di Claudio Corticelli
I ministri del governo Letta, seguono quella deriva liberista che da decenni i vari governi hanno intrapreso, favorire il grande capitalismo industriale, a scapito di medie piccole imprese che vanno bene e fanno bene alla comunità locale. A riprova di queste scelte pseudo-liberiste, il ministro Zanonaro “temendo” che le piccole società potrebbero accumulare perdite, le ex municipalizzate italiane, le fa mangiare dalle quattro-big del settore del rusco: Hera di Bologna, Acea di Roma, A2a di Milano e da Iren di Torino.
Anzi il ministro Zanonato, si noti appartenente al PD, che appena insediato era subito scivolato sul nucleare, da pochi mesi bocciato dagli italiani al referendum, pochi giorni fa ha ammonito le quattro Utilites, “non fate fusioni tra voi, guai” le ha riunite e gli ha intimato il contrordine, niente più megafusioni che metterebbero a rischio la loro forza attuale, ma la linea è l’acquisizione, il mangiarsi le aziende più piccole, da parte di quelle più forti.
Un’indicazione ministeriale che puzza da lontano di processo graduale al TRUST pigliatutto, per adesso accantonata, come è già avvenuto in Germania con la nascita dell’unica Utilities la RWE. Mentre invece Zanonato ha l’obiettivo palese non tanto di salvare le ottime aziende locali, come COSEA Ambiente, che opera con profitto e qualità tra le genti e la società civile dei 24 municipi dell’Appennino Tosco-Emiliano, ma di svendere questo patrimonio aziendale locale alle grandi aziende, che non sono più in mano ai Comuni, ma sono manovrate dal grande capitale finanziario, che ne tiene la maggioranza delle azioni.
L’incredibile è che il ministro dichiari che queste “mangiate” sono utili per impedire i rischi di perdite di posti di lavoro, ed inoltre che queste “pensate” vengano da quella presunta “sinistra” che non guarda tanto al mondo del lavoro, ma palesemente sono interessati al potere finanziario, politico e gestionale delle quatro-big Utilities italiane, perché con il “rusco” si è forti e si hanno utili, ce lo hanno insegnato le varie mafie della malavita organizzata, anche con varie infiltrazioni alle aziende importanti e con loro delinquenziali discariche abusive e legalizzate.
Quale sarà il futuro del Consorzio tra 25 Comuni dell’Appennino, COSEA Ambiente spa? Una realtà sana economicamente, che svolge un ottimo servizio ai residenti, che da lavoro a decine di lavoratori, decentrata e quindi gestita democraticamente dal suo CdA, dai 24 Sindaci e dai rispettivi Consigli Comunali. Vogliamo sapere subito se resterà cosi com’è o se verrà mangiata, svenduta a Hera?
Solo una presa di conoscenza e di intenti delle popolazioni e dei loro rappresentanti, in testa i Sindaci, può scongiurare questo lento e inesorabile smembramento. Ne fanno fede le dimostrazioni spontanee ma tardive, in difesa della salute e dell’ambiente che sempre più spesso, anche in questi giorni di ottobre, si verificano tra le popolazioni della Campania.
Forse è necessario solo drizzare la schiena, alzare la testa e la nostra voce. La nostra Bella Costituzione ce lo consente ancora.
(*) Traduzione “rusco”: Raccolta Urbana Selezionata Con Oculatezza