«Dimenticati di Stato» è il titolo che un ricercatore volontario veronese, Roberto Zamboni, ha voluto attribuire al sito web da lui creato e gestito per la divulgazione delle informazioni acquisite sulle sepolture dei militari italiani internati in Germania e stati limitrofi dopo l’8 settembre 1943 e deceduti durante la prigionia.
Le motivazioni di questo titolo sono da attribuire alle difficoltà che le famiglie degli scomparsi hanno spesso incontrato, e tuttora incontrano, nella ricerca dei luoghi di tumulazione dei loro cari e nelle richieste di traslazione in patria delle salme. È anche noto che molte famiglie italiane non hanno mai ricevuto comunicazione per le sepolture nominate effettuate dalle autorità italiane nei cimiteri appositamente realizzati all’estero per i caduti di guerra, compresi i deportati militari e civili.
Problemi che, nella gestione degli Albi della Memoria in Istoreco, rileviamo frequentemente, per le numerose richieste di notizie da parte delle famiglie, proprio sui luoghi di sepoltura dei Caduti, compresi quelli della Grande Guerra, su come procedere per l’eventuale rimpatrio delle salme e sulle istituzioni di riferimento.L’insistenza di queste richieste ci ha suggerito di attivare contatti anche con associazioni o volontari che si occupano del problema, attivando una collaborazione appunto con Roberto Zamboni.
I risultati già importanti e capillari della sua ricerca, messi a confronto con i dati individuali dei reggiani morti in deportazione degli Albi della Memoria, hanno permesso di licenziare ora un preciso elenco di 182 sepolture nominative di vittime reggiane, elenco completo delle indicazioni dei cimiteri e dei riferimenti tombali per la maggior parte dei casi. Da non dimenticare che gli scomparsi reggiani durante la deportazione sono oltre 400 e che per molti di essi le sepolture non potranno mai più essere ritrovate, perché sepolti in fosse comuni o cremati.
Va ricordato che il rimpatrio dei caduti tumulati all’estero nelle strutture cimiteriali allestite dallo stato italiano, già escluso con la legge n. 204/1951, è stato riammesso con la legge n. 365/1999. Purtroppo, il D.Lgs. n. 66/2010 (art. 272) ha stabilito che la “restituzione delle salme ai congiunti … può essere concessa su richiesta e a spese degli interessati”.