di Sergio Caserta
Oggi, il 5 settembre, ricorre il quinto anniversario della morte per assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica nel Cilento. Un delitto irrisolto nel senso che colpevoli e mandanti non sono stati ancora scoperti ma il cui movente è stato chiaro fin da subito: Angelo Vassallo era il realizzatore di un cambiamento radicale negli obiettivi e nel modo di concepire l’amministrazione del suo Paese, attraverso la difesa e la valorizzazione del territorio, contrastando con forte determinazione coloro che volevano e vogliono abusarne per i propri tornaconti.
Un motivo molto concreto e molto serio, in un territorio come la Campania, dominato dalla prepotenza camorrista, fattasi imprenditrice e politica ma non per questo meno violenta. La caparbietà ed il pragmatismo di Angelo “stonavano” in un ambiente in cui prevalentemente la politica è stata soprattutto e da sempre “adattamento” al sistema di regole non scritto ma molto ferreo di “lasciar correre”, ne sono prova gli scempi perpetrati al territorio e all’ambiente da un’economia affaristica divoratrice di ogni tipo di risorsa, in primo luogo del suolo. Vassallo voleva e riusciva a difendere la sua “piccola repubblica pollichese” da quegli interessi e perciò rappresentava un ostacolo e soprattutto un pericoloso esempio da eliminare.
Da quel cinque settembre del 2010, nonostante il rischio dell’oblio che può pervadere la memoria e la coscienza, tante persone, tante realtà hanno assunto e perseverato l’impegno di lottare affinché la verità venga a galla, soprattutto per impedire che il grande lavoro e l’insegnamento di Angelo vadano dispersi. L’amore per il mare inteso come straordinaria risorsa da tutelare in ogni modo come presupposto dello sviluppo economico, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, dell’aria, della terra, dell’agricoltura di qualità, dell’igiene pubblica e quindi del decoro, della bellezza e della salute, della cultura e della gastronomia mediterranea quali componenti essenziali di una più elevata civiltà.
Tante iniziative sono state promosse in questi anni dalla Fondazione Angelo Vassallo, istituita dai fratelli Dario e Massimo, in giro per l’Italia per diffondere la conoscenza dell’esperienza del sindaco pescatore, tante altre dal gruppo promotore del gemellaggio Bologna-Pollica, sorto un anno dopo la morte di Angelo e recentemente costituitosi in associazione “Sulle orme di Angelo Vassallo” e, a livello istituzionale, molte sono state le iniziative e gli incontri promossi dalle Amministrazioni Comunali di Bologna (come altri comuni dell’Emilia Romagna) e Pollica: la prossima in novembre per collegare il dibattito sulla cultura della gastronomia di qualità all’ingrediente essenziale della legalità.
Ora tra gli obiettivi principali dell’impegno per proseguire l’opera di Angelo c’è n’è uno di grandissimo valore: l’acquisizione a fini di pubblica utilità, di un terreno da lui destinato a parco pubblico, in un punto molto panoramico della collina alle spalle di Pollica denominato “il mulino a vento”. Il terreno, sottoposto a vendita giudiziaria, può essere acquisito al prezzo ragionevole di cinquantacinquemila euro, questo è il valore assegnato dal tribunale fallimentare di Vallo della Lucania: gli amici di Angelo, la comunità pollichese con l’apporto del comune, i bolognesi tra cui alcuni illustri sostenitori come l’attore Alessandro Bergonzoni, Adriano Turrini presidente di Coop Adriatica, e altri ancora, si stanno mobilitando per raccogliere la somma. Il cinque e il sei settembre, nell’ambito delle manifestazioni per la commemorazione del sindaco pescatore, il progetto verrà presentato ufficialmente.
Per rappresentare concretamente tale impegno, ad ottobre 2015, una task force di studenti e docenti del Politecnico di Milano e del Politecnico di Bari, coordinata dall’associazione internazionale Intbau con i docenti Giuseppe Amoruso e Giuseppe Fallacara, sarà protagonista di un laboratorio di design finalizzato alla realizzazione di un progetto per la destinazione dell’area a parco. In questo luogo, nei prossimi mesi, potrà così sorgere una vera e propria officina di design legata ad ospitare laboratori ed eventi culturali legati al Cilento.
Il desiderio di Angelo Vassallo di rendere universale il sapere radicato nella sua terra, quella della Dieta Mediterranea, potrà sopravvivere nei luoghi e nelle menti della sua gente; una dieta, che nella sua accezione classica, si riferisce ad una pratica sociale nobile, fatta di conoscenze, tecniche e tradizioni che legano paesaggi, risorse ed economie nella trasformazione lenta dei prodotti e nella disseminazione della cultura.
Vogliamo lanciare anche da queste pagine l’appello a partecipare al progetto di straordinario valore civile e morale. Per informazioni scrivere a Luciano Schiavo presidente dell’associazione “Sulle orme di Angelo Vassallo” (lucianoschiavo@alice.it).