di Domenico Gallo
Ringraziamo tutti i delegati dei comitati ed i singoli che hanno partecipato a questa appassionata assemblea. Sono intervenute oltre 100 persone, fra le quali i rappresentanti di circa 47 Comitati territoriali, provenienti da tutte le regioni d’Italia, nonché dalla Svizzera e dai Paesi Bassi. Si è svolto un intenso dibattito nel corso del quale, dopo la comunicazione del Prof. Pace e l’introduzione di Alfiero Grandi, hanno preso la parola 37 persone.
Si è svolto quindi un dibattito a 360 gradi nel quale si sono confrontate valutazioni, opinioni e punti di vista diversi fondati sul patrimonio di esperienze maturate sul terreno nel corso di questi tre mesi di campagna referendaria. Si è discusso sulle ragioni dei nostri (relativi) insuccessi, con una riflessione collettiva sulle cause politiche ma anche sui forti limiti organizzativi che hanno frenato la nostra azione. L’insuccesso degli obiettivi specifici in ordine al mancato raggiungimento della soglia minima delle firme per i due referendum abrogativi sull’Italicum e per quello sulla deforma costituzionale, non è stato un elemento di scoraggiamento per nessuno.
Quelli che si sono riuniti non sono i resti di un esercito sconfitto o allo sbando, al contrario i tre mesi di campagna referendaria hanno rappresentato per tutti un’esperienza di crescita, di rafforzamento e di allargamento dei consensi. È indicativo il fatto che siamo partiti quattro mesi fa con 150 comitati territoriali nei quali agivano alcune centinaia di volontari e siamo arrivati alla fine della campagna avendo messo in piedi quasi 400 Comitati territoriali che hanno mobilitato migliaia di volontari. Si è costruita così una comunità di donne e di uomini che, animati soltanto dalla passione civile, hanno creato le premesse per riversare nella campagna per il Referendum costituzionale una forza d’urto che non ci sarebbe stata senza l’esperienza di questi mesi.
Essendo stata unanime la valutazione che la battaglia iniziata con la raccolte delle firme per i tre referendum deve proseguire e trasformarsi senza soluzione di continuità nella lotta per far prevalere le ragioni del No al referendum costituzionale, il problema con il quale tutti abbiamo dovuto fare i conti è come programmare una campagna elettorale capace di arrivare dovunque, di interessare strati sempre più larghi della popolazione, di contrastare la penetrazione dei messaggi populistici che veicolano il si, avvalendosi della forza formidabile dei mass media, quasi completamente controllati dall’esecutivo.
La progettazione di una campagna elettorale, che rischia di essere molto lunga per l’incertezza della data del referendum (che potrebbe essere fissato a novembre o a dicembre), da articolare su tutto il territorio nazionale ed anche fra gli italiani all’estero, presenta una serie di complessità di natura programmatica ed organizzativa. Su questi temi abbiamo discusso intensamente, pur senza raggiungere risultati definitivi, abbiamo messo a fuoco una serie di obiettivi e di problemi da risolvere.
Il tema della comunicazione (oggetto dell’intervento di Vincenzo Vita e di molti altri). Il problema è quello di articolare le ragioni del No, modulando il linguaggio e gli strumenti di comunicazione dello stesso (video, messaggi autogestiti, vignette, etc.) in modo da renderlo comprensibile a tutti. In questo contesto è essenziale costruire un rapporto con artisti (attori, cantanti, musicisti, etc) e mettere al lavoro una struttura tecnica che utilizzi la capacità di persone con particolare esperienza nel campo creativo. Questo compito spetta al Comitato nazionale che, nei prossimi 15 giorni, provvederà a rafforzare il nucleo tecnico, chiamano a collaborare degli esperti, che ci aiuteranno ad impostare strategie comunicative e prenderà contatto con artisti e personalità varie.
Ideazione e costruzione di iniziative nazionali e territoriali. È necessario far partire un coordinamento degli studenti, che sia in grado di organizzare delle iniziative nelle principali sedi universitarie e di lanciare una mobilitazione nazionale degli studenti. Sul punto abbiamo raccolto in Assemblea la dichiarazione di disponibilità degli studenti della “rete per la conoscenza” (Inamillo) e di altri studenti (Mangione di Torino), con i quali il nucleo operativo sta lavorando.
Come ha indicato Grandi nella relazione introduttiva, il nucleo del programma che proponiamo è organizzare iniziative anzitutto nelle città metropolitane, a partire dalla città dove è possibile coinvolgere i sindaci disponibili a schierarsi per il No. Per rimanere alle città più importanti possiamo ipotizzare iniziative a Roma, Napoli, Bologna, Milano, Torino, Parma, Palermo, Cagliari.
Questa manifestazioni possono articolarsi in vario modo, è importante riuscire a fare delle iniziative “colorate”, cioè organizzare delle “feste per la Costituzione”, dov’è possibile con concerti, spettacoli, iniziative teatrali, etc. Per fare un esempio concreto, a Napoli si sta progettando di svolgere una importante manifestazione, con il sindaco, che preveda nella seconda parte l’utilizzo dello spettacolo ironico preparato da Marco Travaglio. Travaglio metterà a disposizione alcune giornate per iniziative come questa. Il Fatto ed il Manifesto sono disponibili a collaborare ed a supportare le varie iniziative che andranno a costruirsi.
È importante iniziare già da quest’estate approfittando delle feste che vengono organizzate in questa stagione, chiedendo di inserire spazi per le ragioni del No oppure di promuovere confronti fra le ragioni del Si e quelle del NO (ove possibile alle feste dell’Unità). Il Comitato Nazionale predisporrà un elenco degli oratori disponibili per partecipare a dibattiti, confronti ed iniziative varie. I comitati territoriali dovranno segnalare per tempo le iniziative e la necessità di oratori.
Livelli organizzativi. Il Comitato nazionale provvederà a rafforzare il proprio nucleo operativo attivando le collaborazioni necessarie. Abbiamo ottenuto la disponibilità di una sede fisica (in via Dancalia a Roma) dove verrà installato un ufficio temporaneo al quale i Comitati territoriali potranno rivolgersi. Provvederà a realizzare, manifesti, video, etc. e a rafforzare la nostra presenza sui social. Per fare tutto questo è necessario che abbia buon esito la campagna di finanziamento che abbiamo lanciato il 15 luglio. La richiesta di finanziamento è articolata per diversi target. Alla fascia più alta chiediamo che 139 persone ci diano un contributo di 1.000 euro, a chi non può permetterselo chiediamo un contributo di 100 euro, a tutti gli altri chiediamo contributi anche minimi, a partire da 5 euro.
Nuovo appuntamento. Per aggiornare e mettere meglio a fuoco il programma delle iniziative e delle risorse disponibili, è necessario fissare un altro incontro dei comitati territoriali, che possiamo indicare già da adesso al 3 settembre, h. 10. In caso di impossibilità di reperire la sala o di altri inconvenienti l’incontro sarà rinviato al 10 settembre.
Per tale data vi preghiamo di farci avere un quadro delle iniziative in programmazione nei vostri territori. Coloro che hanno predisposto un testo scritto del loro intervento o delle proposte da fare, possono inviarcelo e noi lo faremo circolare.
Questa relazione è stata presentata all’incontro nazionale dei comitati territoriali del 16 luglio 2016