Italia.zip: test di comprensione e di compressione del Belpaese

21 Marzo 2018 /

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di Sergio Caserta
Scorrendo le pagine di Italia.zip, il libro di Mario Conte e Pierluigi Senatore, sono tornato con la mente ai viaggi settimanali da pendolare che facevo da Bologna a Napoli e ritorno, quando trasferito per lavoro nella capitale felsinea, all’inizio degli anni novanta, prima di restarci a vivere definitivamente con famiglia, attraversavo il Paese, nella condizione di sospensione e di spaesamento di coloro che non sono ancora emigrati e comunque si confrontano con due realtà alquanto diverse del Sud e del Centro Nord.
Il treno è la più significativa metafora del cambiamento, molto più dell’auto, ti porta in viaggio in lunghe distanze consentendoti di guardare il panorama, l’alternarsi di città e campagne, le fabbriche, i fiumi, le strade, le valli, ti permette di osservare i compagni di viaggio, di comprendere abitudini, da pendolare di stringere conoscenze, confrontare esperienze, apprendere e trasmettere conoscenze.
Per il pendolare che si sposta per lavoro ad una certa distanza, il treno è un modo di viaggio che serve ad attutire la lacerazione dolorosa del cambiamento di abitudini e i necessari adattamenti: sai di far parte di un popolo che si sposta per le tue stesse ragioni. Il libro è una ricerca stimolante, condotta dal confronto dei due autori, di differenze e similitudini tra Nord e Sud in questo nostro particolare paese, da tempo in crisi e cosi pieno di contraddittorie virtù e sovrapposti eterni vizi.

Il tema di sottofondo, è la fragile etica pubblica, la regressione dello spirito civico, e il coraggio dei tanti eroi normali che affrontano quotidiane difficoltà, ma anche il buono delle innumerevoli cose pregiate che possediamo, a cominciare dalla cucina e dalla cultura. Il libro è un veloce racconto a mo di agenda d’argomenti che vengono affrontati con il piglio di due persone profondamente immerse nella loro realtà, uno giudice l’altro giornalista, uno al Sud l’altro al Nord ma in perfetta sintonia, a segnare che le distanze ci sono ma non incolmabili.
L’aspetto antropologico di questa ricerca è quello sicuramente più interessante e ne discuteremo volentieri insieme a Bologna venerdì 23 marzo alle ore 18.30, presso il centro sociale e culturale la fattoria al quartiere Pilastro, in via Pirandello 6. patron indiscusso Michele Ammendola animatore del comitato io lotto (contro il biocidio) e della rinomata pizzeria etica Masaniello, testimone nel libro della capacità partenopea di adattarsi a qualunque mutamento senza perdere la propria identità

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