In questi giorni di guerra che i grandi della terra vogliono fortemente perché nonostante tutto è ancora l’unica risposta alle crisi politiche economiche sociali, il nostro Parlamento accetta senza colpo ferire, se non qualche voce sempre più sola, le decisioni del Governo. Anche in Europa si benedicono i venti di guerra che possono continuare a far vendere armi e mantenere ben definite differenze nell’accoglienza di masse di persone. Oggi in Europa è più facile accogliere profughi ucraini rispetto ad altre popolazioni “solo” emigrate. Distinguiamo le guerre in mondo diverso quando non intendiamo guerra quella economica e ambientale in atto dai paesi occidentali ormai da secoli; così ai confini dell’Europa ci sono blocchi/muri per emigrati e vecchi profughi rispetto ai profughi odierni: quali differenze fra siriani, afgani, ma anche africani e gli odierni ucraini?
L’attacco alle sempre minori democrazie europee si sta compiendo a livello mondiale con questa guerra ed il nostro Parlamento tace, lascia fare al Governo e ai vertici europei: aumento delle spese per la difesa, accettazione di invio armi…
Il Parlamento italiano poi continua a legiferare ma non tanto per i bisogni reali del paese, cioè attraverso leggi ordinarie: quando si farà la legge elettorale?
All’interno della poca rappresentanza di questo Parlamento si sta consumando la democrazia. Ci si dovrebbe chiedere perché rimangono seduti lì parlamentari eletti in partiti con ampio consenso che oggi, dopo la loro scelta di rinnovarsi in nuovi partiti avrebbero un quorum di votanti che li escluderebbe dal ruolo parlamentare? Nelle ultime elezioni molti votati con maggiori numeri sono esclusi e non possono legiferare.
Un Parlamento che non si preoccupa più di non applicare la Costituzione italiana, si dovrebbe fare con leggi ordinarie, ma pensa solo a distruggerla. Sta mettendo mano a vari articoli della Costituzione e intanto tace sulla legge elettorale. Un Parlamento che ratifica ormai più che discutere: dov’è sta la democrazia di un organo che trova tutti d’accordo, mentre le piazze sono piene di persone che manifestano?
Forse quello che qui esamino è un tema poco sentito per l’attuale momento storico che stiamo vivendo; tuttavia gli atti parlamentari di questi giorni, dopo il poco senso dell’integrazione agli artt. 9 e 41 della Costituzione per la parola ambiente, ci informano che si vuole compiere un’altra modifica costituzionale. Fra la non applicazione e le modifiche più o meno sostanziali degli ultimi anni, dovremmo analizzare che cosa rimane della nostra Carta del 1948. Oggi, 2 marzo 2022, la commissione permanente Affari Costituzionali del Senato, all’unanimità, ha concluso i lavori approvando il testo di modifica della Costituzione, all’art. 33, aggiungendo un comma:
“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Che bisogno c’era? Tutta la Commissione d’accordo.
Speravo che non si andasse avanti per la parola sport in Costituzione, dopo che si voleva aggiungere all’art. 9. Il diritto c’è già in vari articoli, sarebbe solo opportuno che le leggi ordinarie applicassero i principi costituzionali anche Iannone (FdI), ma già era stato ipotizzato da Vezzali (FI) nell’altra legislatura, mi dice quanto i poteri di alcuni travalichino competenze e conoscenze. La ratifica all’unanimità dopo aver cercato l’articolo costituzionale in cui inserire lo sport mi dice molto dell’incompetenza o del pressappochismo di tanti parlamentari. Dovrebbero rappresentarci?
La proposta di inserimento della parola “sport” in Costituzione si discute in base alla proposta n. 747 nella 1^ Commissione del Senato: Modifica all’articolo 32 della Costituzione, concernente l’introduzione del diritto di accesso allo sport. Testo presentato da Iannone (FdI) cofirmatario Calandrini (FdI) il 6 agosto 2018. Si aggiunge poi dal 10/11/21 il testo n. 2262 presentato il 3 giugno 2021: Modifica all’articolo 33 della Costituzione, in materia di promozione e valorizzazione dello sport, firmato dalla senatrice Daniela Sbrollini (IV-PSI), cofirmatari tutti parlamentari IV-PSI: Faraone, Renzi, Bonifazi, Carbone, Cucca, Garavini, Ginetti, Grimani, Magorno, Marino, Nencini, Parente, Sudano, Vono.
