Lavoratori e consumatori: uniti nella lotta

8 Gennaio 2018 /

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di Luigi Agostini, coordinatore Fondazione Isscon
Nelle tre vertenze più note degli ultimi tempi – Amazon, Ikea, Melegatti -, è emersa una comune e fondamentale novità: l’ingresso del consumatore nella arena delle relazioni industriali. Cosi sintetizza D. DiVico, nell’editoriale del Corriere della Sera del 13 dicembre scorso il significato più emblematico di tali esperienze.
Va sottolineato che tali vertenze parlano più che di presente-passato, di presente-futuro: la vertenza Amazon sembra addirittura annunciare una nuova epoca, i termini del conflitto sociale del futuro in una delle aziende leader del capitalismo digitale. Il dato nuovo che va sottolineato da parte nostra, è che il successo di tali lotte è dovuto anche dalla di scesa in campo dei consumatori. La discesa in campo dei consumatori ha evitato l’isolamento di tali lotte, isolamento ricorrente negli ultimi anni.
Il sindacato, racconta DiVico, ha perfino conquistato simpatie dentro la community degli innovatori, community che rappresenta il nocciolo duro degli utilizzatori del servizio Amazon. La “ipertecnologica” Amazon, la “democratica” Ikea, immagini aziendali costruite con un investimento di tali e tante risorse pubblicitarie e sapienza mediatica che avrebbero dovuto metterle al riparo da iniziative veterosindacali – ritenute cosi dai vertici aziendali e non solo -, si sono dovute scontrare anche con un secondo fronte, il fronte dei consumatori.

Bisogna mettere a fuoco tali novità, farne tesoro. L’articolo di DiVico merita molta attenzione. I consumatori stanno acquisendo sempre più un potere di condizionamento. Potere di condizionamento che può essere attivato al fianco del potere di condizionamento dello stesso lavoratore. Oppure lasciato al suo stato inerziale. Due parallele che non si incontrano mai.
Il messaggio che arriva da tali esperienze sociali è inequivocabile :i consumatori possono diventare forza attiva nella grande contesa tra capitale e lavoro. È necessario imparare da tali esperienze: costruire allora un nesso permanente tra lavoratori e consumatori, tra sindacato e organizzazioni di consumatori, per definire insieme una linea strategica comune: una politica comune che può arrivare fino al lancio di campagne di boicottaggio dei prodotti di quelle aziende che violano apertamente i diritti fondamentali del lavoro.
Federconsumatori, con i protocolli di Intesa di questi anni con la Fiom, la Fisac ed altre categorie della CGIL ha cercato di aprire questa nuova via. Tali protocolli – vale richiamarlo – si reggono su tre concetti di fondo:

  • A)Il Consumo condiziona sempre più le stesse decisioni di Investimento.
    La relazione tra produzione-distribuzione-consumo- che per decenni è stata pensata come essenzialmente gerarchica,-è l’offerta che crea e governa la domanda- sta diventando sempre più circolare.
    Oggi, la reputazione dell’impresa e del prodotto, il marchio, stà assumendo sempre più un valore determinante, valore che può, per ciò stesso, passare dal positivo al negativo, diventare cioè il tallone di Achille di qualsiasi impresa e prodotto.
    Oggi l’atto dell’acquisto sta diventando l’aspetto più conteso del mercato digitale.
  • In definitiva, Lavoratori e Consumatori -nell’attuale scenario-rendono possibile delineare una nuova Configurazione Strategica.

  • B)La globalizzazione dei mercati sta determinando un profondo squilibrio nei rapporti di forza tra capitale e lavoro: la globalizzazione dei mercati è in primo luogo una politica del lavoro a livello del mondo.
  • Riequilibrare i rapporti di forza, per il lavoro, diventa oggettivamente una questione di rilievo strategico assoluto.

  • C) Nella attuale Grande Crisi, il tema del Modello di Consumo(consumismo, spreco, rifiuti, sicurezza ecc) stà acquisendo la stessa rilevanza-per la prima volta nella storia – del tema del Modello Produttivo.

Non era stato cosi, nella grande crisi del 1929. L’insegnamento che è possibile trarre da tali vertenze indica che tale via, perfezionata e organizzata e governata, può portare buoni frutti agli Achei, per dirla con l’Iliade di montiana memoria: sia ai lavoratori che ai consumatori.

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