Sono sempre stata attenta a ciò che vedevo attorno a me; l’osservazione dei contesti, senza esprimere nulla verbalmente, mi ha caratterizzato a lungo; oggi non sono continuamente attaccata allo smartphone, magari leggo libro o giornali seduta in autobus o in treno… comunque la vista è sempre attiva. Dal nervo ottico il passaggio alla riflessione è breve, così ho deciso di raccontare due immagini, due fotografie, che mi stanno facendo riflettere.
La prima: scendo dall’autobus e cammino dietro ad un altro passeggero che fa la mia stessa strada; subito non faccio caso, ma ha una pistola al fianco, in bella vista; si mette poi a parlare al telefono e vedo che ha una divisa da vigilantes, ma certamente ha finito il suo turno: perché altrimenti parlerebbe al telefono e cammina per strada dopo essere sceso dall’autobus? Per me non sta certamente lavorando.
Allora mi arriva la domanda: perché mantiene in cintura la pistola? Sarà carica? Mi sembra che i poliziotti, cioè chi lavora pubblicamente per la nostra sicurezza una volta terminato il turno non tengano più la pistola d’ordinanza in cintura, come è invece quando sono in divisa, in servizio.
Alla domanda segue una riflessione preoccupata: è la prima volta che vedo nella mia città qualcuno, non militare e non in servizio, con una pistola pronta all’uso.
Rilevazione, spero non cambiamento, che mi allarma.
La seconda situazione la vivo in Via Ugo Bassi martedì 4 luglio (fra l’altro festa dell’indipendenza americana!) verso le ore 12. Sotto il portico vicino alla fermata dell’autobus e di fronte al mercato delle erbe c’è un banchetto di Fratelli d’Italia – pensionati è scritto nella bandiera.
Alcune persone si fermano e parlano con i due politici di turno, alcuni firmano. Tutto normale: da quando Fratelli d’Italia ha vinto le elezioni, certamente sapendo che non è la maggioranza nel paese, continua ad essere presente sulle strade di Bologna, all’entrata dei centri commerciali, per aumentare il consenso. Nulla da eccepire.
Mi è però sembrato strano vedere di fronte, sull’altro lato dello stesso portico un po’ sull’angolo del corridoio d’entrata del mercato tre giovani poliziotti, due maschi, una femmina in divisa ed un’altra persona vicina, sembrava sempre un poliziotto, ma in borghese; aveva un comportamento da controllore sul passaggio di tante persone e forse non reputava sufficienti i più giovani.
È la prima volta che accanto ad un banchetto politico che sta diffondendo semplici volantini, non fa clamore e non c’è attorno la benché minima contestazione; quindi, in un momento tutto sommato tranquillo, vedo forze dell’ordine e numericamente presenti.
Mi chiedo semplicemente: “Perché? Di che cosa si ha paura? Devo realmente aver paura, oppure si sta facendo di tutto per farla crescere in ognuno di noi?”…oppure sono prove per un futuro stato di polizia?
Le domande potrebbero essere tante…
Preferisco aggiungere soltanto a queste osservazioni visive, un’osservazione “riflessiva”, sperando di sbagliarmi nelle interpretazioni.
Non vorrei che queste due situazioni, rilevate a pochi giorni di distanza, diventino piano piano la nuova, silente, modalità di controllare il territorio, facendo vedere inizialmente la presenza della forza pubblica, per dare più sicurezza in un primo momento, e poi agire per controllare le azioni di tutti i cittadini/sudditi. Del resto, le genti italiche si sono da tempo dimostrate ossequianti e accondiscendenti anche per limitazioni alle libertà…
Si potrebbero avere chiare e sincere risposte da subito?