del comitato “Per Una Nuova Finanza Pubblica e Sociale” e del comitato Acqua Bene Comune Forlì-Cesena
Lo scorso 23 aprile il consiglio dell’Unione dei comuni della Romagna forlivese, la più grande unione del territorio regionale e nazionale (composto dai 15 comuni con sede legale presso il comune capoluogo, Forlì, 190 mila abitanti e presidente il sindaco di quella città, Roberto Balzani), ha approvato un ordine del giorno su acqua, beni comuni, patto di stabilità e Cassa Depositi e Prestiti proposto dal forum “Per una nuova finanza pubblica e sociale”.
Ciò porta a rivendicare il superamento del patto di stabilità per riportare la Cassa Depositi e Prestiti all’originale funzione sociale, quale ente finanziatore a tassi calmierati degli investimenti degli enti locali. Inoltre dove indurre ad opporsi, in ogni sede opportuna, a ogni tentativo normativo di utilizzare le modifiche al patto di stabilità interno per promuovere la vendita delle partecipazioni comunali nelle società di gestione dei servizi pubblici locali, favorendo processi di privatizzazione dell’acqua, delle reti del gas e dei beni comuni in netto contrasto con la volontà espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano con il voto referendario del giugno 2011.
Il documento rivolge formale richiesta al presidente del consiglio dei ministri, al governo e al parlamento di porre in essere provvedimenti normativi che prevedano l’immediata esclusione dal perimetro dei vincoli relativi alla definizione del Patto di Stabilità interno, di tutti gli investimenti finalizzati alla realizzazione dei servizi essenziali alla comunità e riconducibili alle categorie dei beni comuni e del welfare locale. Poi chiede di sostenere l’utilizzo di Cassa Depositi e Prestiti per il finanziamento su tutto il territorio nazionale della ristrutturazione e dell’ammodernamento delle reti idriche e per il sostegno finanziario ai processi di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, in linea con l’esito referendario del giugno 2011.
L’odg approvato intende avviare un negoziato con il governo e con Cassa Depositi e Prestiti per rinegoziare i mutui in essere contratti prima dell’ingresso nell’area euro, con una riduzione dell’attuale tasso medio di interesse del 5% al fine di poter accendere da subito nuovi mutui con Cassa Depositi e Prestiti per investimenti necessari e urgenti. Il consiglio dell’Unione intende farsi portavoce in ogni sede istituzionale e in sede ANCI, affinché vengano riscritte le regole del patto di stabilità interno, a partire dall’inderogabile necessità di sganciare dai vincoli previsti tutti gli investimenti finalizzati a espandere, rendere esigibili e fruibili i servizi pubblici essenziali e a garantire il welfare locale; affinché venga convocato, entro tre mesi dall’approvazione della presente deliberazione, un consiglio dell’Unione aperto, in modo da favorire il confronto con l’intera cittadinanza su questi temi e sulle possibili azioni da intraprendere.
Ancora una volta il sindaco Roberto Balzani ha dimostrato competenza, conoscenza dell’argomento e sensibilità riguardo i beni comuni, beni di tutta la collettività che debbono restare pubblici e non privatizzati. La volontà di inversione di tendenza espressa in questi cinque anni dal sindaco Balzani ha prodotto un processo di cambiamento nella gestione dei beni pubblici. Ci auguriamo che chi amministrerà la città dopo di lui prosegua il percorso iniziato per realizzare e completare un vera gestione pubblica e partecipata di tutti i beni comuni che appartengono ai cittadini restando vigili affinché i risultati raggiunti non vadano dispersi e per implementare un processo di condivisione di intenti per il bene della collettività.