Nella seduta del 2 marzo 2022 si accasa nell’art. 33, con modifica terminologica e di contenuto del testo parlamentare; è infatti il primo articolo che si occupa di scuola: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.…”. Come per tutti gli articoli della Costituzione qui si danno le cornici, i principi a cui occorre attenersi nel fare i programmi e le leggi della nostra vita democratica. Che bisogno c’è di aggiungere una specificità che è un doppione, perché i programmi scolastici, emanati con leggi ordinarie o anche con atti governativi, prevedono già l’educazione fisica e sportiva? Piuttosto perché il Senato ha bloccato la legge per l’insegnante di educazione fisica alla scuola primaria?
Al di là di questioni di diritto costituzionale, inviterei i parlamentari a leggersi i libri di Girolamo Mercuriale medico forlivese che scrisse, ampliandolo continuamente dal 1569 al 1601, il De Arte Gymnastica, descrive la Ginnastica come Arte e Scienza. La Repubblica Italiana attese 12 anni per riordinare “l’Educazione Fisica e Sportiva” scolastica. Si usò il termine più moderno e comprendeva sia la Ginnastica sia gli aspetti delle discipline sportive di base. Oggi questa terminologia formale è rimasta soltanto, per evidenti ignoranze dei nostri legislatori, nella scuola media di primo grado a differenza di tutti gli altri paesi del mondo! Quindi dal 1958 con la L. 88/58. senza peraltro inserire l’insegnamento alla scuola primaria, in Italia si è già sviluppata con personale competente l’educazione fisica e sportiva. Dal prossimo anno si inserirà l’insegnante di educazione fisica nelle classi 5^ della primaria; probabilmente ci saranno supplenti, visto che i concorsi a cattedre appena istituiti non citano questa nuova graduatoria; ci saranno i soliti corsi-aggiornamento organizzati anche dal Coni? Non pervengono ancora i numeri precisi delle cattedre da ricoprire nelle classi 5^; la scadenza, scritta in legge di Bilancio indicava febbraio 2022.
Il Senato della Repubblica in 1^ commissione emana questa novità di cui non sentivo il bisogno soprattutto in questo momento storico, è lo stesso che non ha permesso in 4 anni di promulgare una legge ordinaria per inserire in organico l’insegnante di educazione fisica nella scuola primaria. La proposta di legge, approvata dalla Camera, fu trasmessa al Senato il 19/12/18, ma qui si è arenata. Questo ramo del Parlamento si sente invece in diritto di votare per una legge costituzionale; diventa una delle tante, significative, di questa strana legislatura che non si fa problemi nel continuare a distruggere la Costituzione, nonostante la voce dei cittadini dei vari referendum costituzionali, 2016 docet!
Perché? La lettura degli atti, che si possono trovare su internet, è esplicativa. Riporto il resoconto della seduta del 15/12/21 nella quale interviene anche la sottosegretaria Valentina Vezzali; già il giorno prima il presidente aveva ricordato: “la scorsa settimana si è svolto presso il CONI un incontro nel corso del quale i rappresentanti di tutti i partiti politici si sono espressi a favore dell’introduzione dello sport tra i valori tutelati dalla Costituzione”.
