di Il Meridiano
È di qualche giorno fa l’ultimo suicidio, quello dell’operaia Maria Baratto, in cig al Wcl Fiat di Nola. Intanto il sindacalista Michele De Palma, coordinatore nazionale del settore auto per i metalmeccanici della Cgil, mette all’indice i politici.
D. Segretario De Palma, ma che sta succedendo tra i lavoratori cassintegrati degli stabilimenti Fiat del Napoletano? Ha notizie di suicidi di operai dalle fabbriche Fiat dislocate nelle altre regioni?
No, non ho notizie di questo tipo dagli altri stabilimenti Fiat italiani.
D. Ma allora che cosa sta succedendo a Pomigliano e dintorni?
Una spiegazione c’è: a Pomigliano l’incidenza degli ammortizzatori è stata particolarmente importante. Alcuni operai sono tornati a varcare la soglia della fabbrica dopo anni. Lì si resta inattivi per troppo tempo.
D. Cosa si potrebbe fare per invertire questa rotta?
Innanzitutto devo premettere che la Fiom non ha voluto firmare il contratto di solidarietà per Pomigliano perché esclude il coinvolgimento dei 300 operai di Nola. Fare la solidarietà anche lì sarebbe stato semplice: bastava considerare il reparto di Nola, immaginato dalla Fiat come punto di eccellenza della logistica, nel perimetro di Pomigliano.
D. E poi?
C’è un’altra considerazione da fare e riguarda i ritmi di produzione di Pomigliano: sono elevatissimi, disumani. Bisogna renderli umani utilizzando quanta più manodopera possibile. Inoltre trovo scandaloso l’atteggiamento della politica davanti alla disperazione di tante persone che si sentono sole.
D. Cioè?
Dopo quest’ennesimo suicidio di un operaio Fiat la politica, le istituzioni, non si sono mosse. Per esempio trovo scandaloso il fatto che oggi dei lavoratori debbano andare loro sotto la Regione Campania a chiedere spiegazioni sulla loro condizione produttiva, occupazionale, umana. Non sono più tollerabili cose del genere: siamo davanti a situazioni drammatiche, di gente che si sente sola, che si sente disperata. Ma i deputati della Campania dove sono finiti ? Ci sono appena state le elezioni europee: ha per caso sentito parlare di questi problemi ? È assurdo che continuino a far finta di niente.
D. Secondo lei quali prospettive ci sono per la Fiat campana?
L’unica cosa emersa è che la Fiat prevede un nuovo modello di Panda soltanto nel 2018. Tra quattro anni ! E non c’è nessun modello aggiuntivo a Pomigliano. Ieri, nell’incontro al Lingotto, alla nostra domanda sullo sviluppo produttivo complessivo la Fiat ci ha risposto che si andrà avanti modello per modello, cioè di volta in volta, a seconda delle condizioni di mercato.
Questo articolo è stato pubblicato su Il Meridiano e ripreso da Inchiesta Online