di Mauro Zani
“Se perdo non solo vado a casa ma mi ritiro dalla politica”. Detto e ripetuto. Di fronte a una tale assertività ancora una volta mi son fatto sviare.
Pensavo: a costui (che non ha niente a che fare , anche solo pallidamente con la mia idea del mondo), non mancano le palle. Uno che si gioca tutto in una volta sola. Innovativo. Sul serio. Con qualche larvata affinità (udite , udite) col mio modo di concepire e praticare la politica.
Come quando nel secolo scorso (1999) ebbi a mandare a fare in culo (Parigi non vale una messa) quanti nel mio partito mi avevano preparato un trappolone al solo scopo, di fermarmi, o almeno condizionarmi. Uno stile aperto e sfidante insomma. Tout azimut. E vada come vada.
Weberiana etica della convinzione. Mi sarebbe piaciuto un avversario così. Fossi stato ancora in politica.
Invece no. Faccia come il culo. La solita merda.
Emerge, alla luce di questo sole di dicembre, un semplice buffone. Il solito politicante che non merita l’onore delle armi. Uno senz’arte né parte. Né dignità personale. Craxi, che politicamente combattevo, ma il cui stile a volte apprezzavo (vedi sopra) a confronto è stato un gigante.
Adesso il poveretto cerca di fare il cartaro dietro le quinte. S’immagina che quel 40% sia tutto suo. La vedo dura.
Intanto ‘sto Gentiloni (vecchia nobiltà romana) con un’ extravaganza (se lo poteva permettere a gratis) extraparlamentare in gioventù, (il mitico MLS) e poi una prassi politica rutelliana e un’adesione alla Margherita è un tale rotto ad ogni esperienza. Amico di Ermete Realacci (super paraculo ambientalista ) e Chicco Testa ( estrema destra liberista, grazie alla politica) può non essere uno facile da eterodirigere.
Vecchia , decrepita politica. Extraparlamentari e democristiani. Due facce della stessa medaglia. Gente suadente, che ti sorride mentre t’azzanna. Conigli mannari (il copyright è di Pansa).
Mi sbaglierò. Ancora. Ma la faccenda m’appare complicata. Fosse per me tiferei elezioni subito, comunque presto. Come Renzi. Dato che non c’è tempo per la sinistra. Almeno nel medio periodo. Sarebbe comunque un mezzo disastro. Inevitabile, tuttavia.
Dato che se Dio c’è (com’era scritto sui muri ai tempi di CL) la sinistra non c’è più. Vedi alla voce Miguel Gotor. Uno sfigato bersaniano che dice : “Il governo del PD non può esser composto solo da esponenti del sì”. Un deficiente. Fatto e finito.
Poi c’è Mattarella. Grato a Renzi per la sua elezione. Ma fino a un certo punto. Uomo mite e gentile. Con denti d’acciaio. Democristiano. Di sinistra.
Personalmente, per quel pochissimo che l’ho sgamato in parlamento (più che conosciuto davvero) non lo disistimo.
Morale. Non la vedo bene per Renzi. Al netto della cronica insipienza della cosiddetta sinistra del PD. Che fa parlare Stumpo. Ottimo ragazzo. Mi pare fosse un tempo addetto a servizi tecnici. Niente di male.
Non la vedo bene per lo statista di Rignano. Perché vincerà tutto quel che c’è da vincere: congresso e primarie. E poi perderà la partita. Quella che conta. Le elezioni. E poi, magari, lo vedremo aggirarsi per padiglioni protetti in protette strutture con uno scolapasta in testa.
È il suo difetto. Fallito il suo 18 brumaio. Adesso è all’Isola d’Elba senza neppur aver avuto il tempo di vedere il “sole di Austerlitz”. Entro cento giorni sarà a Sant’Elena.
PS. Chiedo scusa alla memoria di Napoleone…
PPS. Aggiungo dopo aver visto che nel governo Gentiloni non cambia nulla. Magari mi sbaglio. Magari Gentiloni è una pippa. Confermo però il destino di Renzi. Noi del No a costo di cadere dalla padella alla brace gli voteremo contro. Sempre.
Questo testo è stato pubblicato sul blog di Mauro Zani il 12 dicembre 2016