di Massimo Corsini
Sarà soltanto una coincidenza. Bisogna però raccontarlo a tutti quelli che hanno creduto che il sindaco di Galliera, Teresa Vergnana, avesse veramente intenzione di dire di no alla costruzione della centrale a biogas. Tuttavia, non appena viene riconfermato l’attuale sindaco a queste ultime elezioni, partono i lavori di costruzione dell’impianto. La storia della centrale a biomasse di Galliera è ormai considerata a pieno titolo un esempio del vecchio modo di fare politica, evidente soprattutto a livello locale, che non vuole morire.
Già la settimana scorsa si sono viste le prime ruspe che lavoravano e sono state recintate le aree di confine. Ancora si parla di questa benedetta centrale dopo anni in cui i comitati hanno provato a far valere le loro ragioni di un fermo “no” alla centrale, i costruttori e gli investitori a premere per il loro business, e l’amministrazione, in troppi dicono, a far finta di essere contro la centrale e dalla parte dei cittadini. Fatto sta che il sindaco Vergnana aveva affermato sui più importanti quotidiani locali che tra i principali punti del suo programma, e ovviamente, aggiungiamo noi, tra le maggiori leve per intercettare il voto dei cittadini.
C’era proprio il suo “no” alla centrale. A questo punto i casi sono due: o a Galliera l’amministrazione conta troppo poco (è arcinoto che altrove i comuni hanno fatto scelte diverse impedendo la costruzione di impianti), oppure quello che è stato detto in campagna elettorale non era vero e non lo è mai stato. D’altra parte che il PD da queste parti lavorasse su due binari s’era già visto un po’ di tempo fa, due o tre anni fa per l’esattezza, quando la protesta contro la centrale era piuttosto viva e sembrava che l’amministrazione perdesse consensi. Addirittura Raffaele Donini indisse allora una conferenza stampa per proclamare la contrarietà del PD alla centrale.
Poi, indebolitasi la polemica, non si è saputo più niente. E’ evidente che da una parte si cerca di tenere a bada i cittadini che non sono d’accordo e che si informano. Dall’altra è fin troppo scontato che debba esserci un qualche interesse a portare avanti trattative a dispetto di tutto e di tutti. Non si tratta semplicemente di fare polemica. Tecnicamente, infatti, sarebbero scaduti i tempi per poter usufruire degli incentivi per una centrale da un Megawatt: il vecchio incentivo che rendeva conveniente la produzione di energia elettrica da biomassa scadeva alla fine del 2013, data entro la quale bisognava aver cominciato la costruzione (cosa che non è stata possibile a causa dell’ostruzione dei comitati).
A meno che, ha spiegato qualcuno dei cittadini del comitato contro la centrale, non vengano conferiti nell’impianto materiali di altro genere: rifiuti di carattere organico e non semplice biomassa. In questo caso l’incentivo torna a crescere e ad acquisire un certo interesse economico. Sempre dal comitato, fanno sapere che era stata richiesta una perizia dell’ARPA per avere un’idea del livello dell’aria a Galliera. Ed è stata eseguita, ma le rilevazioni sono state effettuate a fianco della caldaia del ricovero dove è evidente che i livelli di inquinamento sono più alti. Perché? Perché quando si rileveranno i livelli nelle zone della centrale gli scostamenti della qualità dell’aria non saranno eccessivi. Insomma, no c’è niente da fare, bisogna portare la montagna da Maometto.