di Noemi Pulvirenti
Si svolgerà al cinema Lumière di Bologna da giovedì 22 a domenica 25 maggio 2014 la VII edizione di Divergenti, festival cinematografico dedicato alla narrazione e rappresentazione dell’esperienza transessuale e transgender. Divergenti proporrà al pubblico 16 proiezioni, tra documentari, fiction e cortometraggi, e diversi appuntamenti nell’arco delle quattro giornate. Tra i diversi film che approfondiscono l’esperienza del transito grande spazio alle produzioni italiane, con ben 4 documentari che raccontano storie e vissuti di persone trans nel nostro Paese.
Il festival è organizzato dal M.I.T., Movimento Identità Transessuale, con la direzione di Porpora Marcasciano e la direzione artistica di Luki Massa che abbiamo intervistato.
Quando nasce il festival?
Il festival nasce nel 2008 dalla volontà del MIT di contribuire a produrre un immaginario del transessualismo diverso rispetto alla rappresentazione stereotipata e discriminatoria trasmessa dai media e dalla cultura mainstream.
Che cosa ti hanno lasciato le edizioni passate?
Per quanto riguarda la produzione filmica, quello a cui ho assistito in questi anni è stata una crescita sia in termini di contenuti che di uso consapevole del linguaggio cinematografico. E’ cresciuta, tra le persone trans e tra le cineate/i che hanno trattato il tema della transessualità, del transgenderismo e dell’intersessualità, una visione più ampia, articolata e complessa, meno vittimista e più “empowering”. Inoltre dal primo anno ad oggi, che festeggiamo la settima edizione, è aumentata la percentuale di pubblico trans, e questo mi fa molto piacere perché era fin dall’inizio uno degli obiettivi del festival.
Parlaci del tema di quest’anno A/TRAVERSAMENTI…verso la felicità, oltre il bisturi i sogni, le storie, l’amore.
Il tema di quest’anno fa riferimento al transito come esperienza importante della vita di una persona trans, mettendo però in discussione che esso sia un percorso lineare, a senso unico, necessariamente e rigidamente codificato, chiave di volta del senso di sé che si vuole costruire. Il festival, attraverso i film e anche in occasione della simposia che si svolgerà venerdì e sabato, vuole aprire un confronto all’interno del mondo trans sul significato del transito, ampliando la prospettiva da quella esclusivamente medico-scientifica a una visione più complessa e meno medicalizzata. Da un lato infatti sono sempre di più le persone trans che decidono di non operarsi, o di realizzare solo una transizione “parziale” dal punto di vista strettamente chirurgico (e al diritto di poter compiere questa scelta è dedicata la campagna del Mit Un altro genere è possibile), dall’altro lato emerge come, anche per le donne e gli uomini trans che hanno invece fatto una scelta di cambio chirurgico del sesso, l’operazione di per sé non sia fine a se stessa ma inserita in un contesto più ampio di ricerca di felicità. Spesso si dice che le persone trans vivono in un corpo sbagliato. Ma se cambiassimo la prospettiva, ed è uno degli obiettivi del festival, forse ci accorgeremmo che è il mondo intorno a loro ad essere sbagliato.
A questo tema è dedicata la simposia, aperta al pubblico, dal titolo “Oltre il bisturi i sogni, le storie, l’amore”, che si svolgerà venerdì 23 dalle 14.30 alle 17.30 e sabato 24 maggio dalle 11.30 alle 17.30 presso il Centro sociale anziani G. Costa (via Azzo Gardino 48). A questo tema e alla questione della medicalizzazione obbligatoria si ricollega anche la campagna “Un altro genere è possibile” che mira a ottenere la possibilità di cambio del nome e del sesso anagrafico senza intervento chirurgico, diversamente da quando sancito dalla legge italiana.
Novità di quest’anno lo spazio dedicato ai Talenti trans. Nella serata inaugurale si assisterà a due performances: Emily De Salve, la prima cantante lirica transessuale baritono al mondo, protagonista anche del docufilm italiano Unique, e lo show di Margot Minnelli dedicato alle grandi dive mentre sabato 24 sarà la volta della giovane e talentuosa violinista Marianna di Lorenzo. Nella stessa serata verrà assegnato il riconoscimento Mit-Cassero a Vladimir Luxuriaa, presenza ormai storica del festival.
Durante le giornate del festival verrà presentata presso il Cortile del Cinema Lumière la mostra fotografica Con gli occhi di Marcella. 30 anni di storia LGBTQ vista attraverso una delle sue protagoniste: Marcella Di Folco a cura di MIT, Circolo Pink (Verona) e Circolo Maurice (Torino).