Mentre aspettiamo dalle conclusioni delle indagini della Procura di Roma di sapere chi fu a colpire il Dc9 Itavia, a 44 anni dalla strage di 81 cittadini continuiamo a fare memoria, a far sentire questa nostra esigenza di verità e giustizia con tanti eventi nel Parco della Zucca. Dal 27 giugno si moltiplicheranno le iniziative attorno al Museo che vogliamo sempre più punto di riferimento per la vita della città. Nuove rivelazioni? Chi finalmente parla fa solamente il proprio dovere
«Manca ancora un pezzo». È quello che ripeteremo quest’anno nelle iniziative per il 44° Anniversario della Strage di Ustica, a cominciare dall’incontro a Palazzo d’Accursio, il 27 giugno, con il sindaco Matteo Lepore e il presidente Stefano Bonaccini.
Cosa sappiamo, a 44 anni dalla tragedia, ce lo dice la Sentenza ordinanza del giudice Priore (1999), la verità sulla tragica notte del 27 giugno 1980: «L’incidente al Dc9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il Dc9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti». E sappiamo che si sono riaperte le indagini presso la Procura di Roma dopo che il presidente emerito Francesco Cossiga (2008) ha affermato e testimoniato che il Dc9 Itavia è stato abbattuto da aerei francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi.
Oggi dunque aspettiamo, dalle conclusioni delle indagini della Procura della Repubblica di Roma, “l’ultimo pezzo” di verità, cioè chi ha colpito l’aereo civile abbattendolo e procurando la morte di 81 cittadini italiani, i nostri cari.
E intanto continuiamo a fare memoria, a far sentire questa nostra esigenza di verità e giustizia, con tanti eventi, nel Parco della Zucca, attorno al Museo che vogliamo sempre più punto di riferimento per la vita culturale della nostra città. E sono orgogliosa di affermare che tutte le varie forme artistiche avranno in comune l’originalità: nascono assolutamente da stimoli, emozioni, in qualche modo legati alla vicenda Ustica e all’impegno per la Memoria e la Verità.
E lo si può ben dire proprio a partire da “Viaggio notturno per mare”, una video installazione di Jacopo Rinaldi che mostrerà in giro per Bologna, in diversi luoghi della città, le fasi iniziali del recupero del Dc9 Itavia in un mare immobile e senza vita. Come è stata immobile, per troppo tempo, la ricerca della verità!
Concita De Gregorio farà poi iniziare le sue riflessioni in “Sempre, ovunque mi troverai”, da Pratica di mare, un sito militare, dove si incontrarono i capi della Nato con Putin, in una speranza di Pace, laddove era anche custodito il relitto del Dc9 per esigenze di giustizia. E sempre “suggestioni” degli anni ‘80, un affresco della storia italiana di quegli anni, con tutte le suggestioni, ìle tragedie e il bisogno di verità, saranno l’ispirazione dello spettacolo di Stefano Massini per Ustica.
Nella logica di collaborazione culturale con la città voglio segnalare che anche quest’anno saranno con noi il Bologna Jazz Festival e il Conservatorio G.B. Martini: è un legame profondo e proficuo che abbiamo voluto continuare. Con il concerto jazz di Francesco Cafiso e Alessandro Lanzoni renderemo omaggio, proprio nel giorno della sua scomparsa, ad Andrea Purgatori. Così come ancora proprio nel giorno della scomparsa, vogliamo ricordare Christian Boltanski con “Sd Soundscape- la battaglia per Ustica” un’opera sonora, ideata da Oderso Rubini, di Carlo Cialdo Capelli.
Al ricordo di Purgatori si potrà accompagnare, nel Parco della Zucca, la lettura dei suoi scritti per il Corriere della sera dal “Muretto di Andrea”. mentre all’interno del Museo la composizione si incrocerà con le voci dell’istallazione di Boltanski.
E sarà ancora con noi Virgilio Sieni, che già in una serata memorabile aveva unito, nei movimenti della sua danza, i Parenti delle vittime di Ustica con partigiani bolognesi e imolesi. Questa volta farà diventare figure, movimenti, le dediche che i visitatori hanno lasciato in questi anni al Museo.
Finiremo rispettando ancora la tradizione di questi anni, con la notte del X agosto: dalla poesia di Pascoli: «San Lorenzo, io lo so» si snoderà, a cura di Davide Riondino, un tessuto di poesia che ci ricorderà la bellezza e la tragicità del volo e le speranze e i gli orrori dell’andare.
Mettere insieme il bisogno di verità, l’esigenza di fare memoria, chiedere giustizia per le vittime della Strage di Ustica. Questo è lo spirito con il quale l’Associazione dei Parenti della Strage di Ustica ricorda il 44° Anniversario della Strage, tenendo ben stretti i legami con la cultura della nostra città ma senza dimenticarne i bisogni. E per questo saranno con noi, per beneficenza nelle serate di spettacolo, le Cucine Popolari con i loro piatti della solidarietà.
Nota della redazione di Cantiere Bologna: Quando Daria Bonfietti aveva già inviato il suo articolo a Cantiere Bologna, è uscita su Repubblica un’anteprima su nuove rilvelazioni sul Caso Ustica. Da noi interpellata per sapere cosa volesse aggiungere al suo testo, la presidente dell’associazione ci ha chiesto di far riferimento alla risposta data all’Adnkronos nel pomeriggio di domenica 23 giugno. Eccola (qui).
Strage di Ustica, nuove rivelazioni.
Bonfietti: «Chi finalmente parla fa solo il proprio dovere». Ex addetto militare francese: «Mi fu detto di riferire che radar di Solenzara era in manutenzione»
«Lo Stato maggiore italiano mi ha chiesto di chiedere allo Stato Maggiore francese il rilevamento radar di quella notte, il colonnello francese mi ha detto che dal momento che la base di Solenzara era chiusa è stato comunicato allo Stato Maggiore italiano che il radar era in manutenzione» e «mi hanno detto di rispondere agli italiani che il radar era in manutenzione e punto». È quanto afferma un ex addetto militare dell’ambasciata di Francia a Roma alla fine degli anni Ottanta, durante un dialogo registrato da Massimo Giletti per ‘Ustica – Una breccia nel muro’ che andrà in onda martedì 25 giugno alle 21.20 su Rai3, in un’anticipazione del video diffuso dal sito ‘la Repubblica’. Nella conversazione l’uomo afferma al giornalista che è avvenuto «tutto per telefono». Il radar era fermo? «È quello che mi è stato detto di riferire allo Stato Maggiore italiano ed è quello che ho fatto», risponde.
«Purtroppo avviene tutto troppo tardi, ma chi finalmente ha voglia di raccontare il ruolo che ha avuto, visto che sono anche uomini delle istituzioni, farebbe solo il proprio dovere», dice all’Adnkronos Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica.
Questo articolo è stato pubblicato su Cantiere Bologna il 24 giugno 2024. Immagine di copertina, I, Ghedolo, CC BY-SA 3.0 da Wikimedia Commons