L'anniversario di Ustica e la brutta informazione della prima rete Rai. Rimpiangiamo Paolini e Lucarelli

9 Luglio 2013 /

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di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione familiari vittime della strage di Ustica
È il XXXIII anniversario della Strage di Ustica. È l’anniversario particolarmente significativo perché la Magistratura, con la sentenza della Cassazione, sentenza definitiva quindi, ha condannato i Ministeri dei Trasporti e della Difesa perché il dc9 Itavia è stato abbattuto e perché non sono stati difesi i cittadini innocenti prima e poi è stata ostacolata la ricerca della verità. Quindi la verità è conquistata! Allora il programma in sé e fin dal titolo è informazione o provocazione? E poi, per dir così, gli ingredienti: si da spazio a un perito la cui perizia era stata scartata, fin dagli anni ’90 dal giudice che l’aveva commissionata perché inutilizzabile per le evidenti contraddizioni. lo si contrappone proprio a quel giudice. Ma siamo arrivati al 2013.
E allora vien proprio da chiedere comunque con quali ingredienti, quali novità si confeziona un programma di informazione. Salvo aspettarsi un dibattito Napolitano-Savoia per il prossimo 2 giugno. E se parliamo di Napolitano che proprio in occasione di questo 27 giugno scrive che bisogna partire dalla sentenza della Cassazione per costruire una politica coerente per la verità ci viene da pensare che quel programma, così evidentemente inaccettabile per i contenuti e i protagonisti, sia ancora un colpo di coda di quegli ambienti che devono essere chiamati a rispondere per le loro responsabilità. Dunque un brutto programma e una pericolosa azione politica.

So che la Presidente della Rai aveva richiamato l’azienda ad una grande attenzione sulla vicenda di Ustica, ma il disastroso risultato mi porta a porre una domanda ancora più stringente: è possibile che l’azienda pubblica non riesca a affrontare questa vicenda senza dover immancabilmente ricorrere a duelli “violenti”, dibattitti che finiscono immancabilmente negli archivi della televisione orrenda, come le sgangherate risse dei tifosi?
Leggevo su Repubblica il titolo “il Paese è migliore se Paolini parla di Ustica” a me viene da dire certa Rai è scandalosa invece quando parla di Ustica. E allora rimpiangiamo la Rai di Paolini e Lucarelli, la Rai che sapeva raccontare e fare informazione e oggi dobbiamo difendere Lucarelli pensando ad un servizio pubblico con idee e capacità ancora di raccontare il nostro presente.” E ricordiamoci che Paolini nasce come prodotto Rai e chiediamoci perché l’Azienda ultimamente non si sia più in grado di avvicinarsi a questo tema con sobrietà e misura, raccontando. E allora la domanda ritorna sempre uguale: non abbiamo più idee o siamo prigionieri di chi non accetta la verità?
Questo articolo è stato pubblicato su Articolo 21 il 7 luglio 2013

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