di Fosca Ranieri
Ora passiamo ad oggi, a chi siamo e come viviamo. Bologna è sicuramente un caso atipico, complice la sua tradizione universitaria e la sua fama di paese dei balocchi, ogni anno porta tanti giovani a trasferirsi qui. Questo contesto urbano è costellato da varie tipologie, ognuno sicuramente a sé stante, ma rintracciabile a mio avviso, in una di queste categorie.
Cominciamo con il mio preferito; l’Eterno Studente. Questo tipo di individuo è parcheggiato ormai da secoli tra le aule di studio e le vie del centro, dove alloggia ovviamente, e spende il suo tempo con la preparazione di esami interminabili e si gode la socialità. Infatti presiede ad ogni tipo di manifestazione ricreativo-culturale, non perde mai gli appuntamenti fissi bolognesi e soprattutto lavora saltuariamente, quando ha voglia di sentirti indipendente da mammina e papino. Ogni tanto viene assalito da forti sensi di colpa e per qualche settimana si mette a capofitto, poi ripiomba nel turbine degli eventi.
Passiamo al Dottorando. Molto in voga qui, questo esemplare è dotato di un forte egocentrismo perché si sa, non tutti lo vincono e se ti garantisci la borsa di studio continui a mantenere lo status di studente per altri tre anni. Si godono i loro momenti di gloria durante gli appelli d’esame e le conferenze e poi per il resto dell’anno si rinchiudono nelle biblioteche e fanno i badanti ai loro docenti. Nonostante questo camminano a testa alta per le vie della città, e se ti capita di incontrarli citeranno sicuramente il loro ultimo articolo su qualche argomento tritoeritrito o pallosissimoeignoto.
Il Cineasta. Il Dams ogni anno sforna menti pronte a diventare i nuovi Sorrentino del panorama italiano, prima di approdare a Roma infatti studiano prima a Bologna e muovono i primi passi nelle loro produzioni indipendenti. Solitamente scrivono e dirigono cortometraggi senza una storia, con musiche lente e depressive, e c’è sempre qualche citazione velata a qualche capolavoro colpa dei lavaggi di cervello da manuale. Alle volte emergono ragazzi con un gusto più deciso, e tecnicamente molto bravi. Diventano subito delle celebrità e si presentano sempre con nome e cognome. Ovviamente per me hanno tutti lo stesso cognome. Matteo Stocazzo, Gino Stocazzo etc.
E poi ci sono gli Sgobboni. Ultima categoria e quella degna di tutto il mio rispetto. Sono tutti quei ragazzi che studiano e lavoro contemporaneamente, o che se decidono di non studiare si trovano un impiego e ci restano. Sono quelli che li vedi agli aperitivi che alle 22 sbadigliano, ma ne hanno tutto il diritto. Sono quelli che lavorano su turni, compresi i festivi e che tornano a casa presto oppure alle volte nemmeno escono di sabato sera. I ragazzi che non sono “bamboccioni”, che si accontentano di poche briciole e di mezze sostituzioni per garantirsi, chissà, più turni il mese prossimo. Di questi ragazzi per fortuna ce ne sono, non tanti come gli altri, ma sono quelli che lottano per assicurarsi un futuro migliore.