di Gaetano Capaldo
La legge sulle unioni civili tiene banco in queste ore. La politica italiana è al lavoro per partorire il testo che dia la possibilità alle coppie, anche omosessuali, di vedere riconosciuta la propria unione senza il vincolo del contratto di matrimonio. Quest’ultimo negozio giuridico, dopo l’approvazione del decreto, resterà comunque precluso alle coppie formate da persone dello stesso sesso. Eppure un matrimonio omosessuale, in Italia, si è già “celebrato”.
Accadde a Napoli, nel 1978. Come riporta un vecchio numero del settimanale Oggi, risalente all’epoca dei fatti, si “unirono” due uomini partenopei. Uno, vestito da sposa, era soprannominato ‘A Russulella mentre il partner, in abiti maschili, era noto come Là Là. I due, all’epoca, avevano all’incirca cinquant’anni e crearono scalpore in città. La “sposa” fu accolta da una folla incredula quanto lasciò la propria abitazione con indosso l’abito bianco per salire a bordo di una chiara e luccicante Mercedes bianca che la conducesse dal futuro “marito”.
Il matrimonio, comunque nullo per l’anagrafe, fu celebrato con tanto di testimoni e la coppia, dopo le foto di rito, partì anche per il viaggio di nozze. Il fatto ebbe una forte risonanza mediatica tanto che la giornata dei due fu seguita anche dalle telecamere della Rai che mandò in onda un servizio sul primo matrimonio omosessuale celebrato in Italia all’interno de “L’Altra Domenica”.
Erano altri tempi e, culturalmente, il Paese non era ancora pronto per una rivoluzione di questo tipo. Il fatto apparve ai più come un atto dimostrativo e non ebbe particolare attenzione dal mondo politico. Durante la giornata non si registrarono particolari atti di omofobia. Non si andò oltre qualche battutina. Napoli, in quell’occasione, dimostrò la propria anima progressista. Vocazione che, a distanza di decenni, non ha perso, come dimostra la battaglia dell’attuale amministrazione comunale per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali e dei loro figli.
Questo articolo è stato pubblicato da Diario partenopeo il 24 febbraio 2016