testo e video di Noemi Pulvirenti
La rivoluzione del 14 gennaio in Tunisia ha segnato una svolta molto importante, ossia la riconquista dello spazio pubblico. SelIl libro Una città una rivoluzione. Tunisi e la riconquista dello spazio pubblico della Prof.ssa Chiara Sebastiani, edito dalla Pellegrini Editore, analizza le modalità in cui la rivoluzione ha cambiato il paesaggio urbano di una capitale, mostrando così la stretta relazione fra spazio fisico e pratica politica. La trasformazione strutturale dello spazio pubblico tunisino attraverso la rivoluzione ha messo in evidenza come, in situazioni politiche estreme, il corpo nello spazio pubblico diventa strumento politico.
Sono passati più di tre anni e mezzo da quei giorni di dicembre che sconvolsero la storia della Tunisia con la “Rivoluzione dei Gelsomini”, scintilla della “Primavera araba”. Questo mutamento Selha mostrato i suoi segni anche nello spazio pubblico: la lotta per la libertà di espressione si è commutata in espansione dello spazio fisico politicizzato. Ma è ancora una volta sul corpo delle donne che in Tunisia si combatte la battaglia più dura del percorso di democratizzazione e ricerca della propria identità di Paese. Madri e figlie che sono state in prima linea durante la rivoluzione e che oggi, grazie ad una legge post-rivoluzionaria, sono presenti al 50% nelle liste elettorali, sono ancor più protagoniste di un dibattito culturale sull’Islam. Il ritorno all’uso del hijab, tanto demonizzato dall’Occidente, è legato a diverse istanze: l’affermazione di un femminismo islamico, l’ingresso delle donne nella politica e infine anche una precisa scelta di nello stesso spazio pubblico e di espressione di un differente canone estetico.
L’indagine di Chiara Sebastiani mostra come lo spazio pubblico può essere solo quello composto da una rete strutturata di relazioni e confronti, la cui materialità è supporto alla sfera pubblica. La rivoluzione tunisina è stata, ed è soprattutto oggi, occasione per un rinnovato interesse sul rapporto fra spazio urbano e spazio politico, in particolar modo di fronte al complesso fenomeno della globalizzazione.
Chiara Sebastiani: insegna Teoria della sfera pubblica e Politiche locali e urbane presso l’Università di Bologna. Nata a Vienna, ha vissuto all’Aja, a Sidney e a Tunisi. Ha intrapreso la carriera universitaria di sociologa e politologa a La Sapienza di Roma, proseguita presso l’università della Calabria e approdata infine all’Alma Mater di Bologna. La ricerca sul campo è sempre stata una parte importante della sua attività: ha partecipato a indagini empiriche su larga scala – sui militanti e i quadri del Pci, sui lavoratori dell’Italsider di Taranto, sulle donne nei governi locali – e ha svolto ricerca qualitativa indipendente. È autrice di La politica delle città (il Mulino 2007). Ha curato Conversazioni, storie, discorsi (con G. Chiaretti e M. Rampazi, Carocci 2001). Ha tradotto e curato l’edizione italiana della Sociologia della Religioni (2 voll., Utet 1988) di Max Weber.