Stiamo cercando volontari disposti a dedicare un po’ di tempo a questa avventura editoriale.
Chi cerchiamo? Fotografi, videomaker, fornitori di informazioni, blogger, giornalisti, giornalisti dilettanti, studiosi ed intellettuali, disegnatori e vignettisti, informatici, grafici… giovani o vecchi, ma che sognino ancora di poter cambiare il mondo. Se siete appassionati, se non vi fate bastare le risposte preconfezionate e amate scavare più a fondo, se siete magari un po’ incazzati, scriveteci.
Tre sono i pilastri su cui vogliamo impostare il manifesto bologna:
Racconto della realtà che non emerge dai media mainstream. Con contributi sui/dai tanti comitati e movimenti che si stanno sviluppando o che operano da tempo sul territorio bolognese (provincia inclusa). Vogliamo proporre un’agenda diversa, che non rincorra il “palazzo”, ma che metta sotto la lente di ingrandimento quei temi (ambiente, migrazioni, lavoro, inclusione, benessere), trascurati dalla gran parte dell’informazione.
Commento del dibattito pubblico locale. Vogliamo dire la nostra, con un approccio eretico, capace di ironia e insieme di impegno. Daremo voce ad una scuderia di opinionisti/analisti, scelti per la loro lucidità e la loro competenza. Ma soprattutto per la capacità di rovesciare i punti di vista già acquisiti, fare anche provocazioni e offrire letture più approfondite e utili della realtà. Quella che emerge dai nostri racconti e quella rappresentata nel dibattito quotidiano in città. A questi contributi vorremmo in un secondo momento affiancare quelli di personalità del mondo ampio della sinistra bolognese, che possano interagire anche criticamente. Non ci interessa riesumare la “sinistra bolognese”, se mai ne fossimo in grado, quanto esplorare le possibili convergenze per la costruzione di un progetto politico e culturale nuovo, in grado di dare risposte.
Riflessione politico-culturale. Ospiteremo una serie di blog, affidati a persone e realtà politico-culturali della città che a noi paiono particolarmente interessanti perché portatori di idee e approcci diversi da quelli soliti che abbiamo conosciuto nel dibattito della sinistra. A queste persone chiediamo di dare spunti, aprire scenari, allargare il campo connettendo quello che avviene a Bologna (e che cercheremo di raccontare) con quanto accade in altre città d’Italia, d’Europa e del mondo.