Consiglio Europeo: ma dove vivono?

14 Marzo 2017 /

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L'altra Europa con Tsipras
dell’Altra Europa con Tsipras
Ma dove vivono? È la domanda che viene da farsi leggendo il comunicato finale del Consiglio europeo del 9 marzo 2017 (N.B) lo trovate di seguito) che dovrebbe fare da base al “solenne” appuntamento di Roma per i 60 anni del Trattato che porta il nome della città capitale d’Italia. Viene proprio da chiedersi se a coloro che scrivono che le scelte fatte in questi anni hanno prodotto i risultati auspicati capita mai di parlare con qualche cittadino per strada. Se questo è il livello di consapevolezza si capisce perché la discussione sulla cosiddetta Europa a due velocità sembra essere in realtà quella su a quale velocità fare danni maggiori. E infatti il famoso testo Juncker con i 5 cosiddetti scenari possibili sembra proprio una specie di guazzabuglio di cose sbagliate e impasticciate.
Eppure dovrebbe essere chiaro che la prima cosa da fare è cancellare le scelte sbagliate e cioè tutto l’armamentario liberista e pro austerità. E prendere una strada del tutto nuova fatta di nuove regole democratiche, costituenti, che pongano al centro i diritti dei cittadini, una economia sociale, ambientale e cooperativa, facciano dell’Europa una terra aperta a quelle migrazioni che sono per altro indispensabili vista la situazione del “vecchio” (letteralmente) Continente. Abbiamo bisogno di una Europa che, velocemente e tutta insieme, butti giù i muri, sciolga la Troika, riconsideri il debito, cooperi per costruire lavoro, dare reddito, esaltare i beni comuni. E lo faccia con la forza della democrazia. Questa è la Nostra Europa per la quale manifesteremo in tante e tanti dal 23 al 25 marzo a Roma.

Bruxelles, 9 marzo 2017 (OR. EN)
Conclusioni del presidente del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo ha deliberato sul documento allegato, che ha ricevuto il sostegno di 27 membri del Consiglio europeo ma non ha ottenuto il consenso per ragioni indipendenti dal merito.
I riferimenti al Consiglio europeo nel documento allegato non dovrebbero essere interpretati come un’approvazione formale da parte del Consiglio europeo in quanto istituzione.
I. OCCUPAZIONE, CRESCITA E COMPETITIVITÀ
1. Il programma di riforme posto in essere dall’UE e dai suoi Stati membri a seguito della crisi del 2008 sta dando risultati. L’economia è tornata a crescere in tutti i 28 Stati membri e le prospettive sono incoraggianti sia per la zona euro che per l’UE nel suo complesso. La disoccupazione, sebbene ancora troppo elevata, è al livello più basso dal 2009, la situazione delle finanze pubbliche è in via di miglioramento e gli investimenti, seppure ancora troppo deboli, sono in crescita.
2. Permangono tuttavia delle incertezze ed è quindi importante garantire la sostenibilità della ripresa. A tal fine devono essere proseguite le riforme strutturali volte a modernizzare le nostre economie e occorre rafforzare le finanze pubbliche e promuovere gli investimenti, compreso attraverso l’estensione in tempi rapidi del Fondo europeo per gli investimenti strategici, anche nell’ottica di compiere sforzi particolari per combattere la disoccupazione negli Stati membri in cui questa raggiunge livelli particolarmente elevati.
3. Ricordando le sue precedenti conclusioni, il Consiglio europeo ribadisce l’importanza che riveste per l’occupazione, la crescita e la competitività un mercato unico funzionante basato sulle quattro libertà. Un’azione risoluta sull’agenda digitale consentirà di cogliere i benefici dell’era digitale e favorirà l’innovazione. Le decisioni già adottate devono essere attuate con efficacia e le lacune esistenti devono essere colmate attraverso rapidi progressi in relazione alle proposte legislative, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2016 e la dichiarazione comune del 13 dicembre 2016 sulle priorità legislative dell’UE per il 2017. Il Consiglio europeo si compiace della decisione della Commissione di affrontare la questione
del doppio standard qualitativo dei prodotti alimentari nel mercato interno in seno al Forum di alto livello per un migliore funzionamento della filiera alimentare. Sono necessarie azioni concrete a livello di UE per garantire una base industriale solida e competitiva, come indicato nelle conclusioni del dicembre 2016, un mercato dell’energia pienamente funzionante e interconnesso nonché un prospero settore dei servizi. Tutti questi ambiti trarranno vantaggio
da un mercato unico più forte. Il nostro obiettivo condiviso resta pertanto quello di completare e attuare entro il 2018 le varie strategie per il mercato unico. In giugno il Consiglio europeo valuterà i progressi compiuti.
