Cari compagni,
la discussione sul giornale dopo la riunione di Bologna, rischia di essere poco coinvolgente o – addirittura – di trasformarsi in “rissa”. Vinco la tentazione di astenermi dal partecipare perché l’affetto per il giornale e le speranze che ancora nutro su possibili sviluppi positivi sono più forti della voglia di tacere.
Credo in sintesi che:
- 1. l’esperienza dei circoli richiede un ripensamento. Probabilmente molti di noi hanno sopravvalutato la possibilità che veniva offerta ai lettori/sostenitori di entrare in medias res e di non essere semplici portatori di risorse. Sicuramente il collettivo redazionale, oltre la sconfinata generosità di Loris, non ha mai gradito intrusioni.
- 2. il giornale continua a peggiorare, sicuramente per le condizioni in cui viene prodotto, ma anche perchè è urgente una riflessione sul progetto editoriale. Si ritiene che debba essere interna alla redazione? Bene. l’importante è che comunque si faccia.
- 3. niente fa presagire novità significative sul fronte economico. Al momento non sembra convinca tutti approfondire le modalità per arrivare ad una nuova proprietà collettiva. Pleonastico, ma è meglio scriverlo, con la redazione che fa la redazione.
- 4. la scelta dei tempi è poco felice per aprire una discussione. Non penso che in agosto, anche se molti di noi non andranno in vacanza, ci sia la giusta soglia di attenzione. Ma bisogna riprovare a ripartire nella chiarezza. I circoli non piacciono? Sono poco rappresentattivi del “lettorato” generale del giornale? Bene, a settembre apriamo una discussione tra redazione e chi il giornale lo legge (amandolo e a volte detestandolo). Senza infingimenti e provando a vedere se ancora si può fare qualcosa insieme.
Massimo Angrisano