di Sergio Caserta
Sette anni fa con sette colpi di pistola a segno, fu posta fine alla vita di Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica, ridente comune del Cilento in Campania, luogo dedicato alla vacanza, al riposo, al diporto, all’agricoltura e alla cultura. Luogo consacrato con riconoscimento dell’Unesco alla ricerca della lunga vita attraverso la dieta mediterranea, in cui s’impegnò Ancel Keys, eminente economista e fisiologo statunitense che vi si stabilì per viverci fino a poco prima della morte avvenuta a Minneapolis nel 2004, a cento anni compiuti. Luogo insolito per le peculiarità ambientali ed antropologiche che lo rendono insieme a tutto il Cilento un’eccellenza unica nella costa tirrenica.
Di Angelo Vassallo, anch’egli un unicum, di quel che è stato e ha rappresentato finché è è vissuto, si è scritto molto: la RAI ha realizzato un film di successo sulla sua figura. Angelo è diventato un eroe nazionale della democrazia e del buon governo, in un Italia che fa molta fatica a risalire la china dopo lunghi anni di crisi e di declino. Non c’è luogo dove in questi anni non ci sia stato un evento, una commemorazione, l’intestazione di una strada o di un giardino intitolato al “sindaco pescatore”, tesi di laurea, festival e premi letterari a lui dedicati.
Molto si deve alla caparbia opera della Fondazione omonima, animata da suo fratello il medico Dario, instancabile promotore di innumerevoli iniziative in ricordo di Angelo e non solo. La figura del sindaco pescatore cresce esponenzialmente nell’immaginario pubblico, anche in assenza di esempi particolarmente eccellenti della nostra politica, tutto ciò stride con la situazione delle indagini che non hanno finora prodotto risultati concreti: non si conoscono ancora ne gli esecutori tanto meno i mandanti di un delitto così grave ed efferato, portato a segno in un luogo che per la sua peculiarità e piccolezza, non ha alcuna affinità con gli intrighi e la violenza.
Un luogo in cui mai a memoria, c’era stata un omicidio così grave, un luogo tutto sommato sereno anche se non alieno da problemi di delinquenza e criminalità che peraltro Angelo contrastava con la sua proverbiale determinazione.
Resto convinto che l’omicidio sia strettamente legato alla sua attività di sindaco e di esponente politico in forte ascesa, per gli indiscussi meriti acquisiti nell’amministrazione della sua cittadina ed in particolare per la lotta che conduceva contro la corruzione e il malgoverno istituzionale, c’è in verità anche chi è convinto che si possa trattare d’altro che il movente sia più circoscritto a fatti locali. Negli ultimi giorni le autorità hanno fatto trapelare che attraverso un’ampia ricerca di tracce di DNA si possa finalmente giungere in tempi brevi ad individuare chi ha esploso i colpi di pistola.
Certo la comunità del Cilento, ferita da un evento tanto traumatico, attende anche con impazienza e scetticismo una verità che tarda tanto ad arrivare, con il corredo di tensioni e polemiche che questa vicenda ha incuneato nel tessuto sociale. Uno shock inaudito soprattutto per la famiglia Vassallo, duramente provata dalla sua perdita e da tutti gli eventi successivi. Il “mondo di Angelo” fatto di tante persone perbene, impegnate nel lavoro e nel sociale, trepida con comprensibile indignazione che la vicenda abbia finalmente una conclusione e che la verità tanto attesa trionfi.
Nel frattempo ci si prepara a ricordarlo nel settimo anniversario, il prossimo cinque settembre. Tante persone si recano in quella circostanza a Pollica, per trascorrervi le vacanze e per partecipare alle iniziative che anche quest’anno saranno promosse. In particolare ci saranno ancora i ragazzi di Libera Bologna, città gemellata con Pollica in nome di Angelo. Per il terzo anno Francesca Mattioli, Valentina Quaquarelli, Chiara Cocchi, Giacomo Tarsitano, Pietro Generali, Lorenzo Biavati, Martina Ferraro, Anna Gadignani e Alberto Falco, saranno in Cilento con la loro ex insegnante Maria Cristina Marchesini per partecipare da protagonisti ad iniziative culturali e artistiche ideate da loro durante l’anno per commemorare Angelo. Ne hanno studiato a fondo la figura e l’esperienza, sono entrati nel suo mondo cercando di capirne gli aspetti più rilevanti. Da ragazzi bolognesi amanti della legalità e della giustizia, vogliono contribuire, e lo fanno in modo eccellente, a non far dimenticare, in primo luogo agli stessi cilentani, l’enorme patrimonio di valori lasciato da Angelo.
Quest’anno dal tre al cinque settembre hanno ideato una serie di eventi che culmineranno la sera del cinque, in una fiaccolata sul luogo dell’omicidio, l’apposizione di una targa e in piazza ad Acciaroli una video testimonianza del lavoro di ricerca svolto nel confronto con il territorio e i protagonisti delle vicende narrate. Una testimonianza di impegno civile di giovani che possono essere tranquillamente d’esempio per tutti noi adulti. Il comune di Pollica e gli amici di Angelo li sosterranno nel loro straordinario impegno.