Grillo e lo spauracchio dell'immigrato-untore

4 Settembre 2014 /

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di Alessandro Lanni
Il pendolo di Beppe Grillo stavolta punta deciso a destra come spesso gli accade quando parla di immigrazione. Da un paio di giorni il blog del leader del M5S ospita un breve post sotto il titolo almeno a prima vista criptico “Il ritorno delle malattie infettive #tbcnograzie”. In poche righe viene riassunta la posizione espressa dal segretario di uno dei sindacati di polizia, il Consap: gli agenti che per primi incontrano le migliaia di persone che arrivano via mare sui barconi attraversando il Mediterraneo sono sprovvisti di sufficienti misure di sicurezza che li preservino dal contrarre malattie di cui gli immigrati sarebbero veicolo. Quaranta – secondo Igor Gelarda – gli agenti che fino ad oggi avrebbero contratto il virus della tubercolosi venendo a contatto con gli immigrati. Da qui Grillo ne trae una morale politica, per altro non nuova per chi frequenta il blog grillino.
Ora, molti autorevoli scienziati contraddicono l’ipotesi che le malattie si trasmettano per colpa degli immigrati in arrivo nel nostro paese. In questa videointervista, per esempio, l’opinione dell’epidemiologo prof. Giuseppe Ippolito direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma aiuta a togliere di mezzo alcuni luoghi comuni sull’immigrato-untore.

Quel che conta è il ritorno di un tema – l’immigrazione – che Grillo non frequenta spesso ma quando lo fa è per drenare consensi alimentando la paura. Le obiezioni allo Ius soli sollevate a ripetizione, gli anatemi contro i barconi di chi fuggiva dalla Libia in fiamme. L’ex comico deve coltivare ciclicamente tutte le anime del suo elettorato che ha provenienze politiche molto diverse. E allora se attacca Matteo Renzi o le scelte di politica internazionale o gli euroburocrati o la disocuppazione fa risuonare le corde di chi a sinistra l’ha votato.
Al contrario, quando lancia l’allarme contro il profugo-untore va alla conquista o riconquista di chi è più sensibile alla retorica anti-immigrati. Sarà un caso che a riprendere oggi il blog grillino sono solo i giornali vicini al centrodestra praticamente con le stesse parole (“Grillo si accorge che gli immigrati portano la tbc”)? E sarà un caso che Grillo posizioni bene in vista nel post l’espressione “radical chic” così amata dai quotidiani filo-berlusconiani? Quasi uno specchietto per le allodole.
In poche righe si spargono un po’ di parole chiave buone per l’immaginario del grillino di destra e si vede l’effetto che fa. Il tutto condito con l’hashtag #tbcnograzie per provare a coltivare anche il traffico via twitter.
Al netto di questo poi, e in conclusione, verrebbe da chiedere a Grillo, a Casaleggio ai 5 stelle: e la soluzione? Perché, ammesso pure che tra i 100 mila (centomila) profughi sbarcati finora sulle coste italiane ci siano alcuni ammalati di tubercolosi, il rimedio quale sarebbe? Rianimare i respingimenti in mare aperto? Oppure trasformare Lampedusa e qualche altro avamposto del sud d’Italia in lazzaretti in servizio permanente effettivo, come suggerisce in chiusura Grillo che ripristinerebbe la quarantena, come quella degli emigranti italiani che giungevano a New York e venivano parcheggiati per un bel po’ a Ellis Island.
Questo articolo è stato pubblicato su Pagina 99 il 3 settembre 2014

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