Fino a qualche giorno prima la parola sport avrebbe dovuto trovare inserimento nell’art. 32, sulla sanità; il relatore è Grimani del Gruppo Misto (fra i cofirmatari è indicato come IV-PSI): “Il disegno di legge costituzionale n. 747 aggiunge un comma all’articolo 32, al fine di disporre che la Repubblica tuteli la salute anche mediante la promozione delle attività volte a impegnare e sviluppare le capacità psicomotorie della persona e agevoli l’accesso alla pratica sportiva. Il disegno di legge costituzionale n. 2262 a prima firma della senatrice Sbrollini, consta di un unico articolo che aggiunge un comma all’articolo 33 della Costituzione. La modifica proposta intende attribuire alla Repubblica il compito di promuovere e valorizzare lo sport in tutte le sue manifestazioni, tenendo conto delle varie discipline, delle strutture in cui si articola, con particolare riguardo a quelle fondate sul volontariato, e della sua funzione civile, sociale, educativa e di tutela della salute”. Così si arriva a trattare congiuntamente le proposte, ma passa anche un altro concetto: un unico involucro fra la scuola e il volontariato – welfare; io mi onoro di aver insegnato in una scuola statale e per un’idea costituzionale di studente, cioè di cittadino e non di atleta! Il resoconto ricorda poi un altro disegno di legge costituzionale n. 2474, d’iniziativa della senatrice Biti (PD), che interviene sull’articolo 9 e il disegno di legge n. 2478, a firma del senatore Augussori (L-SP-PSd’Az), che modifica l’articolo 32: “Si tratta infatti di un concetto che implica inclusione, rispetto per gli altri e per le regole: il valore dello sport per la formazione dei cittadini è tale, a suo avviso, da portare a individuare quale più idonea i principi fondamentali della Costituzione: il disegno di legge a propria firma interviene infatti sull’articolo 9. La scelta si giustifica anche con il fatto che le grandi competizioni sportive rappresentano un indubbio momento di coesione nazionale”.
In questa seduta si discute se inserire anche nell’art. 9 della Costituzione la parola sport, ma si declina perché i lavori alla Camera sono ancora in atto per la modifica sull’inserimento del termine ambiente. A “lor signori” può venire in mente che il termine sport è talmente ampio che già ci sono scritti nella nostra Costituzione tutti i suoi diritti?
Invece continuano ed emanano l’ennesima modifica alla nostra Costituzione. Avrebbero tanto altro da fare secondo me. Però come si ricorda in questa seduta le competenze da ascoltare sono già al Governo e nelle eventuali audizioni è ammesso solo il CONI oltre a costituzionalisti. E intanto la legge di riforma dello sport è sostanzialmente al palo, come pure il repertorio delle professioni sportive richiesto da anni dall’Europa! Si preoccupano di non inserire lo sport nell’art. 9 in discussione alla Camera, perché se non dovesse avere il quorum si dovrebbe andare a referendum costituzionale.
L’intervento della sottosegretaria allo sport Vezzali, sempre dagli atti: “…esprime soddisfazione per l’incardinamento delle proposte, che testimonia come il Parlamento si sia fatto carico di affrontare il tema dello sport quale diritto per tutti e di tutti, in tutti i luoghi del Paese, una dimensione che la pandemia ha sicuramente messo in luce. Lo sport, peraltro, ha saputo reagire a questa grave crisi, è stato possibile, nonostante le notevoli difficoltà tecniche, spostare di un anno gli obiettivi inizialmente fissati per il 2020, conseguendo risultati straordinari in numerose competizioni, a partire dalle olimpiadi. Peraltro, oggi vi sono nuove sfide, quali quelle poste dalle discipline virtuali, che ambiscono a essere ammesse alle olimpiadi…la questione è in discussione presso il CIO. Aggiunge che è essenziale una sinergia tra mondo dello sport e mondo della scuola: a questo riguardo, ricorda l’obiettivo del Governo di dotare, dal prossimo anno scolastico, tutte le classi quinte della scuola primaria di insegnanti di educazione motoria con una formazione specifica, per poi estenderli alle altre classi. L’Italia, peraltro, è agli ultimi posti in Europa per pratica sportiva, ed è necessario investire per ottenere un miglioramento a tutti i livelli.
Auspica che l’iter dei disegni di legge, per quanto complesso, possa concludersi rapidamente.
