Ferrero dopo le elezioni in Emilia Romagna: "Sciolgo Riformazione comunista"

27 Novembre 2014 /

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Paolo Ferrero - Foto Comunisti-Labaro.it
Paolo Ferrero - Foto Comunisti-Labaro.it
di Mau
È tardi e sto cercando di completare alcune riflessioni sulle elezioni regionali quando ricevo una telefonata.
P – “Pronto sono Paolo e ho deciso di sciogliere Rifondazione Comunista”.
M – “E Ferrero cosa ne pensa?”
P – “Ma sono io Ferrero!”
M – “Scusa ti avevo scambiato per Dadini”.
P – “Dadini chi?”
M – “Un amico mio, ma lasciamo perdere. Perché hai deciso di farlo?”
P – “Perché? Ma tu sai quanti sono gli iscritti a Rifondazione di Bologna?”
M – “No”.
P – “Nemmeno io. Ho deciso di chiamarli uno a uno per spingerli ad andare a votare per l’Altra Emilia…”
M – “Ma se non sai chi sono…”
P – “Appunto; ho usato i vecchi elenchi. Nessuno mi riconosceva”.
M – “Se per questo nemmeno io”.
P – “No nessuno mi riconosceva nel senso che dicevano che non mi avevano votato e che io non ero il loro segretario e che comunque ero minoranza; e che cazzo!!! Poi quando ho chiamato l’unico della cui lealtà ero sicuro, mi ha risposto la segreteria telefonica di SEL. No basta!”

M – “Ma scusa la vittoria dell’Altra Emilia è anche merito dello sforzo delle compagne e dei compagni di Rifondazione”.
P – “Appunto quando non lavoriamo per noi vinciamo, tanto vale che continuiamo a farlo”.
M – “È un salto nel buio”.
P – “Tanto al buio ci restiamo lo stesso perché non abbiamo più i soldi nemmeno per la bolletta”.
M – “Ma tu cosa farai?”
P – “Vado in Grecia per un po’”.
M – “Da Alexis?”
P – “No da Yorgos, un amico pescatore comunista; cucina il pesce in una maniera meravigliosa”.
M – “Ma sei proprio convinto?”
P – “Oddio Bonaccini governa l’Emilia Romagna con il 18.5% io potrei… No la decisione è presa”.
M – “Allora buona fortuna. Per quel che conta, hai fatto la cosa giusta”.
Ci salutiamo. Ci metto un po’ a riprendermi dallo stupore e poi penso: ma se…
M – “Ciao Nichi, mi ha chiamato Paolo e mi ha detto che… Ah, ti ha rubato l’idea…”
M – “Ciao Cesare (1), mi hanno chiamato Paolo e Nichi mi hanno detto che… Ah, ti hanno rubato l’idea…”
Domani è un altro giorno
(1) Cesare Procaccini Segretario Nazionale del Partito dei Comunisti Italiani

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