Lo studente resta ancora in cella in Egitto: “La sua colpa? Aver difeso i diritti umani”, ricorda Amnesty Italia. Il presidente del Parlamento europeo torna a chiederne la liberazione e anche la città di Bologna – dove studiava – si mobilita con nuove iniziative. Dal Partito democratico l’appello all’esecutivo affinché venga conferita a Zaki la cittadinanza onoraria per meriti speciali, per cui sono state raccolte 270mila firme
Secondo compleanno in carcere in Egitto per Patrick Zaki: oggi 16 giugno lo studente compie 30 anni. Era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio dell’anno scorso e solo due settimana fa è arrivata la notizia dell’ennesimo prolungamento della sua detenzione per altri 45 giorni. Bologna, la città dove Zaki studiava prima dell’arresto, si mobilita con una serie di iniziative per rinnovare ancora la richiesta di una liberazione, dopo che lo scorso 11 gennaio ha conferito allo studente la cittadinanza onoraria. “Oggi Patrick Zaki compie 30 anni nel carcere di Tora, uno dei più crudeli al mondo. La sua colpa? Aver difeso i diritti umani. Fin dal primo giorno ci battiamo per lui e non ci fermeremo fino a quando non sarà liberato”, scrive Amnesty Italia su Twitter.
Tra chi gli dedica un pensiero c’è anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli che con un post sui social esprime il suo sostegno al giovane studente allegando una sua foto in tribunale. “Oggi questo ragazzo, Patrick Zaki, che amava l’Italia e studiava a Bologna, trascorrerà il giorno del suo trentesimo compleanno nelle galere egiziane, tra l’altro in piena emergenza Covid. È in prigione dal 7 febbraio 2020, ma Zaki non ha fatto proprio niente, non ha commesso alcun reato. La sua detenzione è una vergogna per tutti coloro che credono nei valori umani e nei diritti fondamentali della persona”. E conclude con “auguri, Patrick: non ti lasceremo mai solo”.
Ad augurargli buon compleanno è anche il segretario del Pd, Enrico Letta che coglie l’occasione per rinnovare il suo appello perché venga conferita a Zaki la cittadinanza onoraria per meriti speciali per cui sono state raccolte 270mila firme. “Oggi Patrick Zaki compie trent’anni. In cella. Noi chiediamo al governo di applicare l’indicazione unanime del Parlamento e dargli la cittadinanza”, scrive su Twitter. Un appello al governo Draghi rilanciato anche da altri esponenti del Partito democratico, dalla capogruppo alla Camera Lia Quartapelle a Emanuele Fiano.
La prima iniziativa per Zaki era già arrivata qualche giorno fa dall’ateneo di Bologna che quest’anno ha deciso di dedicare a lui la 20esima edizione dei Classici, l’evento più importante del calendario accademico. Oggi a Bologna verrà inaugurato il percorso espositivo “Patrick Patrimonio dell’umanità” con lo scopo di non spegnere i riflettori dal caso Zaki e, anzi, accenderli su altre storie di prigionieri di coscienza come lui. La mostra, organizzata da diversi enti tra cui 6000 Sardine, Amnesty International Italia, il Comune di Bologna, l’Università e l’Arcidiocesi sarà visitabile fino al 30 giugno. Giorno in cui verrà pubblicato il libro ‘A carte scoperte’: un lavoro dedicato a Patrick realizzato dagli studenti del master in Editoria cartacea e digitale dell’Unibo.
Questo articolo è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 16 giugno 2021