Il senatore Augussori (L-SP-PSd’Az) si dichiara perplesso sull’ammissione degli sport virtuali alle olimpiadi. Quanto alle audizioni, invita a limitare le richieste ai costituzionalisti e, semmai, al CONI e al Comitato para-olimpico. Il sottosegretario VEZZALI osserva come il mondo dello sport nel suo complesso sia rappresentato dal Governo. Il Presidente si dichiara d’accordo con la proposta del senatore AUGUSSORI e propone di fissare il termine per l’indicazione di soggetti da audire venerdì 17 dicembre alle ore 12.
Ricordo solo che sta passando fra i corsi di aggiornamento per insegnanti di educazione fisica un corso dedicato ai nuovi sport virtuali. Mode molto pericolose in questo post-pandemia, quando tutti dovremmo riappropriarci dei corpi nella loro realtà. Intanto la parola sport non più nell’art. 32 o nel 9, ma nel 33! E saremo tutti contenti.
Dalla seduta per l’approvazione del 2 marzo 2022 la relatrice Binetti (FIBP-UDC) indica l’inserimento di un comma alla fine dell’art. 33: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva.». Dal suo intervento: “…l’inserimento dello sport nell’ambito dell’art 33 della Costituzione rappresenta una opportunità per accrescere l’impegno non solo per la fruizione, ma anche a farne conoscere i benefici per il benessere e la salute della nostra società, sia da un punto di vista terapeutico, sia preventivo, sia educativo…nel riconoscerne il valore culturale per la società, è altresì necessario che si tenga conto non solo della sua pratica per tutte le generazioni, ivi comprese le persone più vulnerabili e le persone anziane alle quali va garantita la possibilità di sviluppare l’invecchiamento attivo;l’inserimento del portato culturale dello sport in Costituzione responsabilizza le autorità ai diversi livelli anche ad affrontare lo sport in tutte le sue dimensioni, ivi comprese quelle che afferiscono la sicurezza e la legalità connesse al mercato economico, legale ed illegale, che si attiva in connessione con i grandi eventi sportivi, e perciò, a titolo di esempio diventa importante sviluppare una politica che assicuri finanziamenti sostenibili, vantaggi economici ed innovazione per tutti, e ampliare la lotta contro il doping e la corruzione rafforzando anche l’impegno nel contesto della cooperazione internazionale; l’inserimento di questa disposizione in Costituzione coincide con il drammatico vento di guerra, ora in EurAsia, comunque molto vicina a noi, e non è possibile non richiamare l’attenzione sulle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di re-insediamento nei riguardi dei successi olimpici dei nostri sportivi per evidenziare il ruolo che lo sport rappresenta nel mondo, e non solo per il benessere e la qualità della vita delle persone, ma anche quale linfa per l’unità tra i popoli. A tale riguardo basterà ricordare il valore simbolico che nella storia è stato dato ai cinque cerchi della bandiera olimpionica, in cui a ogni colore corrisponde un continente e che, con l’essere tra loro inanellati, simboleggiano lo spirito di fratellanza che caratterizza i Giochi Olimpici; la sua portata valoriale, anche nel campo internazionale dell’agonismo delle Olimpiadi e delle Para olimpiadi, avvicina le popolazioni costruendo comunità e lottando contro gli atteggiamenti xenofobi e il razzismo e anche per questa ragione è opportuno valorizzare le potenzialità dello sport per fornire un contributo importante all’integrazione di tutte le persone,…”.
Questo è l’attuale nostro Parlamento che in pratica è diventato solo esecutore e “ratificatore” di atti per alcuni poteri, che siano armi o Coni servono per eliminare la vera essenza della cultura e dell’insegnamento. Il Coni, dopo aver bloccato leggi e riformato nei fatti Sport & Salute entra a pieno titolo costituzionale nella scuola. L’insegnante di educazione fisica e sportiva potrà dedicarsi ad altro. Come ad altro dovrebbero convertirsi i corsi di laurea in Scienze Motorie. La formazione dei professionisti si farà altrove, magari con gli stessi docenti universitari e gli atleti olimpionici.