Migranti: a Gorino vince la paura e perde lo Stato

27 Ottobre 2016 /

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di Stefano Lugli (segretario regionale Prc Emilia Romagna) e Stefania Soriani (Segretaria Prc Federazione di Ferrara)
Ciò che è successo a Gorino, con le barricate per respingere l’arrivo di 12 donne, di cui una incinta, è di una gravità inaudita perché al classico repertorio di luoghi comuni contro l’accoglienza si unisce l’organizzazione politica di una protesta targata Lega Nord che fomenta l’odio razziale fino al punto di imporre alla Prefettura la sistemazione di queste persone in altri luoghi. Questo episodio segna dunque la sconfitta dello Stato e delle politiche di accoglienza e la vittoria di quei partiti che prosperano fomentando la paura dei migranti e la guerra tra poveri.
Sono infatti vergognose le deliranti affermazioni del capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, che come uno sciacallo si è buttato su questa vicenda parlando di una “nuova resistenza contro la dittatura dell’accoglienza”. Nella Resistenza il nemico non arrivava sui barconi per fuggire a guerre e carestie, ma aveva la svastica degli oppressori nazisti e dei suoi alleati fascisti, e queste parole ci raccontano della spregiudicatezza con cui la Lega Nord cerca consenso imbarbarendo il clima politico nel Paese.
Non va infatti dimenticato che quanto successo a Gorino è anche la conseguenza del terrorismo mediatico diffuso dalla Lega Nord ferrarese negli ultimi sei mesi, che prima ha imposto ai Comuni il disimpegno dall’accoglienza e poi quando la Prefettura si trova da sola a gestire l’emergenza organizza le barricate contro la presunta ‘invasione’. La disorganizzazione con cui è stata gestita l’accoglienza di queste 12 donne e dei loro bambini ha dunque responsabili politici con nome e cognome che rispondono alla Lega Nord.

Le barricate dovremmo dunque farle contro i leghisti come Alan Fabbri, che di giorno condividono le politiche guerrafondaie che ci stanno portando verso la guerra globale permanente e di notte salgono sulle barricate contro le loro conseguenze.

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