«Più che il rammendo, ci vuole la sutura!» Questo il verdetto della giunta che aveva licenziato l’avvio di un processo partecipativo in città per porre rimedio agli ultimi anni di stravolgimenti, disastri, sventramenti, disboscamenti e devastazioni di ogni tipo nel tessuto urbano.
Il percorso si chiamò Firenze Sutura. In due sole parole, il titolo esprimeva: fini, obiettivi e metodi.
La prima sutura riguardava la tramvia, e di questa sola parleremo qui.
In effetti, per come era stata progettata (male), per la mole delle vetture che ne calcavano le verghe (treni a vapore) e per i tragitti (tutti inesorabilmente sbagliati), la tramvia emergeva per criticità.
«Ma… come ricucire gli alberi tagliati? Come risarcire le parti di città separate dal percorso del tram, dalle transenne in stile neo-anticoromano, dai generosi pali, dalle sponde in cemento, dai sottopassi?» si chiese l’assessore all’urbanistica, all’ambiente, al turismo, alla smort city, al bilancio e al marketing territoriale eccetera. Assessore onnipotente, tanto che il sindaco stava tutto il giorno ai monitor delle 1.000 videocamere in città, perché non gli restava più nulla da fare.
«Chiederemo alle categorie interessate… ma non agli urbanisti, hanno tali pretese… e poi in città li abbiamo eliminati: meglio così», continuò il mega-assessore.
«La sutura è roba da sarte e da chirurghi» sussurrò il sindaco in videoconferenza dalla cabina di controllo. Fu decisivo.
Fu infatti grazie alla dritta del video-sindaco che le domande furono impostate. Formulate con parole semplici, le domandine contribuivano all’empowerment dei fiorentini. Eccone tre esempi.
T1) Per ricucire i platani di viale Gramsci abbattuti dalla nuova linea 3, trovi che il punto in croce sia: a) bello; b) brutto; c) non so.
T2) Per suturare il piazzale Del Re (dal nome di un antico assessore) e ricucirlo alle Cascine, sono necessari punti in filo chirurgico o punti metallici? Se scegli il filo: meglio assorbibile o non assorbibile? Se scegli i punti, sei sicuro che i punti metallici siano migliori delle clip?
T3) Come ricucire il giardino di Boboli e la collina del Belvedere resecati dalla tramvia leggera voluta dall’imprenditore argentino per i clienti del suo hotel di lusso in Costa San Giorgio? Preferisci: la seta, il cotone o la fibra sintetica? A sopraggitto va bene? O meglio un’imbastitura e via?
L’entusiasmo della città, finalmente attiva nelle scelte politiche, premiò il mega-assessore eleggendolo a sindaco. Il vecchio fu retrocesso a montare videocamere. Una per ogni palo del tram.
Questo articolo è stato pubblicato su Per un’altra città il 3 ottobre 2020