Questo non è un immobile. È una fabbrica che va riaperta.
- E’ cominciato il processo di attacco e sgombero del presidio della ex Gkn.
(Così noi stessi apprendiamo questa mattina da due testate giornalistiche specifiche. Ma da quel che possiamo ricostruire, però la notizia non sarebbe di oggi: e allora perché esce oggi? Ognuno si domandi perchè).
- Siamo stati tra i primi a essere licenziati dopo lo sblocco dei licenziamenti post-Covid. Saremo tra i primi a vedere le conseguenze del Dl Sicurezza, insieme ai metalmeccanici emiliani? Siamo sereni. Non è che non abbiamo paura. Non ce la possiamo permettere. Siamo nella legittimità sociale. E se la legittimità sociale passa dalla disobbedienza, noi disobbediamo alla fine.
- Questo è un presidio sociale che va avanti per ottenere ogni singolo euro di ciò che ci spetta e per riaprire la fabbrica. Non abbiamo né voglia né tempo di entrare nel merito tecnico della manovra in corso. Il tempo è da tempo finito. Basti dire che, senza il presidio, la fabbrica oggi sarebbe solo un guscio vuoto.
- I pastori arrivano su indicazioni dei lupi? Il Tribunale che avrebbe “ordinato lo sgombero” è quello fallimentare. E lo avrebbe fatto su indicazioni dei commissari/custodi nominati dal Tribunale. I quali recepirebbero così in pieno le indicazioni dei soggetti immobiliari (o addirittura della vigilanza privata pagata da questi stessi soggetti). Insomma, la preoccupazione sarebbe per i poveri immobiliaristi. Ricordiamo: immobile che oggi non appartiene a Qf, che è l’azienda coinvolta nel processo di liquidazione. E con una vendita dell’immobile che non sarebbe quindi prevista nel piano concordatario (piano concordatario a noi ancora oggi inconoscibile). Immobile su cui pende una revocatoria.
- Tutto questo dopo che hanno rifiutato l’idea che la custodia potesse essere affidata temporaneamente al Comune di Campi Bisenzio, ritenuto non sufficientemente “terzo e imparziale”. Decisione che ora appare di una gravità inaudita e che getta una luce sinistra su tutta la vicenda. Evidentemente, voler ricreare posti di lavoro sul territorio è “di parte”, partigiano contro la speculazione.
- Se non è speculazione, infatti, diteci voi: che cos’è?
Società create sul momento per fare cosa, con soldi venuti da dove, eterodirette da chi? Società a vocazione immobiliare create nel settembre 2023, poco prima dei secondi licenziamenti, legate da logiche “infragruppo” (?) alla proprietà di Qf, la quale a sua volta aveva acquistato la ex Gkn nel dicembre 2021 dal gruppo Melrose, senza chiarire mai in base a quali accordi riservati. Società a cui Qf ha svenduto, nel marzo 2024, l’immobile (vendita all’interno dello stesso gruppo?). Società da cui transitano milioni di euro provenienti da soggetti terzi, schermati da fiduciarie.
- La tempistica è allucinante: concentrare l’attenzione sul presidio in termini tecnici e di forza pubblica è prima di tutto una manovra di distrazione. Doppiamente allucinante: lenti nel darci ciò che ci spetta, nel fornirci anche solo chiarezza su quanto, come e quando ci pagheranno, rapidi nell’intervenire sul presidio?
Siamo in attesa di ciò che è nostro: stipendi, permessi, ferie, Tfr contributi… Impossibilitati ad avere una Naspi piena e ad andare in pensione, in attesa di conoscere un piano concordatario, secretato, di cui possiamo solo intuire le enormi incongruenze. Un piano che rischia di essere l’ennesimo stratagemma per il rinvio, l’ennesimo “pagherò”, l’ennesima scadenza che rimanda a un’altra scadenza.
- E solo per caso tutto questo avviene alla vigilia degli ultimi passi per la creazione del Consorzio industriale pubblico? Con i Comuni e la Regione che passano alle delibere, e il progetto industriale che entra nei dettagli?
- Che sia tutto studiato o tutto casuale, l’effetto dell’attacco al presidio è oggettivo: seppellire la lotta sociale per riaprire la fabbrica, minare in modo irrimediabile la reindustrializzazione dal basso, diminuire il controllo sociale su quanto è accaduto e accadrà.
- Conclusione semplice: o il movimento nel suo complesso, politico, sindacale e sociale, travalica frantumazioni, inadeguatezze, politicismi, tatticismi, e viene a respingere questa manovra e a prendersi questa vittoria, oppure di tutto questo presto non rimarrà che una storia piena di insegnamenti. Questo non dipende da noi, ma da voi. Noi semplicemente proveremo a fare il nostro dovere fino in fondo. Senza la convergenza, non si cambiano i rapporti di forza.
Giù le mani dal presidio ex Gkn: assemblea straordinaria della solidarietà giovedì 26 giugno. 11 e 12 luglio, tenetevi libere, liberi, pronti.
#insorgiamo
Questo testo è stato pubblicato sulla pagina FB del Collettivo di Fabbrica – Lavoratori GKN Firenze