di Maurizio Landini
Il libro Anatomia di una Rivoluzione di Giuseppe De Marzo fa del concetto di «Giustizia» il filo conduttore che pervade tutto il testo, ponendone in risalto le varie accezioni, non solo quella ambientale. Il libro tratta in modo ampio e approfondito la prospettiva di uno sviluppo sostenibile che riesca a coniugare i diritti umani con quelli della natura, i diritti delle persone a vivere in un ambiente sano e ad essere protette dall’inquinamento ambientale. Per approfondire questi concetti, lo studio di De Marzo si sofferma con una ampia ricerca sulla storia dei movimenti ambientalisti nelle loro bisettrici a livello locale e globale e sulle diverse esperienze e la loro comparazione in varie parti del mondo. Viene messa in evidenza la peculiarità dell’Europa con le sue differenze, in cui il «welfare» ha avuto un ruolo importantissimo garantendo una mediazione fra interessi contrapposti. In Europa il peso del diritto pubblico e le Costituzioni Democratiche hanno tutelato maggiormente l’ambiente e i cittadini.
Tante sono le citazioni e i riferimenti a teorie e ad analisi per capire la complessa realtà che viviamo in questi anni. Questo volume si sofferma sulla necessità di cambiare il modello economico attraverso un nuovo sviluppo con l’equità sociale e la giustizia distributiva. Si riafferma l’urgenza della riconversione del sistema produttivo e di nuove politiche, per la casa, la mobilità e i trasporti. Un modello di sviluppo che costituisca una relazione armonica fra la natura, i diritti e la giustizia sociale che ponga fine alle logiche liberiste che tanti guai hanno prodotto. Da qui un’ampia trattazione sulla riconversione delle strutture produttive ed energetiche partendo dalle energie rinnovabili. Una parte molto interessante del libro indica anche un nuovo modo per uscire dalla crisi attraverso una profonda trasformazione che crei un nuovo modello di società garantendo i diritti dei lavoratori, difendendo i beni comuni e valorizzando la democrazia partecipata.
Oltre ai diritti universalmente riconosciuti, vengono messi in evidenza nuovi diritti fondamentali alla solidarietà, all’autodeterminazione, all’ambiente sano, all’aiuto umanitario, alla pace. Non ci può essere pace senza uno sviluppo equo e non ci può essere crescita senza una vita democratica e pacifica. Con un nuovo modello di crescita dovranno essere i cittadini attraverso la politica a decidere cosa, come e dove produrre. Da queste premesse deriva un argine alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni degli ultimi tempi che garantiscono alti profitti a pochi e uno svuotamento dei contenuti della democrazia per molti.
Anatomia di una Rivoluzione offre, attraverso tante citazioni, riferimenti e confronti di tesi diverse, la possibilità di inquadrare in senso ampio tutta la materia ambientale dello sviluppo economico futuro con al centro una migliore qualità della vita di tutte le persone. Vengono anche offerti nuovi orizzonti e prospettive per la creazione di «Comunità Sostenibili» in cui si possa modificare anche l’attuale relazione fra la produzione e i consumi.
Come persona, per la mia indole e le mie idee, e anche per l’organizzazione che rappresento, sono molto attento e impegnato nella trattazione del tema della riconversione ecologica della struttura produttiva per modificare le condizioni di vita di tutti e in modo particolare di coloro che hanno più bisogno. Quotidianamente vedo i guasti e i danni provocati da decisioni, da idee e da strutture economiche imperniate prevalentemente sul profitto. Non accetto e non ho mai accettato che venga stabilita una scala di valori che contrapponga i diritti del lavoro a quelli ambientali. Come Sindacato siamo impegnati in una grande battaglia per coniugare, difendere e sviluppare tutti i diritti della persona nella loro interezza.
Credo che una risposta alle tante tesi e domande che il libro pone possa e debba darle una nuova politica economica e ambientale che attraverso l’impegno dei cittadini trasformi la società garantendo vecchi e nuovi diritti. Il lavoro di Giuseppe De Marzo è uno strumento importante di conoscenza e di approfondimento per tutti coloro che intendono impegnarsi nella vita pubblica e associativa, nella società civile, e attivarsi per uscire dalla crisi in modo nuovo con un diverso assetto economico che modifichi la struttura del sistema produttivo.
C’è bisogno di aprire una vera discussione su cosa, come e perché produrre, consapevoli che ciò comporta la fatica di un cambiamento culturale, di pratica contrattuale, di ricerca e di studio, di comportamenti individuali e collettivi, delle politiche economiche, pubbliche e private. L’obiettivo della piena occupazione e di un lavoro con diritti diventano fondamentali per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile.
L’aumento della precarietà nel lavoro, della disoccupazione e contemporaneamente il rischio che il nostro sistema industriale sparisca determinano sempre più la necessità di coniugare lavoro, salute e sicurezza dentro e fuori i luoghi di produzione. Del resto questi sono i problemi quotidiani con cui un sindacato come la Fiom-Cgil è chiamato a fare i conti. Ad esempio le note vicende della Fiat e dell’Ilva, pur nelle loro diversità sono paradigmatiche del significato generale e trasversale dei processi in corso. Inoltre indicano contemporaneamente la debolezza del governo e della politica, che troppo spesso si dimostrano subalterni alla pura logica del mercato.
La Fiom-Cgil sta provando a costruire con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici una risposta alternativa a tale logica. Una risposta fondata sulla valorizzazione del lavoro, dell’ambiente e della estensione della democrazia. Sono convinto che ci sia bisogno di un’azione e di una discussione collettiva capace di coinvolgere e contaminare lavoratori, studenti, cittadini e istituzioni per definire un nuovo sistema industriale.
Per questo penso che Anatomia di una Rivoluzione sia un utile contributo per continuare insieme un una giusta battaglia, finalizzata a un nuovo modello sociale ambientale fondato sulla democrazia e sul diritto ad avere diritti.
Questo testo è la prefazione al libro Anatomia di una Rivoluzione di Giuseppe De Marzo (Castelvecchi) ed è stato pubblicato su Micromega Online lo scorso 30 agosto