Il Cie di Bologna è una delle 13 strutture italiane in cui vengono trattenuti, in attesa di identificazione o espulsione, i migranti che vengono trovati in Italia senza documenti. La struttura ha una capienza di 95 posti. Ieri, quando lo abbiamo visitato, erano in 58: 32 uomini e 26 donne. E sono proprio le donne a raccontare le storie più incredibili: lontane dai propri figli, sono spesso vittime di tratta, richiedenti asilo o, semplicemente, badanti che, lavorando “in nero”, non hanno diritto o hanno perduto il permesso di soggiorno. Ci sono poi le rom che un documento non l’hanno nemmeno mai avuto o le profughe dall’ex Yugoslavia che spesso non sono figlie di nessuno Stato poiché, per esempio, né la Bosnia né la Croazia le riconoscono come proprie cittadine.
A breve le testimonianze che abbiamo raccolto.
Tramite Flickr:
Viaggio all’interno del centro di identificazione ed espulsione di Bologna