Laura Boldrini: l'odio non serve, meglio concentrarsi su Costituzione e democrazia

9 Agosto 2013 /

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Laura Boldrini - Foto di Giorgio Montersino
Laura Boldrini - Foto di Giorgio Montersino
di Nunzia Catena
Una persona rara: con testa, cuore e passione, così mi è apparsa nei giorni scorsi Laura Boldrini con il suo discorso alla stazione di Bologna per la strage del due agosto. E deve essere stato così anche per tutti i partecipanti alla manifestazione se è vero che hanno applaudito costantemente e lungamente. Ieri, il lutto che si ripete da trentatré anni, per la prima volta nella mia memoria, è stato un vero lutto, profondo nel suo significato di perdita di vite umane, profondo nel senso di ciò che viene dopo ogni tragedia.
Ci si aspettava da tempo, come per ogni lutto, prima di tutto, parole di rispetto della morte e della vita, che non sono mai arrivate fino a ieri. Per una strage come questa di Bologna, e per le altre che la Boldrini ha giustamente e con forza ricordato, si attendevano risposte a domande con frasi ed atti di serietà istituzionale. A cominciare da come continuare a cercare la verità e tenerla stretta nella memoria del nostro Paese, per i più giovani, ha detto Lei, per tutti quelli che non possono dimenticare, dico io.
Boldrini ha detto molte cose, ha parlato di mandanti delle stragi da trovare, ma anche di come non si può denigrare chi non riesce ad affidarsi e credere nelle istituzioni che non funzionano, che non ci rappresentano. Lei stessa si è detta in una qualche difficoltà nel suo ruolo di rappresentante istituzionale a cui però, evidentemente, non ha voluto sottrarre un confronto reale con un’intera città colpita. La sua personale vicinanza è diventata la personale vicinanza dello Stato, per una volta.

Ieri l’intervento della Boldrini ha steso tra la gente il filo di assenso e di emozione, ed erano moltissimi gli sguardi che si sono incrociavano a chiedere conferma di quel sentire, e pochi, credo forse nessuno, si è sentito solo. Ma quello che è successo ieri, e che tutti abbiamo capito, è che, al di là di tutto il suo bellissimo discorso, la Boldrini ci ha mostrato che ci sono ancora persone vere che fanno politica e quelle che vogliono stare in Parlamento per non pagare le proprie malefatte. E che le prime possono fare la differenza.
E nonostante tutto la Boldrini ci ha chiesto di non cadere nella trappola dell’odio, perché è l’odio che porta a vie senza uscite. È difficile non odiare, visti gli esempi; chi ha rubato, ingannato, ucciso e sta portando un intero popolo alla miseria vuole continuare a farlo impunemente, come si fa a far finta di niente? Quando oltretutto arrivano le dichiarazioni di Bondi che invita ad una guerra civile per una condanna a Berlusconi!
Eppure è vero, l’odio non serve, allora vigiliamo e difendiamo la nostra Costituzione, la nostra democrazia, difendiamoci, ma con la ragione, con la forza del sapere. Grazie Laura Boldrini, sono certa che molti ieri hanno pensato che è come Lei che vorremmo i nostri politici, magari come Lei vorremmo anche il nostro prossimo Presidente della Repubblica.

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