Sulle elezioni in Cile

di David Munoz G. de Quitratue /
23 Maggio 2021 /

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Un’analisi sulla situazione in Cile, su comizi per eleggere consiglieri comunali, sindaci, governatori regionali e soprattutto i membri dell’assemblea costituente che dovrà scrivere la nuova costituzione del paese.

La prima forte novità e sicuramente non aspettata per molti è il fatto che la destra e i partiti tradizionalie che hanno governato il Cile per più di 30 anni sono stati sconfitti sonoramente in tutti e 4 i tipi di elezioni.

Sabato 15 eravamo preoccupati per la scarsa affluenza alle urne. Per fortuna domenica 16 è stata recuperata la partecipazione arrivando a un 43,35 per cento degli aventi diritto.

Ma la notizia più bella è arrivata quando erano stati scrutati il 90 per cento dei voti: La destra ed i Partiti tradizionali hanno perso! Tutte le previsioni della vigilia sono saltati.

La “Concertacion democratica” formata da Partito Democrazia Cristiana, Partito per la democrazia, Partito radicale quasi spariti totalmente. Scappa a questo risultato solo il Partito Socialista (ex partito di Allende che elegge 15 membri all’assemblea costituente, più che il PC, il partito RD e il CS, insieme. Personalmente questo dato mi rende molto contento se non fosse che il partito socialista deve fare una grande autocritica per come si è comportato in questi più di 30 anni di post dittatura. Deve fare molto lavoro per recuperare prima di tutto i suoi principi socialisti e in particolare il legato storico di Salvador Allende.

Torniamo alla vittoria del pueblo, sì perché della vittoria del popolo di tratta. Più del 60 per cento dell’Assemblea Costituente è composta da indipendenti (il giornale La Tercera sentenziava qualche giorno prima delle elezioni, che gli indipendenti non avrebbero preso più i 6 seggi); la regola della parità di genere è stata ampiamente rispettata dato che sono state elette 81 donne e 74 uomini. Alla Costituente parteciperanno 6 membri del movimento LGBTQ. Sono stati eletti i 17 membri dei popoli originari del Cile (Mapuche, Aimara, Changos, Rapa Nui-Isla de Pascua, Atacameños, Diaguitas, Quechuas, Colla, Kawashkar, Yaganes); i Mapuche, il popolo più numeroso ne ha eletti 7 di cui 3 donne e la più votata tra loro é stata la MACHI (autorità medica e spirituale) Francisca Linconao, più volte accusata ingiustamente e messa in carcere per reati non commessi.

Credo sia importante che si sappia che per la prima volta in America del Sud ed in buona parte del mondo sarà scritta una Costituzione da un’assemblea paritaria.

La vittoria del pueblo si caratterizza anche per il fatto che indipendenti e in alcuni casi membri di Partiti della sinistra hanno conquistato dei Comuni e delle governatorati, il più eclatante risulta quello della elezione a sindaca di Santiago di una militante del Partito Comunista una Donna giovane di 30 anni, già consigliera comunale nel periodo precedente e che ha sconfitto uno dei canidati della destra, figlio di una delle famiglie più potenti del Cile. Iracì Hassler, la nuova Sindaca di Santiago viene dalle lotte studentesche, come tanti altri dirigenti popolari di oggi. Altro esempio che non è male segnalare sono quello del dirigente delle battaglie per fare sì che l’acqua sia considerata un bene comune e pubblico, Rodrigo Mundaca che è stato eletto Governatore di Valparaiso, una delle città più importanti del Cile. Poi seguono altri Comuni lungo tutto il Cile in cui la Destra ha perso e i sindaci devono passare la mano ai nuovi e progressisti : oltre Santiago, Ñuñoa, Maipù, Viña del Mar, Temuco, Padre de las Casas, Valdivia.

Un’altra caratteristica del risultato di queste elezioni è che i membri eletti sono persone che nella vita reale svolgono diverse professioni, sarebbe molto lungo enumerarli tutti, ma si va dalla casalinga alle dottoresse, dalle insegnanti delle scuole materne ai prof di licei, dagli ingegneri di vari specializzazioni alle ostetriche, dai disegnatori ai ragionieri, solo per dare alcuni esempi. Ci sono anche liberi professionisti, come avvocati e avvocate. Questo dimostra che la gente, el pueblo era stanco di sopportare i politici di professione che in 30 e passa anni hanno consegnato il paese alle imprese transnazionali. Questo dimostra che la battaglia iniziata dagli studenti medi il 7 ottobre 2019 era solo la scintilla che mancava per fare che il Cile si svegliasse e portasse a quel grande 18 ottobre dove grandi masse di cileni sono scesi in piazza per chiedere la fine del sistema neoliberista che era stato imposto a sangue e fuoco dalla dittatura di Pinochet e che i partiti che hanno governato dopo di lui non sono stati capaci di cambiare.

Come già abbiamo detto in altri commenti, il governo di Piñera ed il Parlamento hanno scelto la scorciatoia di proporre il percorso costituente in atto pensando di condizionare il popolo. Il popolo ha reagito nel modo giusto, ha partecipato al plebiscito prima chiedendo di cambiare la costituzione del dittatore, di eleggere l’assemblea costituente, e ora ha risposto ancora nel modo giusto bocciando tutti quelli che avevano lavorato contro la dignità el Cile.

Tutto questo non si è ottenuto senza lacrime e sangue. Nelle proteste popolari più di 40 morti sono rimasti per le strade del Cile, più di 400 persone, in particolare dei giovani hanno perso la vista a causa degli spari in faccia da parte dei Carabineros, non sappiamo quante ragazze violentate nelle caserme, più di 2000 persone, in maggioranza giovani sono tuttora in carcere. Un grande riconoscimento per il loro sacrificio, a tutti loro.

Ai costituenti aspetta un grande lavoro, a tutti noi un lavoro di “controllo” affinché si scriva ciò che il popolo ha chiesto. Si devono mettere solo d’accordo, la destra non ha i numeri per ostacolare il loro lavoro.

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