Decalogo per un elettorato assente

di Silvia R. Lolli /
13 Maggio 2024 /

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Vedo il pessimo palcoscenico politico italiano (ma non solo) in scena anche nell’ultimo mese prima delle elezioni europee; tuttavia, auspico l’inversione di rotta delle misere percentuali di votanti italiani. Ecco un decalogo per aiutare un elettore spaesato o purtroppo da anni troppo assente alla vita democratica, perché “tutti ormai uguali”. Il vero problema di questa indifferenza dove si posiziona? Dalla parte degli elettori o dei politicanti? 

Sarà un mio sogno vedere il 10 giugno molti nomi politici, noti perché massmediatici o votati causa il blocco delle preferenze, bocciati, cioè finalmente tagliati fuori dagli scranni istituzionali? Sarà utopia vedere l’azione elettorale di un “esercito per la salvezza democratica”, che vuole mantenere le democrazie europee agendo con il proprio dovere di voto? 

Intanto al decalogo fanno da sfondo gli articoli della nostra Costituzione:  

1 – L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. 

La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. 

Sovranità nella democrazia che si esercita con: 

48 – Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. 

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico 

Sono premesse per ogni elettore, libero comunque di seguire le proprie idee politiche, spesso da ricercare con la lente d’ingrandimento in molte liste! Idee però sempre da inquadrare nei principi di uguaglianza nelle differenze dell’art. 3, quindi con le dovute distanze da chi fa suoi pensieri ed azioni violente, razziste…  

Il decalogo propone subito le indicazioni che continuano a rimanere inespresse dai mass media e soprattutto dalla maggior parte delle caste elettorali.  

  1. Queste elezioni europee prevedono il voto con il metodo proporzionale. La sovranità popolare è maggiore, perché l’elettore, con la preferenza può esercitare il diritto di scelta, senza condizionamenti provenienti da precedenti decisioni di ristretti comitati elettorali dei partiti e/o coalizioni. C’è forse così meno scelta dall’alto. 
  1. La preferenza quindi si esercita con la scelta rispetto a candidati delle varie liste, quindi sono da ricercare, meglio se le più competenti (da statistiche le donne hanno risultati migliori negli studi e una visione diversa del mondo) sulle varie materie europee che concorrono realmente per un seggio. Così si evitano scelte dell’ordine di lista che in molti casi prediligeranno solo più maschi al potere. 
  1. Preferire chi non ha mai subìto rinvii a giudizio e/o prescrizioni di reati. In genere per qualsiasi lavoro pubblico è sempre richiesto il certificato del casellario giudiziale! Nelle liste elettorali? 
  1. Preferire chi non ha incarichi con imprese multinazionali e/o con stati di paesi europei e/o extraeuropei 
  1. Preferire chi con l’eventuale elezione non interrompe legislature di varia natura, cioè suoi incarichi istituzionali derivanti da precedenti elezioni, bloccando così il conseguimento dei suoi obiettivi da perseguire nel mandato elettorale avuto dai suoi votanti 
  1. Preferire chi non è stato troppo a lungo sulla scena pubblica, soprattutto se collegabile a incarichi in fondazioni, gruppi lobbistici, e perciò definibili “buoni/e per tutte le stagioni” 
  1. Preferire chi potrà realmente assumere l’incarico al Parlamento europeo, sempre da intendere con la dovuta competenza e capace di chiarezza e approfondimento nell’esposizione del programma elettorale per l’Europa di pace e dei diritti, ed è già in grado di individuare chiaramente le azioni da compiere come suoi obiettivi da verificare poi nel corso del mandato 
  1. Preferire chi non ha cambiato gruppo politico nel corso di mandati elettivi precedenti, facendo il salto del ranocchio (o se si preferisce della pulce!), oppure non ha operato machiavellicamente per evitare percentuali di sbarramento al posto elettivo 
  1. Preferire chi, quando già eletto, ha costantemente relazionato in modo obiettivo ai propri elettori per tutta la legislatura i risultati effettivi del suo mandato elettorale, in modo trasparente per far emergere le cause, spesso nascoste, che non permettono più di avere diritti per tutti in Europa oltre che in tanti paesi del mondo 
  1. Preferire chi dimostra di lavorare o aver lavorato con competenza ed etica al di fuori delle istituzioni e presenta in modo trasparente il suo curriculum professionale/lavorativo; così metterà subito in campo il coraggio derivato dalle sue capacità per opporsi a lobbies economiche, finanziarie che stanno ledendo i nostri diritti, anche umani. 

Se l’elettore si assumerà la responsabilità di conoscere bene chi sono i tanti nomi delle prossime liste elettorali per la miglior scelta, si potrà evitare l’alto astensionismo? È il pericolo principale della democrazia anche europea: violenze preelettorali e guerra sempre più vicina. 

Nonostante le conseguenze attuali della guerra in Ucraina, l’Europa potrà ancora ritornare ad essere un faro mondiale per le democrazie? È solo un sogno pensarla ancora importante nella geopolitica futura perché sede dei diritti anche sociali oltre che umani?  

Lo sviluppo delle libertà, del Welfare State, dei diritti umani e il mantenimento qui della pace sono stati finora possibili. Solo una maggior conoscenza e consapevolezza dei suoi cittadini sul suo attuale e importante ruolo geopolitico potrà riprendere gli obiettivi pensati a Ventotene nel 1944/45. Bisogna però rendersi partecipi della democrazia e votare i più seri e preparati al ruolo di rappresentanti del servizio politico, oggi più europeo, ma per noi anche di alcune amministrazioni italiane. Per questo motivo propongo questo decalogo. 

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