raddoppio degli enormi parcheggi e il Comune dedicherà nuovi mezzi al Bus BLQ, ribadendo a scanso di equivoci che comunque appena ci sarà il PM cancellerà subito il servizio! Altri soldi pubblici al vento?
La missione vera è ora di sbarrare sia nel processo penale e contabile che nella società e politica bolognese l’infausto fardello di ulteriori debiti inutili per un’opera inutile. Forse utile solo alla speranza di riconferma del sindaco Merola che tenterà di dire che almeno una cosa, sbagliata, l’ha fatta.
I cittadini, i passeggeri aeroportuali e i pendolari della città Metropolitana non hanno bisogno di mezzi a trazione elettorale, oberati da processi e richieste danni. Vogliono, e noi con loro, mettere la parola fine a questa piccola storia ignobile e terminare il progetto SFM. La nostra grande metropolitana. Questo è il nostro compito.
Aderisci all’appello per la lista civica, in vista delle elezioni amministrative del 2016 per il Comune di Bologna
Questo articolo è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Coalizione civica Bologna il 18 settembre 2015