Il gatto, la volpe e pinocchio: Bologna, risposta sul collettivo studentesco Hobo

28 Maggio 2015 /

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Collettivo Hobo
Collettivo Hobo
di Maurizio Matteuzzi
Il parlare onesto e il parlare disonesto, come distinguerli? Ho imparato un vecchio criterio dal mio maestro. Il disonesto passa dall’oggettivo al soggettivo. Ma andiamo con ordine.
Gianni Gennasi, sul Carlino del 25 maggio, con livore, fa l’operazione più sporca che un interlocutore possa fare. È semplice, non avendo competenza o ardire di parlare dell’oggetto, parla del soggetto. Ecco il criterio che mi aveva insegnato il mio maestro, Enso Melandri. Tu parli di un oggetto O; quando il tuo interlocutore non ha più argomenti, è alle corde come un pugile suonato, stai tranquillo che parla di te: “Tu dici così perché…”. È l’atto più bieco, più puerile, più vigliacco: non si parla più dell’oggetto, ma del soggetto, tu sei vecchio, tu sei il gatto e o la volpe, tu esci di naftalina. A parte la penosa stizza, che c’entra? Di coda parliamo, della mia biografia?
D’altra parte, avendo io a suo tempo fatto una lezioncina su alcune aggiunte al corpus juris di Giustiniano, mi rendo conto che chi da lustri ha come target la mitica “casalinga di Voghera”, con tutto il rispetto, be’, su questo terreno non può mettersi; non sa, forse non gli conviene, in base alle direttive del padrone… magari proprio gli manca il background.

C’è poi la storia di Tyrson; era semplice, la capisce chiunque; be’, con le dovute eccezioni. Ridicolo tentativo di svisare una cosa chiara. Che chiara è rimasta a chi ha letto, malgrado il maldestro tentativo di distorcela: hanno capito tutti, Gennasi, ci fa una pessima figura, mi creda, almeno tra le persone intelligenti; che magari a lei non nnteressano. La questione è allora: lei ha sempre aiutato Tyrson. Povero bambino. Ma speriamo che almeno la paghino bene.
Questo articolo è stato pubblicato su Inchiesta online il 26 maggio 2015

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