4. Gli scambi commerciali continuano a rappresentare uno dei motori più potenti della crescita, sostenendo milioni di posti di lavoro e contribuendo alla prosperità. Il Consiglio europeo si compiace del voto favorevole espresso dal Parlamento europeo sull’accordo economico e commerciale globale (CETA) tra l’UE e il Canada e ne attende con interesse l’imminente applicazione provvisoria. Esso rappresenta un chiaro segnale in un’epoca in cui riemergono tendenze protezionistiche. L’UE rimane fermamente impegnata a favore di una politica commerciale incisiva e un sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole, in cui l’OMC abbia un ruolo centrale. L’UE si dovrà dotare nel contempo di strumenti resi moderni, compatibili con le norme dell’OMC, al fine di contrastare le pratiche commerciali sleali e le distorsioni del mercato. Il Consiglio europeo chiede la rapida adozione delle proposte pertinenti a tale riguardo. L’UE continuerà a dialogare attivamente con i partner commerciali internazionali, anche portando avanti con decisione tutti i negoziati in corso per accordi di libero scambio ambiziosi ed equilibrati, compreso con il Mercosur e il Messico; i negoziati con il Giappone sono quelli più vicini a una rapida conclusione. È opportuno rafforzare le relazioni commerciali con la Cina in base a una comprensione comune dei vantaggi mutui e reciproci. L’UE presterà particolare attenzione al rispetto e alla promozione delle norme fondamentali e del principio di non discriminazione.
5. Il Consiglio europeo ribadisce la necessità di completare l’Unione bancaria in termini di riduzione e condivisione dei rischi nel settore finanziario, nell’opportuna sequenza, come indicato nelle conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2016. Ricorda l’importanza della cooperazione internazionale nella concezione di norme prudenziali e di vigilanza comuni per i servizi finanziari.
6. È di vitale importanza che i benefici della crescita economica si estendano a tutti i cittadini. Il Consiglio europeo attende con interesse il vertice sociale per il lavoro equo e la crescita che si terrà a Göteborg il 17 novembre 2017.
7. Il Consiglio europeo approva gli ambiti strategici prioritari individuati nell’analisi annuale della crescita e invita gli Stati membri a inserirli nei prossimi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità o convergenza. Il Consiglio europeo approva altresì il progetto di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.
II. SICUREZZA E DIFESA
8. Il Consiglio europeo desidera che le dinamiche messe in moto dalle sue conclusioni del dicembre 2016 sulla sicurezza esterna e la difesa siano mantenute e rafforzate, secondo i parametri ivi stabiliti. Nell’attuale contesto internazionale, l’Europa deve adoperarsi maggiormente per proteggere i propri cittadini e contribuire alla pace e alla stabilità nel suo vicinato e non solo, anche impegnando sufficienti risorse aggiuntive, tenendo conto al tempo stesso degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali. Al riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore il lavoro svolto dal Consiglio il 6 marzo, che offre un’ampia panoramica dello stato attuale di tutte le questioni (strutture di gestione delle crisi della PSDC, cooperazione strutturata permanente, revisione coordinata annuale sulla difesa, sviluppo delle capacità civili)
e dimostra il conseguimento di progressi concreti in alcuni settori chiave. Rammenta inoltre la necessità di attuare l'”insieme comune di proposte” per il rafforzamento della cooperazione con la NATO. Partendo da questo slancio, i lavori devono proseguire con celerità e determinazione ancora maggiori. Il Consiglio europeo accoglie con favore la conferenza ad alto livello su sicurezza e difesa che si svolgerà a Praga il 9 giugno 2017. Il Consiglio europeo tornerà su questo argomento nel giugno 2017 e fornirà ulteriori orientamenti strategici.
