Morti sul lavoro, altri due vittime a Pisa e Lanciano

di di F. Q. /
17 Ottobre 2021 /

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Un 47enne a Santa Croce sull’Arno deceduto mentre manovrava un cingolato speciale. Un 37enne, al lavoro in un metanodotto in provincia di Chieti, è morto dopo essere stato travolto da una frana in un canalone che stava ispezionando. Nel Milanese due uomini precipitano da una ciminiera

Ancora una giornata nera sul fronte degli incidenti gravi sul lavoro, con due morti e due feriti in gravi condizioni. Tragedie che fanno seguito a quelle della giornata di venerdì, che ha fatto registrare altre quattro morti bianche.

Un uomo di 47 anni è morto sabato mattina in una ditta di materiali edili per cantieri a Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa. Secondo prime ricostruzioni, l’operaio era a bordo di un cingolato speciale e, sembra facendo retromarcia, ci sarebbe stato un urto con un pilastro del capannone industriale. L’impatto ha causato la morte immediata. La dinamica è tuttora al vaglio dei carabinieri, che hanno sequestrato il mezzo, e dei tecnici della medicina del lavoro. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha commentato: “Migliorare la sicurezza dovrà essere la nostra priorità, prevenire un’ossessione quotidiana. Dobbiamo potenziare ancora gli strumenti di cui disponiamo, migliorare e rendere più capillari i controlli, rendere più mirate e di facile applicazione le norme per la prevenzione”.

Lanciano, in provincia di Chieti, nelle campagne in località Torre Marino, invece, un operaio di 37 anni della provincia di Enna è morto in un incidente avvenuto in un cantiere edile allestito per i lavori di realizzazione di un metanodotto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo sarebbe sceso in uno scavo, a tre metri di profondità, per effettuare alcuni controlli quando è stato travolto da una massa di terra di una parete che ha ceduto. La Procura di Lanciano ha aperto un’inchiesta. Il sindacato di base Usb denuncia: “E’ rimasto sepolto vivo. Da anni evidenziamo la mancanza di controlli adeguati e preventivi nei luoghi di lavoro ma i Governi, a parte qualche proclama, non hanno fatto nulla per fermare la strage”.

All’interno della centrale elettrica di Turbigo, in provincia di Milano, sono invece rimasti feriti due operai che erano precipitati da circa 4 metri di altezza, mentre lavoravano su una ciminiera alta 40 metri in fase di dismissione. L’incidente è avvenuto poco dopo le 11.30 di sabato. Uno dei due, un 49enne, ha riportato un trauma cranico e ferite al volto e alle braccia, ed è stato portato in gravi condizioni all’ospedale Niguarda. L’altro, un 42enne, ha invece riporta traumi alla spalla e a un braccio ed è stato portato in codice giallo all’ospedale di Varese.

Questo articolo è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 16 ottobre 2021

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