9. L’UE rimane pienamente impegnata a sostenere gli Stati membri nel garantire la sicurezza interna e lottare contro il terrorismo. Negli ultimi anni abbiamo compiuto notevoli progressi al riguardo, ma continuiamo ad affrontare sfide senza precedenti. Il Consiglio europeo invita i colegislatori a trovare un accordo sulla proposta relativa a un sistema di ingressi/uscite entro
il giugno 2017 e ad accelerare i lavori sulla proposta relativa al sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi. È pertanto fondamentale proseguire l’attuazione della rinnovata strategia di sicurezza interna dell’Unione europea 2015-2020, che il Consiglio europeo continuerà a monitorare. La giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo, che ricorre l’11 marzo, è un’importante testimonianza del rilievo della strategia.
III. MIGRAZIONE
10. Come risulta dalla relazione del primo ministro maltese, molte misure operative decise nella riunione informale tenutasi a Malta il 3 febbraio 2017 sono in fase di attuazione. Il Consiglio europeo ribadisce la propria determinazione a concretizzare tutti gli elementi della dichiarazione di Malta e sostiene pienamente i lavori della presidenza del Consiglio, in stretta cooperazione con la Commissione e l’alto rappresentante. Appoggia inoltre le azioni intraprese dai singoli Stati membri per sostenere le autorità libiche e i loro vicini nordafricani e meridionali negli sforzi volti ad affrontare le sfide poste dalla migrazione clandestina. A tal riguardo, l’UNHCR e l’OIM costituiscono partner importanti. L’UE continuerà a rimanere vigile riguardo a tutte le principali rotte migratorie in modo da poter reagire rapidamente agli
sviluppi. Il Consiglio europeo accoglie con favore la comunicazione della Commissione su un piano d’azione rinnovato sul rimpatrio, chiesto nella dichiarazione di Malta, nonché la raccomandazione agli Stati membri che la accompagna, e invita il Consiglio a esaminarle celermente. Ricorda la necessità di proseguire i lavori su una serie di efficaci accordi di riammissione dell’UE con i paesi terzi.
11. Per quanto riguarda la dimensione interna, l’effettiva applicazione dei principi di responsabilità e di solidarietà resta un obiettivo condiviso. Il Consiglio europeo invita a compiere ulteriori sforzi per conseguire rapidi risultati in relazione a tutti gli aspetti di una politica migratoria globale resiliente alle crisi future, tra l’altro con l’obiettivo di raggiungere un consenso sulla politica di asilo dell’UE durante l’attuale presidenza.
12. Il Consiglio europeo tornerà su questi punti nel giugno 2017.
IV. BALCANI OCCIDENTALI
13. Alla luce delle sfide interne ed esterne che la regione si trova ad affrontare, il Consiglio europeo ha discusso della fragile situazione nei Balcani occidentali, che continuerà a monitorare. Sottolinea l’importanza che rivestono la prosecuzione del processo di riforma, le relazioni di buon vicinato e le iniziative di cooperazione regionale inclusiva. Ha ribadito il suo inequivocabile sostegno alla prospettiva europea dei Balcani occidentali. Compiacendosi dei progressi compiuti dai paesi della regione, il Consiglio europeo sottolinea che l’UE resta impegnata e attiva a tutti i livelli al fine di aiutarli a realizzare riforme e progetti orientati all’UE.
V. ALTRI PUNTI
Procura europea
14. Dopo essere stato investito da diciassette Stati membri del progetto di regolamento che istituisce la Procura europea a norma dell’articolo 86, paragrafo 1, secondo comma, del TFUE, il
Consiglio europeo ha discusso il progetto e ha rilevato che sussiste la condizione stabilita all’inizio dell’articolo 86, paragrafo 1, terzo comma, aprendo quindi la via all’eventuale instaurazione di una cooperazione rafforzata, conformemente alle disposizioni dei trattati.
Elezione del presidente del Consiglio europeo
15. Il Consiglio europeo ha rieletto Donald TUSK presidente del Consiglio europeo per il periodo che va dal 1º giugno 2017 al 30 novembre 2019.
16. Il Consiglio europeo ha preso nota della decisione dei capi di Stato o di governo delle parti contraenti del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria la cui moneta è l’euro di rinominare Donald TUSK presidente del Vertice euro per il periodo che va dal 1° giugno 2017 al 30 novembre 2019.
17. Il Consiglio europeo ha deciso di riesaminare, nel corso di quest’anno, la procedura, i criteri e gli equilibri necessari per quanto riguarda le nomine ad alto livello per il prossimo ciclo istituzionale.

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